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Autore: Nami88    08/11/2011    0 recensioni
Una storia di amicizia, come tanto l'avrei voluta io e come tanto l'ho sognata.
Buona lettura a tutti!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno successivo Hanamichi si svegliò con calma. Verso le 10 circa corse verso il campo da basket dove con gli altri fece qualche tiro sotto gli occhi carichi di ammirazione di alcuni bambini. Pausa pranzo in un fast food e si salutarono dandosi appuntamento al giorno successivo in aeroporto.
Hanamichi tornò a casa a farsi una bella doccia, una bella dormita, per poi passare a prendere Haruko nel pomeriggio ed andare in sala giochi con le “Truppe di Hanamichi”.
    « Ciao ragazzi! Che piacere vedervi! »
« Ciao Haruko! Dalla fine delle lezioni ci si vede pochissimo »
« E’ vero Youhei, hai ragione! Vi trovo tutti in gran forma » sorrise osservandoli uno ad uno.
« Beh – farfugliò Takamiya – anche tu stai molto bene » beccandosi un bel pugno in testa da Hanamichi.
« Si può sapere chi ti ha dato il permesso di farle i raggi X brutta scrofa?!?! »
« Dai Hanamichi, calmati! Va tutto bene! » sorrise Haruko divertita.
Cominciarono ad incamminarsi verso la sala giochi. La città era molto tranquilla essendo piena estate molta gente preferiva stare in casa sotto la brezza dei ventilatori.
« Allora ragazzi – disse Haruko assaporando il gelato – non vi ho visti in questi due mesi, cos’avete fatto di bello? »
« In effetti – disse Mito – siamo stati fuori città »
« Fuori città? A fare cosa? » chiese Hanamichi.
« Per quel progetto di cui ti avevamo parlato »
« Ooooh ma certo! Ora ricordo »
« Che progetto? Me lo dite? Eh? E dai ragazzi, lo voglio sapere! »
« D’accordo d’accordo, Haruko. Ora te lo spiego! » sorrise Mito di fronte alla sua impazienza. « Praticamente, abbiamo deciso di acquistare un locale in società e farlo diventare una sala giochi »
Haruko rimase di stucco.
« E l’università? »
« Naaahhh – intervenne Takamiya – non è  roba che fa per noi »
« E non è tutto » aggiunse Noma. « In realtà i locali sarebbero due. Mito e Takamiya gestiranno la sala gioca. Accanto, butteremo giù un muro per aprire un piccolo fast food interno alla sala giochi, gestito da me e Okusu. Prevedo soldoni ».
« Wow! Ragazzi ma sono senza parole! E’ davvero straordinario! »
« Caspita. Quindi siete andati a concludere? » chiese Hanamichi.
« Proprio così » confermò Mito sedendosi su di una panchina. « Ci è costato un po’, ma i nostri genitori ci hanno dato un grosso aiuto. Non ci è voluto molto a convincerli quando gli abbiamo detto che avrebbero speso molti più soldi per mantenerci negli studi, soldi spesi male oltretutto perché non avremmo mai studiato. Aprendo un’attività invece potremo guadagnarli e con il tempo restituirli ».
« Lo trovo meraviglioso ragazzi. Sono proprio fiera di voi! »
« Già…beh, grazie Haruko. Ci dispiace di non essere stati molto presenti ma sapete come sono gli affari »
Scoppiarono tutti a ridere.
« Piuttosto – disse Noma – non avevi “il match del secolo” contro Rukawa? »
« S-sì... » farfugliò Hanamichi facendosi scuro in volto e senza aggiungere altro.
« Aaaaaahhhhhh, ho capito! – esclamò Okuso – Hai perso, non è così?!?!? »
« M-ma che cosa dici?!?!?! Come ti viene in mente?!?!!? »
« Calma Hanamichi… » sospirò Takamiya. « Sei senza speranza… »
Hanamichi si fece scuro e fece l’offeso.
« Comunque… - aggiunse mordendosi la lingua – ho perso. MA, avrei vinto per una frazione di secondo! »
« Non ci credo » disse Noma scettico.
« No ragazzi. Dice la verità! E’ stata una partita fantastica! Avreste proprio dovuto esserci perché non ve lo so spiegare. Hanno giocato in maniera impeccabile tutti e due e Hanamichi ha fatto delle cose che avevo visto fare solo ad una squadra di cinque elementi! Alla fine, all’ultimo secondo è andato a canestro, erano 18 a 17, avrebbe fatto due punti vincendo con 1 solo di distacco. Purtroppo però la palla era solo sopra al cerchio del canestro e non dentro…il tempo è finito e così…… »
« Così non si può considerare canestro » sorrise Mito incrociando le braccia e appoggiandosi contro un albero. « Sei il solito sfigato »
Hanamichi mise il broncio. « Che palle… » brontolò.
« Dai, non te la prendere Hanamichi… sarà per la prossima » lo rassicurò Takamiya.
« Ci puoi giurare!!!! » esclamò Hanamichi infuocandosi.
« A parte questo, ho saputo che Rukawa partirà domani per l’America » disse Mito.
« E’ vero infatti » confermò Haruko.
Hanamichi ringhiò.
« Dai – sorrise lei divertita – non fare così – prendendolo per un braccio – Prima o poi toccherà anche a te! »
« A proposito! Voi cos’avete deciso per l’università? » chiese Noma.
« Io mi iscriverò a giornalismo. Voglio diventare una giornalista sportiva »
« Tu Hanamichi? » chiesero gli amici curiosi.
Hanamichi diventò rosso e corrugò la fronte.
« Hanamicccchiiii…pronto??? »
« Io… »
« Coraggio, diglielo! » lo esortò Haruko entusiasta dandogli un colpetto con il gomito.
« Sì Hanamichi – sorrise Noma già pronto a sfotterlo – Diccelo! »
« I-io mi iscriverò a ezsidojoid fioisid » disse balbettando a labbra strette.
« Eh??? » chiesero in coro.
Hanamichi arrossì di nuovo.
« Ehm-ehm – schiarendo la voce e facendo un bel respiro – diventerò insegnante di educazione fisica » sibilò a denti stretti.
Tre…
…due…
…uno…
« Puahahahahahah! »
« Smettetela bastardi!!!! Vi spacco tutte le ossa se non la piantate di ridire!!! »
« S-scusa ma è-è troppo divertenteeee!!! » farfugliò Takamiya piegato in due.
Hanamichi si infuriò.
« Vi ho detto di smetterla!!! »
« AAAAAHHHHH – sospirò Mito asciugandosi le lacrime – Scusa Hanamichi, ma cerca di capire è troppo strano » ansimando per il tanto ridere.
« Era l’unica cosa che potevo fare » rispose impettito. « Non posso mica andare all’università e giocare solo a basket senza seguire alcun corso. Non vi pare brutti idioti??! »
« Hai perfettamente ragione » sospirò Noma. « ……………Prof!……Sig. Sakuragi! Puahahahahah! »
« Basta ho detto!!! »
« E dai, non ti arrabbiare. In fondo non ti vedo male come professore di ginnastica> sorrise Mito.
Hanamichi fece una smorfia.
« Davvero » insistette lui.
« Comunque – rispose Hanamichi – non ho intenzione di fare l’insegnante dopo la laurea. E’ solo una scusa per poter giocare liberamente, è chiaro però che dovrò mantenere una certa media di voti o non potrò farlo. L'obbettivo è raggiungere il bastardo in America ».
« E bravo  il nostro Hanamichi! » sorrisero tirandogli pacche sulle spalle.
« E poi ci sono io, non ti dovrai preoccupare! » esclamò Haruko entusiasta.
« Ora andiamo a farci una partita, siamo arrivati alla sala giochi… » mugugnò Hanamichi, seguendo dagli altri mentre entrava mani in tasca.
    Il giorno successivo era finalmente il giorno dell’arrivederci.
Si trovarono davanti all’entrata dell’aeroporto, ma ovviamente l’unico in ritardo era proprio Hanamichi.
« Che palle! Non è possibile che sia sempre in ritardo! »
« Vedrete che arriverà »
« Sì, forse – rispose Ayako scocciata – ma non possiamo aspettare oltre Haruko. Io propongo di entrare »
« Rukawa ha detto che ci avrebbe aspettato al boarding limit prima dell’imbarco » disse Kogure.
« Dobbiamo andare » confermò Mitsui continuando a guardare a destra e a sinistra sperando che Hanamichi arrivasse.
Entrarono in aeroporto. Haruko era molto preoccupata.
« Guardate, eccolo là! » indicò Kogure.
Non era difficile scorgerlo, era molto più alto di tutti i presenti e anche se non lo fosse stato aveva la faccia che sembrava passata sotto ad un treno..
Al controllo passaporti c’era già una gran fila.
« Ehi, Rukawa!!! » lo chiamò Mitsui.
Rukawa si voltò e uscì dalla fila nonostante fosse quasi il suo turno di andare oltre il metaldetector.
Raggiunse gli ex compagni e quando arrivò fu chiaro a tutti che si meravigliò dell’assenza di Hanamichi. Ovviamente non si espresse, né tanto meno diede segni di sorpresa. Era impassibile e pacato come sempre ma i suoi occhi l’avevano cercato per un brevissimo istante.
« Ci dispiace – disse Akagi – siamo in ritardo. Stavamo aspettando Sakuragi ma sembra non arrivare quindi abbiamo deciso di entrare comunque »
« Non c’è problema »
« Allora, sei agitato? » chiese Ayako.
« Non troppo »
« Ma come sarebbe a dire “non troppo”?!? » esplose Ryota eccitato. « Stai andando in America! La patria del basket! Io starei impazzendo! ».
Rukawa alzò le spalle.

