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Autore: Sunny_Blue    08/11/2011    12 recensioni
Ciao a tutti! Questa raccolta vi accompagnerà, spero, fino ad ottobre 2012. Ogni mese posterò una storia, secondo il prompt datomi nell'ambito del contest "12 mesi di fanfiction" di BS.
Il titolo l'ho preso ispirandomi ad un'opera di Pirandello.
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1) HALLOWEEN - Una macabra ricorrenza
2) HALLOWEEN - Chi ha paura della casa infestata?
3) NATALE - Senza famiglia
4) "HO VISTO TANTE PERSONE CHE SE NE ANDAVANO" "E MAI NESSUNO è TORNATO INDIETRO?" - Coniglietti assassini e affinità elettive
5) PROPOSTA FINITA MALE - Una proposta per dire di... no
6) IN UN GIORNO DI PIOGGIA - Lacrime di pioggia
7) POTRANNO TAGLIARE TUTTI I FIORI, MA NON FERMERANNO MAI LA PRIMAVERA [NERUDA] - La principessa reclusa
8) INCONTRO - La promessa del domani
9) COMPLEANNO - Happy birthday, Mr. Weasley
10) "QUESTO CALDO MI STA SCIOGLIENDO IL CERVELLO" - Frammenti di una vita fa
11) HO SEMPRE AMMIRATO LE PERSONE CHE PARLANO CON GLI OCCHI PERCHé MI PAIONO PIù SVELTE A CAPIRE IL MONDO [CHABON] - L'innocenza del condannato
12) "NON HO VOGLIA DI PENSARE AL FUTURO. NON POTREMMO SEMPLICEMENTE GODERCI IL PRESENTE?" - Colpa del whisky
13) KISS THE RAIN [song] - Il destino nel nome
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Una macabra ricorrenza

Ho scritto la storie per il 12 Mesi di Fanfiction
Prompt di novembre: Halloween



Personaggi: Barone Sanguinario, Dama Grigia
Rating: giallo
Genere: drammatico


Introduzione:
Ogni anno, la notte di Halloween, lei porta una rosa bianca sul luogo della sua morte. Ogni anno, lui l'aspetta lì, con una rosa scarlatta in mano e un'eterna promessa d'amore.


NdA: Ho immaginato che il Barone abbia ucciso Helena, tanti anni addietro, proprio la notte di Halloween. La storia originale dice che Cosetta Corvonero mandò il Barone a cercare la figlia per riportarla a casa, dopo che lei le aveva rubato il diadema. Lui la trovò, ma la ragazza non volle seguirlo, allora la uccise. Io ho inventato una variante. Lui la uccide dopo l'ennesimo rifiuto – che poi, in un certo modo, è anche vero – ma all'interno del castello.

Il nome del Barone – Philippe LeGrande – è una mia invenzione.




Una macabra ricorrenza


Era la notte di Halloween.
Quella sera si sarebbe tenuto un banchetto speciale, per allietare gli studenti.
Le decorazioni già rilucevano nel buio – zucche intagliate, ragnatele argentee, cespugli sinistri.
Ma il castello di Hogwarts era silenzioso, a quell'ora del mattino.
Tutti riposavano, aspettando il giorno della festa.


Il Barone avanzava lentamente nel corridoio buio, verso l'annuale appuntamento.
In mano stringeva una rosa scarlatta.
Mancavano solo pochi minuti all'ora e sapeva che lei stava per arrivare.
La sua Signora.
La Dama Grigia.
Helena.


Una pendola suonò l'ora.
Non si era ancora spento il terzo rintocco, che una figura di donna comparve a sua volta nel corridoio. Aveva l'aria triste e lo sguardo lontano, una rosa candida tra le mani.
Quando vide di non essere sola in quel luogo non si mostrò sorpresa.
Si mosse piano verso una pietra commemorativa incastonata nel pavimento scuro. Posò con dolcezza il fiore.
L'ombra di un antico sorriso passò sul suo volto, dando splendore ai suoi lineamenti.
Ma fu solo un attimo.
Quando si rivolse allo spettro dell'uomo, che la osservava bevendo ogni suo movimento, nei suoi occhi ogni scintilla di vita era di nuovo sopita.

