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Autore: BlackBibi    07/11/2011    0 recensioni
Mi chiamo Danae Vanmoriel, sono una Veela e odio esserlo!!!
La storia dell'Ordine della Fenice vista dal punto di vista di un nuovo personaggio che porterà qualchè novità nella vita di un personaggio a me particolarmente simpatico senza sconvolgere la trama originale di libri...
E' ancora molto "imperfetta" ma prometto che aggiusterò tutto il prima possibile!
Per sapere di più basta leggere.
Buona lettura!
(E' la mia prima FF, per favore, siate clementi o almeno uccidetemi piano...)
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da V libro alternativo
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 Capitolo 15
 
Il sole filtra dalle tende della mia stanza, segno che un nuovo giorno sta iniziando. Una luce dapprima flebile diventa man mano più forte, colpendomi in pieno gli occhi addormentati. E’ impossibile ribellarsi al sorgere di un nuovo giorno…
Mugolo, sospiro e apro gli occhi. Guardo dapprima il soffitto poi mi giro alla mia destra per assicurarmi che non sia stato solo il frutto di un mio bellissimo sogno; Fred è accanto a me con i capelli scompigliati illuminati da un mattutino sole estivo. E’ senza vestiti, come me del resto…
A malincuore mi alzo dal letto andando alla ricerca della mia biancheria intima, persa durante la frenesia della sera precedente; dopo aver ritrovato e rimesso a posto tutti i “pezzi” raduno anche i vestiti di Fred accanto al mio letto.
Hanno il forte odore del sapone alla lavanda che usa Molly per lavare i vestiti di tutta la famiglia.
Immergo il viso nella camicia di Fred e inspiro un po’ di quella genuina fragranza che emana.
Lo sento sospirare nel sonno, mi volto poggiando la sua camicia. I suoi occhi si aprono e lui mi guarda intensamente.
-Buongiorno amore mio! Dormito bene?- avanzo verso di lui.
-La notte più bella della mia vita! Spero solo di non aver lasciato tracce sulle lenzuola…
-Le farò sparire appena possibile!- lo bacio tenendo ancora a mente l’avventura della notte precedente
–Ti è piaciuto?- mi domanda  in fretta, come se fosse impaziente della risposta.
-Mi sembra ovvio! Non avrei potuto desiderare una  “prima volta” migliore!- rispondo entusiasta.
-Prima volta!?!- è sorpreso e anche piuttosto impaurito –Come sarebbe a dire? Vuoi dire che stanotte io?! Oh mamma!- si scopre, si alza dal letto iniziando a rivestirsi nervosamente.
-Che succede Fred?
-Nulla, pensavo che tu…- si blocca.
-Che?- suggerisco.
-Pensavo che avessi già altre “esperienze”. Non credevo che potesse essere la tua prima volta, mi dispiace. Mi sento un emerito cretino perché ti ho portato via la tua prima volta e ho paura che tu possa essere delusa e…
-Stai zitto! Ti avrei fermato se non fossi stata sicura di qualcosa. Ora abbiamo combinato il danno, è troppo tardi per ripensarci, e poi mi è piaciuto…
Si riallaccia nervosamente i pantaloni ma, alle mie parole, si paralizza.
-Davvero?
-Si. Confermo quello che ho detto ieri sera: TI AMO FRED!
Un sorriso sincero dipinge il suo volto mentre mi avvicino per dargli un bacio di buongiorno come si deve.
TOC TOC!!!
La porta?!? Ommiodio!
-Si?!?!- stillo mentre riprendo la roba di Fred dalla mia sedia e gliela piazzo a forza tra le braccia. Lui prova ad infilarsi in fretta la camicia.
-Danae, sono mamma. Come stai?! Ieri non sei scesa a cena, pensavamo che non ti sentissi bene…
-Oh, beh in effetti non mi sentivo molto bene!!!- urlo a mamma - *vai lì sotto Fred!*- sussurro
-*Dove?*
-*Sotto al letto!*- gli alzo la coperta del letto per permettergli di infilarcisi -*Vai la sotto e non fiatare!*
-Tesoro, stai bene?!
-Si mamma, scusa ma sto rifacendo il letto!
Corro verso la porta dopo aver sistemato alla bell’e meglio il nascondiglio di Fred. Apro la porta sperando che vada tutto bene!
-Tesoro ci pensa Loyd al letto... Come stai?
-Bene. Ieri sera ero davvero molto stanca, sono crollata a metà pomeriggio. Ora sto meglio!- mento
-Si vede che stai meglio: hai riacquistato il colorito! Hai la faccia rossa come me la prima volta che ho fatto colpo su tuo padre! Se capisci che intendo…
Il mio sorriso muta da sincero a visibilmente finto e violentemente nervoso. ODDIO ODDIO TI PREGO SCENDI SOTTO, VAI VIA DA QUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Mamma scusa ma adesso mi preparo, poi scendo sotto per fare colazione. Mi prepari le frittelle?- svicolo.
-Sicuro! Vado subito, sbrigati mi raccomando che sennò si raffreddano!
Scende le scale facendo svolazzare la vestaglia di seta. Chiudo la porta alla velocità della luce stando attenta a non farla sbattere.
Faccio uscire subito Fred da sotto il mio letto. Si scotola la polvere via dai capelli.
-Scusami! Non avevo calcolato mamma. Penso che ti dovrò “cacciare” subito.
-Non ti posso biasimare- si abbottona gli ultimi bottoni della camicia, mi sfilo la camicia da notte e indosso  un vestito rosso. –Ci vediamo?- chiede
-Non vedo l’ora!- lo bacio con passione. Si stacca da me e mi guarda con dolcezza: adoro quello sguardo!
