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Autore: LyndaWeasley    09/11/2011    10 recensioni
Sebastian/Thad | Slash | Fluff.
Tratto dal capitolo: «Fammi capire bene» cominciò, «mi hai fatto credere di stare per crepare, e ti serve solo il mio aiuto per una cosa?».
Sebastian alzò elegantemente un sopracciglio. «Io non ti ho fatto credere di stare per morire!».
«Ho quasi scardinato la porta!» ululò Thad, gesticolando dietro di sé. «E sono sceso dal piano di sopra scivolando sul corrimano! Cristo, Sebastian! Non farmi più uno scherzo simile! Temevo che succedesse come l’ultima volta, quando mi hai scritto
‘annego!’ e io ho pensato ‘una persona come fa ad annegare e a mandare sms contemporaneamente?’ e invece stavi davvero annegando... nel tuo vomito! Maledizione... Io t- ouch!».
Ho messo rating giallo per il linguaggio un po' colorito.
Buona lettura,
Lin :)
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okay.
Questa Fan Fiction è il mio esordio nel fandom di Glee.
Non riesco ancora a credere al fatto che sono davvero riuscita a
scriverci qualcosa!
Sembrava come se questo giorno non dovesse arrivare mai.
Quindi vi prego, siate spietati *-*
Spero vi piaccia

 

*lancia una granita*

 

Volevo dedicare questa piccola shot a Marzia, Somo e Elisa,
che sopportano i miei scleri tutti i giorni.
Anzi, che sclerano assieme a me me.
Volevo ringraziarvi per tutto, davvero. Siete delle amiche speciali
Grazie.
*vomita arcobaleni*

 

 

 

DISCLAIMER: Purtroppo non sono la madre di questi personaggi, che invece appartengono a quel genio di uomo di Ryan Murphy: li ho presi solamente in prestito per sempr- per un po’,ecco. Indi per cui, prima o poi –  più poi che prima, credo – dovrò restituirli. (Damn!)





