Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: koorime    08/11/2011    11 recensioni
Rientrando a casa, Merlin scoprì che Gaius lo stava aspettando.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Merlino | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo

Titolo: Confronto all'alba
Fandom: Merlin
Pairing/Personaggi: Merlin (Merthur implicito), Gaius
Rating: Pg
Charapter: 1/1
Beta: thalia
Words: 1056 (FidiPa)
Genere: commedia, romantico
Warning: slash implicito, fluff
Summary: Rientrando a casa, Merlin scoprì che Gaius lo stava aspettando
Note: la storia partecipa al Fluffathlon di fanfic_italia e credo ci rientri per il rotto della cuffia. Se così non è ditemelo che tolgo la tag. Devo ringraziare thalia per il betaggio e Samek per la rilettura in anteprima, perché sono un'insicura di dimensioni abnormi. 
Edit: Questa storia ha almeno due anni (ed è infatti ambientata poco dopo la fine della s1), ma non so perché non l'avevo mai postata qui - né lei né le altre Merthur - quindi eccomi qui. Credo ne posterò una al giorno - sempre che non me ne dimentichi /o

DISCLAIMER: vorrei tanto possedere Arthur, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Merlin, no *sigh*

 

 

La porta si chiuse con uno scatto leggero e un’ombra avanzò nella stanza.

-Merlin?-

Il giovane mago si irrigidì nell’atto di posare il piede a terra e si voltò verso la brandina con un espressione colpevole in viso.

-Scusa, ti ho svegliato?-

Gaius si alzò a sedere stancamente e ignorò le sue parole chiedendo -Che ora è?-

-L’alba, ormai.-

L’anziano sospirò passandosi le mani sugli occhi stanchi e sospirò.

-Bene, allora io andrei a...-

-Siediti, Merlin.-

Il piede del giovane si fermò nuovamente prima di toccare il pavimento -Ma veramente io...-

-Ho detto siediti.-

Questa volta le parole furono seguite dalle mani del vecchio medico che spostarono la sedia dal tavolo come un invito ad accomodarsi. Merlin sospirò, chinò il capo e si sedette.

Le prime volte Merlin aveva chiesto -Che cos’ho fatto?-, poi con il tempo era diventato -Che cos’ho fatto stavolta?- mentre ora semplicemente taceva, senza neanche fingere di non sapere perché fossero seduti al tavolo all’alba.

Gaius preparò una rapida colazione con avena e latte fresco e gliela mise sotto il naso. D’istinto Merlin cominciò a mangiare. Dopotutto era ora di colazione.

Mangiarono in silenzio, ognuno concentrato sulla propria scodella, o almeno fingendo di esserlo. Quando ormai non c’era più nulla dietro cui nascondersi, Gaius sospirò.

-Merlin, credo sia arrivato il momento per una... chiacchierata molto importante.-

Il ragazzo lo guardò confuso -Una chiacchierata?-

-Sì. Vedi, c’è un momento nella vita di ogni uomo, in cui l’istinto prende il sopravvento e si tende a pensare con... altre parti anatomiche che non siano questa.- Si toccò appena la tempia con l’indice grinzoso.

-Gaius? Cosa stai cercando di dirmi?- Merlin era turbato e confuso e anche troppo stanco per stare dietro al tergiversare dell’anziano medico.

Questi sospirò. -Merlino, dove sei stato tutta la notte?-

Merlin si irrigidì, arrossì e distolse lo sguardo, ma non rispose subito.

-Ecco io... uhm, sono stato... ho... ehm...- balbettò cercando di non incontrare gli occhi stanchi dell’altro.

-E quella prima? E quella prima ancora?-

A quel punto il giovane mago si zittì e incassò la testa nelle spalle.

-Sei rimasto sveglio per tutta la settimana?- chiese in un borbottio imbarazzato.

Gaius sorrise. -Temo di sì.-

-Mi dispiace. Non credevo ti preoccupassi.-

Il sospiro del medico di corte fu lungo e grave, quasi di delusione.

-Credevo di averti già detto che ti considero come un figlio.-

-Sì, certo.- Gli rispose prontamente Merlin, ricordando perfettamente il momento in cui glielo aveva detto ed il moto di affetto totalitario che era scaturito nel suo cuore -E ricordo anche di averti detto che ti considero e ti amo come un padre.-

Gaius sorrise. -E questo mi rende immensamente felice. Ma allora perché dici che non credevi mi sarei preoccupato? I padri si preoccupano sempre per i figli, soprattutto per quelli più scapestrati!- E gli fece l’occhiolino facendolo sorridere imbarazzato.