Mi sorride e si smaterializza davanti ai miei occhi.
Vederlo smaterializzarsi davanti a me è strano: mi lascia un vuoto incredibile che non riesco a spiegare.
Scendo giù per fare colazione dove so che mi aspetta una tazza di cereali e una delle ultime dosi di pozione per la cura.
-Quando finirà questo strazio?- chiedo mentre Loyd mi versa un bicchiere di pozione.
-Abbi pazienza cara, mancano solo 6 giorni- aggiunge papà.
Ingurgito quell’intruglio e, ciabattando, raggiungo camera mia e vado a rimettermi a letto.
Contemplo le lenzuola… Io e Fred abbiamo fatto un bel casino stanotte, prendo la bacchetta e:
-Tergeo!- le lenzuola si puliscono subito da sole. Mi infilo sotto le lenzuola e rinizio a ronfare.
Dopo molto tempo, finalmente, riesco a sognare.
Sogno
Sogno di essere circondata dal buio. Ad un certo punto una luce sempre più forte illumina la mia strada, oltre questa luce vedo in lontananza qualcuno… Fred?
Cammino un po’ titubante e mi sento chiamare da quella persona:
DANAE!!!
Cosa sta succedendo? Inizio a correre verso quella luce, il sangue mi si gela nelle vene. Non riesco a parlare, ho solo la forza per chiamare lui.
FRED!!!
Arrivo nel bel mezzo della luce, mi guardo intorno: la luce è accecante, faccio quasi fatica a tenere gli occhi aperti. Muovo qualche passo prima di accorgermi in che orribile sogno sono…
Fred giace ai miei piedi. In un lago di sangue. Morto.
Lancio un urlo disumano, mi chino accanto a lui pregando che si svegli e che sia solo uno dei suoi scherzi un po’ pesanti.
Ti prego svegliati! Sento le lacrime scendere lungo le guance ma non sono calde come sempre, sono fredde come la morte.
Perché non si sveglia?! Alzo gli occhi al cielo, come se il rimedio potesse arrivare dal luminoso cielo.
Una figura totalmente vestita di bianco scende dall’alto: è un angelo?  Si, è l’angelo di Fred…
Mi guarda triste, come se avesse pietà di me.
-Non mi lasciare!- sussurro a quell’eterea figura guardandola negli occhi.
Mi solleva il mento con due dita e mi sorride malinconico. Prende il suo corpo, si volta verso di me e poi va via.
-Ti salverò!- grido alzando una mano verso di lui mentre vola verso l’alto.
Sentendo la mia voce si arresta. Le lacrime mi scorrono lungo le guance, lui torna verso di me e con l’indice raccoglie le mie lacrime gelate.
-Le tue lacrime per me mi basteranno per sempre…- mi dice con la sua voce angelica.
Non andare via! Fred, ti pergo!
FREEEED!!!!!!!!!!!!!
Mi sveglio di soprassalto. Mamma è accanto a me, ho il viso bagnato dalle lacrime.
-Stai bene? Hai urlato e ho pensato che non ti sentissi bene.
-Sto benissimo mamma, grazie. Solo un brutto sogno- appoggio nuovamente la testa sul cuscino visibilmente impaurita dall’addormentarmi.
-No, non stai bene. Che succede tesoro?
Esito, ho paura di quello che sto per dire. Ho paura che possa impaurirsi anche lei.
-Mamma, Tu-sai-chi è tornato. Quest’inverno a scuola mi sono unita ad un gruppo che faceva lezioni segrete di Difesa contro le arti oscure per imparare a difenderci in caso di attacco e per addestrarci. Li ho conosciuto Fred e tutte i ragazzi che hai incontrato quando sono uscita dall’ospedale - la sua faccia è concentrata. Continuo – Ho legato molto con loro, soprattutto con Fred, e dato che i tempi sono questi non posso essere sicura di nulla. Mai le nostre vite sono state più in bilico di così, volevo che sapessi che qualsiasi cosa accada io sarò pronta per combattere al fianco dei miei amici. Non piangere per me se non tornerò a casa, anzi, sii felice!
-Come posso essere triste se mia figlia è disposta a donare la sua vita per gli altri tanto coraggiosamente?
Mi abbraccia come se non volesse farmi scappare, come se sperasse di riuscire a convincermi a non combattere al fianco dei miei amici e, soprattutto, di Fred ed Harry.
-Posso chiederti un’altra cosa?
-Dimmi pure.
-Quando e come hai capito di amare papà?- è un dubbio che ormai mi assilla.
-E’ piuttosto surreale da spiegare a te che sei mia figlia… Beh, è molto semplice. Mi trovavo bene con lui e capiva cosa provavo quando gli parlavo di Veela o cose simili. Poi lo trovo estremamente divertente e, a suo tempo, era anche un bel ragazzo.
Non è molto esauriente come risposta. C’è altro che voglio sapere.
-Sei e saresti stata disposta a morire per lui?- domando. Il suo volto si fa bianco all’improvviso.
- Ora come ora potrei morire per chiunque mi sta a cuore, tesoro –fisso il vuoto. Poi, come se mi leggesse nella mente –Non aver paura se sei disposta a fare qualcosa di eclatante per Fred come morire, vuol dire che lo ami davvero. Evidentemente la tua identità Veela si è legata a lui come Giselle si legò ad Albrecht , se lui ti tradisse saresti disposta anche ad ucciderlo perché accecata dalla rabbia… Comunque sia, questo è il tuo destino.– dice facendomi l’esempio di un racconto babbano.
Ancora una volta la saggezza dei Vanmoriel (che io non ho ereditato) mi stupisce e mi porta consiglio.

  
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