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Autore: ArchiviandoSogni_    08/11/2011    2 recensioni
Piove anche oggi. Come due anni fa, come ogni anno in questo giorno. Ti ricordi? Ci incontrammo in una grigia piovosa domenica e da quel momento, da quel singolo istante, non ci siamo più divisi.
E la pioggia rimarrà per noi complice, complice di un'amore che non è ancora appassito. Che cresce, si fortifica e combatte ogni giorno.
Piccola One Shot introspettiva. I fatti e le persone sono reali. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Please don’t stop the Rain

 
 
 
 
 
 

1 Novembre 2009

 

Piove da giorni. Il tempo ha deciso di punirmi anche con la pioggia.
Domenica, una triste domenica di novembre ed io sono davanti all’armadio indecisa su cosa indossare.
Eh si, finalmente devo uscirci.
 
Con Lui.
 
E’ strano, però. Per la prima volta in vita mia, un ragazzo mi cerca e mi chiede di uscire non una .. non due .. ma più volte.
Ed io sono sempre più insicura di me stessa e ho declassato molte uscite con lui per semplice fifa.
Adoro perdermi nella mia insicurezza che ostento sempre con una risata o con una simpatia disarmante. Comunque, oggi uscivo con quel ragazzo che su Facebook mi cerca spesso e mi riserba parole dolci.
 

Sarà vero?
O mi sto illudendo di nuovo?

 
Mi accade spesso. Mi butto a capofitto in una storia e poi finisce sempre che perdo me stessa per colpa del cretino di turno. Ma è colpa nostra. Noi donne cerchiamo sempre di dare noi stesse al 100% sperando o pretendendo lo stesso trattamento dagli uomini.
 
Scuoto la testa perché questi pensieri negativi sono dovuti senz’altro al tempo. Essere meteopatica comporta anche questo.
Ed ecco che sento il nervosismo ritornare a galoppare nel mio cuore.
Da quando, qualche sera prima, avevo finalmente accettato uno dei suoi tanti inviti; non avevo smesso un attimo di pensarci.
 
Gli piacerò?
Ma mi ha visto davvero?
Non è che mi ritroverò di nuovo delusa per colpa dell’ansia delle aspettative?
 
Mentre prendo un maglione ed un paio di jeans, decido di fottermene. Devo smetterla di cercare di piacere a tutti i costi.
Io sono così ,prendere o lasciare.
 
E in tanti hanno lasciato o forse ero stata io la prima a farlo.
 
Indosso quello che mi occorre, mi trucco abbastanza perché il viso è la prima cosa che si guarda in una persona e mi guardo allo specchio.
Sono io.
Occhi marroni, capelli rossi tinti e quelle guancie paffute che mi fanno sembrare perennemente una bambina.
Ma ho 17 anni, sono una donna.
 
E sono pronta per incontrarlo.
 
Saluto i miei di sfuggita. Era strano uscire a piedi di domenica pomeriggio, per me. Non che non uscissi con le mie amiche, ma solitamente ci vedevamo a casa oppure in centri commerciali al chiuso.
 
Qui sono fuori al freddo e mentre sento la pioggia bagnarmi il viso, il cuore ricomincia a scalpitare.
 
Batte forte.
Ho paura.
E lui mi vedrà realmente?
O si fermerà al mio aspetto fisico così deludente?
 
Sono sempre stata condizionata da questo. Fin da piccola mi sono sentita deridere per essere “grassa”, “brutta”, “sfigata”.
Eppure io mi sentivo diversa. Sapevo di non meritarmi quegli insulti, ma quando li sentivo, abbassavo lo sguardo e tiravo dritto.
Avevo paura di rispondere perché semplicemente pensavo anche io quelle cose.
Non me le meritavo, eppure la pensavo allo stesso modo.
Eh, la semplicità non è mai stata il mio forte eppure so , so che qualcosa in me di buono c’è.
 
Lui l’avrà visto?
Svolto l’angolo mentre sento le foglie bagnate scivolare sotto le suole dei miei anfibi.
 
Dio, potevo vestirmi meglio. Potevo non mettermi il chiodo e magari potevo evitare il mio solito abbigliamento da rocker.
 
Ma io sono così. Non so indossare cose eleganti, alla fine : se una è brutta non basta un bel involucro, la sostanza è sempre quella.
 
Riscuoto la testa ed apro l’ombrello. La pioggia mi deride ancora e cerca di  bagnare la poca determinazione che ho.
 
Lui mi piace.
Mi lusinga come nessuno ha mai fatto. Mi fa complimenti che io ho sentito solamente nei film.
E mi cerca, mi cerca anche solo per dirmi ciao.
Ed io sono così stupida, cielo.
Sono così stupida da essermi già invaghita di lui.
Ed ecco che la paura ritorna.
Paura di non essere abbastanza, paura di non piacergli.
 