-Merlin- sospirò -Non ti chiederò chi è, non sono affari miei, ma cerca solo di ricordarti che ad ogni azione corrisponde una reazione e se... sei giovane e fertile... può capitare che...-

Merlin sbarrò gli occhi e sentì le guance accendersi per l’imbarazzo. -Gaius!- lo pregò di fermarsi, ma quello alzò una mano.

-Ti prego, Merlin,- Lo interruppe con un borbottio, abbassando lo sguardo sul tavolo per un attimo -È difficile per me tanto quanto lo è per te, ma sento che è necessario...-

-Ma...-

-Merlin! La smetti di interrompermi?!- sbottò all’ennesimo ma del mago.

-Mi dispiace- si scusò quello -Ma ti posso assicurare che non ce n’è bisogno!-

-Ragazzo, sono vecchio, non stupido! Lo so bene perché ti intrattieni fuori di casa fino all’alba! L’ho fatto anche io a mio tempo, che credi?-

Merlin ingoiò una risata e si affrettò a spiegare. -Ci credo! Ci credo, solo che... Gaius, ti posso garantire che... la mia fertilità non porterà ad alcun effetto indesiderato.- disse lentamente con uno sguardo eloquente. Gaius corrucciò le folte sopracciglia grigie.

-Ma com’è possibile? Voi non?-

-Oh sì, noi...- Agitò la mano in un gesto vago -Ma no, non è fisicamente possibile. Non lo sarebbe in alcun modo o circostanza.-

-Merlin,- Lo pregò Gaius -Ti prego, spiegati. Stai mandando in confusione un povero vecchio!-

Il giovane sorrise divertito -Tu sei vecchio solo quando ti fa comodo.-

-Oh sta’ zitto e rispondi!- sbottò Gaius facendolo ridere e poi arrossire quando si rese conto che diceva sul serio.

-Uhm, Gaius... io non credo sia il caso, davvero.- provò Merlin, ma una sola occhiataccia del medico lo fece desistere dal provare al convincerlo a lasciar stare. Spostò lo sguardo sulla finestra e si concentrò sul rosa pallido dell’alba che piano andava scurendosi insieme con il sorgere del sole. Non seppe per quanto  non parlò, cercando il coraggio di fare una confessione tanto importante e difficile, ma per tutto il tempo Gaius aspettò e lui gliene fu immensamente grato.

-La persona con cui... che amo è... non è una donna...- confessò smozzicando le parole una ad una e sentendo le guance arrossarsi sempre di più, costringendo per i suoi occhi a cercare quelli dell’altro. Gaius lo guardava con gli occhi sgranati e non parlava, gettando Merlino nello sconforto di aver deluso l’unico padre che il destino gli avesse donato. Sospirò e distolse lo sguardo, stirando le labbra in una linea triste e dolorosa.

Gaius si alzò e sospirò quasi insieme a lui. Ora capiva perfettamente le parole sibilline del Drago e cosa intendesse con il loro destino o due facce della stessa medaglia. Aggirò il tavolo e poggiò una mano sulla spalla del suo giovane pupillo regalandogli un sorriso mite.

-Avete una strada difficile davanti a voi, Merlin, ma insieme vincerete ogni battaglia, ne sono certo.-

Poi si allontanò verso il mobile dove teneva gli unguenti e i vari medicinali, lasciando un Merlin basito a fissargli la schiena.

-Aspetta! Tu... hai capito di chi stavo parlando?-

Gaius neanche si voltò a fulminarlo o interruppe quello che stava facendo.

-Te lo ripeto, ragazzo, sono vecchio non stupido!- Prese due boccette uguali e gliele lanciò tra le mani una alla volta. -E adesso bevi una di quelle e porta l’altra ad Arthur. Se volete continuare con questi ritmi avrete bisogno dei miei ricostituenti!-

Merlin divenne una vampa di fuoco ma non obbiettò e anzi scoppiò a ridere prima di stappare una fiala e mandarne giù il contenuto, ringraziando chi di dovere di avere un padre come Gaius.

Fine.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: koorime