Non vi siete ancora stancato, Barone? Siamo vecchi per certi giochetti.”
La voce di lei era bassa, come se venisse da una grandissima distanza.
Lui scosse piano la testa: “Mai.”
Una sola parola per dire tutto.


Erano passati molti anni da quella notte, ma ogni 31 ottobre entrambi si ritrovavano in quel luogo, come rispondendo a un macabro richiamo...


* * * * * * * * * * *

Philippe LeGrande, il giovane uomo che sarebbe diventato il Barone Sanguinario, aveva riportato Helena Corvonero ad Hogwarts, secondo il desiderio della madre morente di lei.
La ragazza non si era dimostrata grata di una simile cortesia.
Dopo avere visto morire Cosetta, si era rivolta a Philippe con il suo solito tono altezzoso e ironico:

Credete che vi sposerò per questo?” Ed era scoppiata a ridere, senza attendere una risposta, senza allegria.

Helena era così.
Già mille volte in passato aveva rifiutato le profferte amorose del giovane uomo, nonostante la madre approvasse e lui fosse un ottimo partito.
Il Barone era uso a quel rituale, alla scortesia di lei, al suo freddo disprezzo, ma quella notte qualcosa era scattato dentro di lui.
Irato per l'ennesima beffa della sua bella, reso pazzo dal pensiero di non riuscire mai ad averla, aveva tirato fuori un pugnale da sotto la veste e l'aveva colpita a morte.
Helena era caduta a terra senza un lamento, il viso contratto in un'espressione stupita.

Il sangue rosso sulle mani bianche aveva riportato Philippe in sé quasi più del corpo di Helena riverso a terra, senza vita.
Improvvisamente consapevole del peccato commesso, si era tolto la vita con la stessa arma usata poco prima.
Non aveva senso vivere se l'oggetto della sua venerazione non era più di questa terra.

* * * * * * * * * * * * * *


Era successo proprio lì, in un corridoio silenzioso nei sotterranei del castello.
Era stata posta una pietra in marmo chiaro sul luogo del misfatto, per ricordare ai posteri il tragico amore del Barone Sanguinario per Helena Corvonero.


Ogni anno, nell'ora che era stata la sua ultima, la Dama Grigia scendeva nelle segrete, per deporre un fiore candido nel luogo che era stato la sua tomba.
Ogni anno, nell'ora che aveva preceduto di poco la sua ultima, il Barone l'aspettava lì, per offrirle un fiore rosso come la passione in segno di pace, e implorare il suo perdono.
Ma Helena si era dimostrata testarda e altezzosa in morte quanto lo era stata in vita, e non aveva ancora ceduto alle disperate richieste di lui.


"Ce l'avete ancora per me per quella vecchia storia, madama Helena?" Chiese lui, scrutando il viso impassibile del suo passato amore.
"Per avermi pugnalata a morte?" Rispose lei, senza inflessione alcuna nella voce.
"Per essermi innamorato di voi", la lapidaria replica.
"Può definirsi amore quello che uccide l'oggetto del proprio desiderio, non accettandone il rifiuto?"
"Può definirsi amore quello che brucia a tal punto da sacrificare sé stesso!"

I due spettri si fronteggiarono in silenzio per un lungo momento.
Alla fine la Dama Grigia chinò il capo, e con un "Barone" pronunciato a mezza voce, mise fine alla conversazione e si congedò da lui.


Il fantasma dell'uomo restò indietro, da solo.
Si mosse per posare la rosa rossa sopra a quella bianca, lasciata poco prima da Helena.
Nemmeno quella sarebbe stata la notte della tanto agognata riconciliazione – pensò tra sé, mentre si avviava fluttuando nella direzione opposta a quella dove era appena sparita lei.


Ma prima o dopo arriverà il momento.
Un'intera eternità di 31 ottobre ci attende.

Con quel pensiero lievemente confortante a lenire il dolore dell'ennesimo rifiuto, il Barone si predispose ad aspettare pazientemente un altro anno.

* * * * * *

   
 
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