Perché?
Perché quella maledetta palestra è così lontana?
 
Attraverso la strada, faccio finta di non pensarci ma il mio cuore lo fa apposta.
Batte e batte.
E passo dopo passo, battito dopo battito arrivo vicino.
 
Manca solo l’angolo. Devo svoltarlo e la palestra è proprio li.
 
Mi fermo, sospiro.
Prendo fiato, perdo qualche battito e vado.
Mi giro e salgo le scale.
 
Ed eccolo li, appoggiato al suo ombrello che alza lo sguardo e mi sorride.
 
Mi sorride e sono già sua.


 
8 Novembre 2009

 


Come la domenica precedente mi ritrovo sul solito tragitto verso la fantomatica palestra.
Piove, piove da giorni ed il mio umore è migliore della settimana scorsa.
 
Sono felice.
Felice perché quel primo incontro era andato meglio del previsto.
 
Scuoto la testa, svolto l’angolo e mi ritrovo davanti a quegli occhi marroni che pur essendo molto comuni sono per me così rari. L’allegria e la leggera malinconia che vi traspare, rende quel ragazzo ancora più bello di com’è in realtà.
 
Non ha i canoni di bellezza del mio principe azzurro, ma cosa mi importa?
 
Il tempo avrebbe sciupato i volti, rimpicciolito i corpi e ridotto lo splendore.
Il carattere, il suo carattere non sarebbe mai invecchiato.
La simpatia sottile che usava spesso, l’ironia che lo caratterizzava e la sua tremenda semplicità mi hanno stregata. E per tutta la settimana che era appena passata ogni volta che leggevo il suo nome sullo schermo del cellulare, le dita fremevano, il cuore sussulta ed un sorriso spuntava con naturalezza.
 
Ritorno al presente e ci salutiamo con imbarazzo. Quel giorno, lo sapevo, me l’avrebbe chiesto.
 
Diventare la sua ragazza?
Non era troppo presto?
 
Necessito d’amore, ne ho proprio bisogno. Che sia lui quello giusto?
 
I miei occhi si muovono confusi, seduti sotto l’insegna della palestra quelle parole riempiono le mie orecchie e la mia mente.
 
Ill mio di risposta è un po’ veloce, un po’ imbarazzato.
Ed ecco il rossore sulle guancie, lui che sorride e il bacio che attendevo da una vita è arrivato.
Sorrido anche io.
 
E’ proprio vero, innamorarsi fa bene al cuore.
 
 

8 Novembre 2011

 
 
Decisamente io e la pioggia non andiamo d’accordo. Ecco che rientro a casa, mi tolgo gli stivali bagnati e sento il profumo del piatto di pasta che mi è stato gentilmente preparato.
 

8  Novembre 2011

 
Sorrido come una scema ripensando al passato.
Quei momenti di tensione, felicità, turbamenti e conferme.
 
Sono cambiata molto in questi anni eppure Lui è rimasto comunque. Siamo cresciuti, siamo maturati e siamo anche migliorati insieme.
Ci siamo trovati con casualità e il caso continua a mostrarci nuove sfide giorno dopo giorno.
Le stiamo combattendo insieme, lotteremo fino alla fine.
E mentre la pioggia scorre come d'abitudine, sono arrivata ad una semplice conclusione.

L’amore prima o poi bussa alla tua porta, sta a te deciderti di fidarti ed aprire o lasciare chiuso finchè non ti senti pronta.
 
E io ho avuto un tempismo perfetto. Perché sono ancora innamorata di Lui, perché mi sorprendo ancora quando mi sorride e mi batte il cuore quando mi bacia.
 
E lo amo davvero.
 
Sospiro e la stanchezza prende il sopravvento. Finisco il pranzo e il divano mi invita tra le sue dolci coltri per rilassarmi un po’.
Voglio riposare, sono abbastanza stanca ma i pensieri sono egoisti oggi; mi tornano in mente mille ricordi, mille emozioni, mille soddisfazioni. L’eccitazione è troppa ed io non riesco a dormire.
Penso e ripenso.
E il tempo passa, le ore scorrono e tu sei qui con me. Nei ricordi, nei gesti, nel cuore.
 
Mi alzo con il sorriso, devo prepararmi.
 
Stasera esco. Esco con Lui.
 
Cuore mio, non so come finirà. Forse ci sto mettendo troppo amore, troppa me stessa. Ma non riesco a farne a meno. Quando si ama, lo si fa completamente; senza riserve o paure.
 
Perché ad amare si è coraggiosi ed io lo sono.
 
Sono coraggiosa.
 
Sono innamorata.
 
Lo amo e non ho altro da dire. Lo amo e mi basta. Per oggi mi basta questo.
 
E mentre la pioggia batte sul vetro, prego Dio che non smetti mai di farla scendere.
 
 

Perché in essa c’è sempre un po’, una briciola, un millesimo di Lui.

 
 

   
 
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