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Autore: cOstanza    08/11/2011    1 recensioni
Diceva di amare, ma sapeva veramente quello che significava amore?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sono stanca di te, e delle tue illusioni. Delle tue parole vuote. Di quando dici di amarmi e poi ci provi con la prima che passa. Sono stufa di tutto questo. Stufa. Stufa marcia.-
Le sue grida entrarono con prepotenza nel cuore del lui. Lei era lì, con i suoi bei capelli, dove per anni aveva posato le mani, con i suoi bei occhi, che per anni aveva guardato brillare, e con il suo viso, angelico, che sempre aveva desiderato. Ma quelle grida erano nuove, un nuovo modo di confrontarsi, un nuovo modo per provare dolore. 
-Non capisco perché! Perché sei così stufa di me?- domandò lui, cercando di rimanere calmo, ma come faceva quando lei che lo faceva sorridere lo stava per far piangere?
-Perché sono stanca di dover stare male, tornare a casa e piangere. Vederti e piangere. Litigare poi piangere, e poi permetterti di rubarmi di nuovo l'anima. Sono stanca di dover ogni volta mettermi da parte per poterti amare.-
Parole forti, per un cuore debole, che aveva subito troppo dolore. 
Pensava che lei fosse quella giusta. Dopo la sua ex, lei era entrata nella sua vita come il sole riappare dopo una tempesta. Sì, allo stesso modo. Così inaspettato, ma allo stesso tempo così splendente. Lo aveva aiutato a superare questa delusione con i suoi sorrisi e quegli occhi magici. 
-Ma io ti amo...- le sussurrò, prendendole una mano.
In quel momento, sembrò quasi che le difese e la rabbia di lei svanissero, dietro quel tocco così leggero. Lo guardò e nella sua mente ritornò ogni bel momento che aveva passato con lui. Il primo bacio, la prima lite che finì con la loro prima volta. Il primo di tutto. Lui era il suo primo amore, come d'altronde lei lo era per lui. Due anni e mezzo di storia non si possono buttare al vento così, ma se solo se lui avesse saputo quanto realmente lei aveva sofferto, beh, forse avrebbe capito. Ma no, lei ne era sicura. Non avrebbe mai capito. Erano così diversi, incredibilmente distanti l'uno dall'altra. Per tutto l'arco della loro storia avevano fatto finta di essere uno parte dell'altra, ma poi, le loro differenze erano emerse ed avevano oscurato il loro amore. 
Lei si avvicinò a lui, gli accarezzò una guancia e gli sorrise.
-Sai che significa essere innamorati?- gli domandò sorridendo, sperando nella risposta giusta. 
-Sì, quando ti batte il cuore, quando ti si stringe lo stomaco...-.
Lei tolse la mano. Si aspettava una risposta diversa. Gli voltò le spalle e versò qualche lacrima.
-Sai per me che significa essere innamorata?-. 
Nessuna risposta da parte di lui. Aspettava in silenzio, con il cuore che lentamente si dissolveva. 
-Era semplicemente sentire che con te potevo essere Io, solo io. Tu mi hai rubato l'anima, non solo il cuore, e li avrei lasciati per sempre a te, perché per me questo è essere innamorati. Sentire che la persona al tuo fianco vive perché vive di te, dei tuoi respiri, dei tuoi sguardi, dei tuoi  sorrisi. Di ogni cosa che fai e che pensi. Vive perché ci sei tu. E io vivevo di te...-.
Trattenne a stento un singhiozzo. Il fatto che fossero stati insieme così tanto tempo, nonostante la loro giovane età, dimostrava quanto fossero stati sciocchi. Sì, si erano voluti bene, avevano avuto le loro prime esperienze, ma si stavano distruggendo l'anima per una amore che nessuno dei due sapeva dimostrare.
-Io ti amo- sussurrò il ragazzo.
Lei si girò e gli sorrise.
-Sei ingenuo- gli disse -Ingenuo perché credi che amare sia qualcosa di razionale, che si possa controllare. Pensi che l'amore possa essere così, una cosa semplice...-
-Ti ho sempre comprato i regali per l'anniversario, per il tuo compleanno...-.
-Pensi che l'amore possa essere comprato? Che io ti amassi di più nel momento in cui aprivo i tuoi regali? Che potevo dirti ti amo solo dopo aver scartato uno stupido pacchetto?-.
Lui stette ancora in silenzio. Non capiva, e non l'avrebbe mai fatto.
Lei si asciugò un'altra lacrima.
-Mi dispiace...-.
Prese la borsa, il cappotto ed uscì. 
Lui rimase lì a guardare la porta dove lei era uscita dalla sua vita. Non aveva saputo dimostrarle l'amore, ed ora, il suo amore era andato via con lei.
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