« Ultima chiamata per il volo US875 diretto a New York. I passeggeri che ancora non hanno effettuato il controllo passaporti sono pregati di presentarsi. Grazie. L’imbarco è previsto tra trenta minuti ».

« Mi sa che devi proprio andare » disse Mitsui. « C’è ancora più gente di prima al controllo, ti conviene fare presto ».
Rukawa voltò la testa per controllare la situazione e annuì. La fila in effetti era notevolmente più lunga.
« Bene, allora ci si vede Rukawa » sospirò Miyagi.
« Quando tornerai giocheremo di nuovo tutti assieme. Solo che sarò molto più forte di te » sorrise Mitsui.
« Non contarci troppo » rispose Rukawa.
« A presto Rukawa » disse Akagi porgendogli la mano. « Sentiremo presto parlare di te »
« Assolutamente » rispose di nuovo la volpe.
« Ciao Rukawa e stai bene » sorrise Ayako picchiettando sulla spalla « E se vuoi un consiglio, inizia a cercarti una ragazza! Una bella biondona con gli occhi azzurri! »
« Ma Ayako cosa dici?!? » Haruko arrossì per Rukawa, dando qualche piccolo colpo di gomito all’amica. « Beh… » disse poi osservando lui. « Ti auguro buon viaggio, Rukawa. Buona fortuna » disse inchinandosi.
Rukawa alzò una mano e salutò per poi mischiarsi in quella folla di nani.
« Non è strano tutto questo? » chiese Kogure.
« Sì, lo è » confermarono tutti mentre l’amico si allontanava.
   
 
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