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Autore: ManyEm    07/11/2011    6 recensioni
‘Questo vuol dire che mi vuoi con te in un posto?’ sorride. ‘Naaah, non illuderti caro!’ faccio un occhiolino, mossa sbagliata. Si risiede. ‘Chi sei?’ mi chiede.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Sfoglio un giornale mentre aspetto il pullman.
Solito giornale che fa pensare all’esteriorità come una cosa necessaria. Se sei brutto e ti vesti male allora puoi anche schiattare.
Mi piacciono questi giornali. Li trovo stupidamente interessanti.
E’ una giornata calda in un paesino sperduto del Messico. Non chiedetemi come sia arrivata fin qui. Sinceramente non l’ho capito neanche io. So solo che fino a qualche giorno fa ero in un locale di New York a vedere delle ragazzi ne ballare per qualche spicciolo e poi: BUM!

Sono finita in Messico.

Aspetto il pullman,come ho già detto. Mi stanco di sfogliare quello stupido giornale e decido di fare quattro passi ma appena mi alzo arriva il benedetto pullman. Salgo e metto le cuffie al mio iPod, i System of a Down cantano “WHY HAVE YOU FORSAKEN ME?  IN YOUR EYES FORSAKEN ME? IN YOUR THOUGHTS FORSAKEN ME? IN YOUR HEART FORSAKEN ME OOH!”

Lo spengo. Non ho voglia di musica, sto pensando a quel maledetto giornale che ho lasciato sulla panca. L’autista accende la radio, il giornale orario parla di un attentato a Kabul. Mi sono stancata di questo schifo che c’è in giro, mi viene il freddo addosso al pensiero della povera gente che si trova lì in quel momento. Un ragazzo si siede al mio fianco e mi sorride -‘Ciao.’ Bisbiglia- non ho neanche voglia di parlare ma ricambio il saluto, tanto per provare alle mie amiche che non sono asociale come credono. Lui continua a parlare, mi dice come si chiama, quel che fa nella vita.. come se a me importasse. Tutto quel che succede intorno a me mi scivola addosso. Non mi interessa, sono egoista. Dopo un po’ si blocca, mi guarda, capisco che voleva una mia risposta. Mi aveva chiesto qualcosa. ‘Si, sono d’accordo con te’ – sorrido. ‘Veramente ti ho chiesto come ti chiami, se ti stavo infastidendo bastava dirlo!’ ‘ No, no. Non preoccuparti, ero solo assorta. Mi chiamo Liz.’  ‘E io come mi chiamo?’ ‘John.’ ‘Ma guarda, la signorina metallara mi ha ascoltato!’ – sorride.  ‘Veramente ho tirato ad indovinare.’ ‘Tanto lo so che mi ami!’. ‘Si,certo. Infinitamente’.

Mi giro dal lato del finestrino, non mi interessano i discorsi futili di John ma lui ritorna all’attacco chiedendomi dove andassi. ‘In un posto.’ ‘Posso venire in un posto con te?’ ‘ MA TI LEVI DI DOSSO?’. Delle vecchiette si girano a guardarmi. Cazzo vogliono? Mi danno sui nervi. ‘Sei proprio antipatica Liz.’


Cinque ore dopo siamo ancora su questo pullman. John non parla, penso di averlo offeso ma non mi interessa. Ad un certo punto si alza ‘Dove vai?’  - chiedo, ‘Che t’importa?’. ‘Sai, eri il mio compagno’. Si avvicina al mio viso ‘Questo vuol dire che mi vuoi con te in un posto?’ sorride. ‘Naaah, non illuderti caro!’ faccio un occhiolino, mossa sbagliata. Si risiede.
‘Chi sei?’  mi chiede.



- spazio autrice

Non so niente di questa storia, assolutamente niente. 
Scoprirò tutto insieme a voi.
Posterò i prossimi capitoli solo se arriverò a 5 recensioni dai..
Sono poche :)

Many
  
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