Personaggio
scelto: Pansy
Parkinson
Prompts
scelti: Silenzio,
Grigio, Tortura
Genere:
Malinconico,
Romantico
Rating:
Arancione
Avvertimenti:
Drabble,
Raccolta
Note
dell’Autore: Non
so come sono riuscita a fare
ben tre drabbles di 100 parole e sono molto fiera di me. A parte questo
la
storia è ambientata dopo qualche anno dalla fine della
guerra, nel periodo in
cui Draco incontra Asteria e lascia Pansy (almeno secondo la mia
visione, visto
che non ci è dato saperlo). La citazione, invece,
è di Fabio Volo e si trova
nel libro Il
Tempo che Vorrei. Ah, come ultima cosa, il
rating non so se va bene, ho messo
l’arancione, anche se per me è molto esagerato,
solo che una volta mi hanno
fatto storie e non vorrei ripetere l’errore.
Mancanza d'Amore
Se
n’era accorta subito: quella sera quando era
arrivato nella sua stanza aveva uno sguardo strano, lontano.
Avevano fatto
l’amore in silenzio, si
erano donati baci e carezze, mentre i respiri si
fondevano in un soffio; ma lui era diverso.
Resta
con me, aveva
sussurrato sul suo collo, ancorata alla sua
schiena, mentre sentiva che si stava lasciando andare al piacere, una
supplica
più profonda, che lui non ascoltò.
Dopo si
abbandonò su di lei, dentro di lei,
ma ancora distante: in un altro luogo, con qualcun
altro.
E fu
l’inizio della fine, l’attimo in cui lo perse
per sempre.
*
La noia si era
fatta strada nel rapporto, il grigio
avvolgeva il loro mondo ed ogni cosa era una buona scusa per cercare di
non
vedere.
Draco era sempre
più distante, in un luogo in cui a lei non era permesso
raggiungerlo.
Quella sera
uscirono e la vide, la donna che le
aveva rubato tutto: aveva lunghi boccoli castani e uno sguardo scuro,
profondo,
che sarebbe stato in grado di stregare anche un cieco.
E lui non aveva
occhi che per lei.
Fu allora che
capì.
Capì
che se
anche l’avesse stretto a sé, lui se ne sarebbe
andato comunque.
*
È
finita, Pansy.
Parole fredde,
distanti, che le arrivarono al petto,
graffiando, bruciando, in una lenta tortura
senza fine.
Il
mio amore era una recita. Sentita, ma comunque
una recita.
(*)
Altre
stilettate al cuore, altro dolore. Ma non si voltò, rimase immobile seduta sul
letto, cercando di
trattenere le lacrime, cercando di mantenere un minimo di
dignità.
Per
cosa poi? Per impedirgli
di vedere quanto
stesse soffrendo?
Non voleva avere
la sua pietà, di lui che l’aveva
tradita, che la stava abbandonando per un’altra e non provava
rimorso.
Voleva odiarlo, ma
riusciva soltanto a desiderarlo.
Ad amarlo di più.