A good arrow cannot be made of a sow's tail





Stava improvvisando una melodia abbastanza deprimente al pianoforte quando, con un chiasso sorprendente, la porta della sala prove si spalancò all’improvviso; sul volto di Sebastian si aprì un ghigno soddisfatto, che tramutò in un sorriso apparentemente innocente prima di voltarsi e rivolgere al compagno appena arrivato un cenno di saluto. Scavalcò lo sgabello sul quale era seduto, per poi dirigersi verso colui che lo stava scrutando da capo a piedi sulla soglia, come per controllare che fosse intero; stava annaspando per la fatica, visibilmente sconvolto. Sebastian adorava vedere quelle espressioni così terrorizzate nei volti delle persone. Ma soprattutto adorava ciò che ne seguiva.
«Thad!» sospirò quando fu a qualche passo dall’amico. «Sei venuto».
Thad aggrottò la fronte, perplesso.
«S-sì... cos’è successo?».
«Niente, perché?» rispose Sebastian, continuando a sorridere e dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
L’altro era visibilmente confuso; tirò fuori dalla tasca il cellulare e rovistò qualche secondo nella cartella messaggi, per poi cominciare a leggere.
« “Thad... sono nella sala prove. Per favore raggiungimi appena puoi... è urgente! Non credo di potercela fare da solo! Mi serve il tuo aiuto! Sebastian” » recitò Thad, inspirando nervosamente. «Che significa?».
Sebastian sbuffò.
«Niente, niente. Mi serve il tuo aiuto per una cosa, tutto qua».
L’altro Warbler aprì la bocca, come per dire qualcosa, e poi la richiuse; il suo corpo cominciò ad agitarsi, come se fosse posseduto da un'anguilla impazzita a cui non poteva resistere. Alzò un pugno e poi lo fece scivolare di nuovo lungo i fianchi, irato.
«Fammi capire bene» cominciò, «mi hai fatto credere di stare per crepare, quando invece ti serve solo il mio aiuto per una cosa?».
Sebastian alzò elegantemente un sopracciglio. «Io non ti ho fatto credere di stare per morire!».
«Ho quasi scardinato la porta!» ululò Thad, gesticolando animatamente. «E sono sceso dal piano di sopra scivolando sul corrimano! Cristo, Sebastian! Non farmi più uno scherzo simile! Temevo che succedesse come l’ultima volta, quando mi hai scritto ‘annego!’ e io ho pensato ‘una persona come fa ad annegare e a mandare sms contemporaneamente?’ e invece stavi davvero annegando... nel tuo vomito! Maledizione... Io t- ouch!».
L’altro ragazzo sembrava alquanto divertito: arricciò l’angolo della bocca. «Uhm, ricordo ricordo. Che episodio terribile. Beh, in questo caso non sto affogando».
«Mi hai fatto prendere un colpo, fanculo. Meriteresti di essere scaraventato giù dalla finestra con il pianoforte attaccato alle caviglie» inveì Thad, asciugandosi la fronte imperlata di sudore con la manica della divisa.
Sebastian era stranamente affascinato dal suo comportamento: insomma, sapeva che scrivendogli qualcosa di preoccupante, l’amico sarebbe arrivato immediatamente, ma non avrebbe mai immaginato fino a quel punto. Gli sembrava una reazione parecchio esagerata. Stava persino sudando! Ed era davvero furioso. Forse l’incidente della volta precedente lo aveva spaventato a morte, quando aveva pensato che la sua richiesta di aiuto fosse stata una burla. Senza volerlo, aveva fatto emergere un lato di Thad che mai si sarebbe immaginato.
E questo gli piaceva.
Sorrise tra sé, continuando a scrutare l’amico.
«E poi non ha senso il fatto che ogni volta ti firmi nei messaggi. Il tuo numero è salvato in rubrica, pirla» riprese Thad, come se nulla fosse successo; sembrava che si stesse già calmando, dopo aver capito che in realtà nessuno rischiava la morte quel giorno. O almeno, non per mano sua.
«Formalità». Sebastian fece spallucce.
«Piuttosto, che vuoi?» domandò Thad, incrociando le braccia. «Dev’essere qualcosa di particolarmente urgente, suppongo».
«Lo è» rispose l’altro, cominciando a fare dei passetti avanti e indietro, immerso nei suoi pensieri. «In realtà si tratta di quel ragazzo dell’altro giorno. Quel Blaine Anderson».
Sul volto di Thad comparve una delle espressioni più strane che Sebastian avesse mai visto: sembrava curioso ma allo stesso tempo alterato e... ironico. Sorpreso. Scosse la testa.
«Non mi dirai che...».
«Sì, è sexy» lo interruppe Sebastian, sogghignando. «Anche se si veste peggio di mio nonno – che è morto, pace all’anima sua».
«Sebastian. Per favore...».
«Che c’è?».
«Non sparare cazzate!» esplose Thad, quasi in una risata isterica. «Se c’è una cosa di cui sono più sicuro a questo mondo – addirittura più del fatto che mi cambio le mutande ogni giorno – , quella è la fedeltà che nutre Blaine nei confronti di Kurt. E’ una follia. Quei due si amano, non c’è storia».
L’altro roteò gli occhi al cielo, per poi tornare a fissare l’amico con espressione del tutto disinteressata.
«Non mi interessano queste stupide questioni di fedeltà e di amore» rispose con tono fermo.«Io lo voglio nel mio letto e basta».
Thad scosse la testa, deciso. «Non te lo darà mai, fidati».
«Devo trovare il modo per conquistarlo. Deve essere mio».
«Io voglio bene sia a Kurt sia a Blaine... non puoi chiedermi una cosa simile. Cosa ti passa per la testa?» ribatté Thad, gesticolando a destra e a manca, com’era suo solito fare; Sebastian adorava vederlo in quelle condizioni, quando si agitava per un niente. Era una delle caratteristiche che più gli piacevano di lui. Lo faceva... divertire, in un certo senso.
Sì, lui si divertiva con l’imbarazzo altrui, ed era uno dei motivi per cui, almeno una volta al giorno, si sentiva chiamare con l’epiteto ‘stronzo’.
Sapeva che era una cosa un pochino crudele. ma non poteva farne a meno.
«Un consiglio veloce veloce, Thad, prima che ti mandi a fanculo» disse Sebastian, che in quel momento era appoggiato elegantemente al muro, come se stesse osservando uno spettacolino particolarmente interessante. Beh, Thad agitato era uno spettacolino particolarmente interessante.
Non ci aveva mai fatto caso fino a quel momento; il modo isterico e il tono adirato che usava per rivolgersi a lui erano dannatamente sexy.
Ma non era il momento di divagare: doveva pensare a cosa fare per attirare l’attenzione di Blaine, Kurt o meno. E l’istinto gli aveva suggerito che Thad era la persona giusta a cui chiederlo.
«Uhm... la cioccolata?» buttò lì Thad, sperando la smettesse di importunarlo.
«Che ti sei fumato?».
«Con la cioccolata ricordo di aver conquistato Teresa... e poi ne ho mangiato un pezzetto anche prima del mio esame di violino. Ah, e mi mangio una barretta intera ogni volta che andiamo in palestra!» rispose tutto soddisfatto.
Sebastian imprecò. «Eh, infatti, proprio un bell’affare: Teresa ti ha mollato un mese fa quando è scappata con l’imbianchino, all’esame di violino sei stato brutalmente bocciato e non ricordo di averti mai visto più energico di un bradipo, soprattutto in palestra».
«Ehi!» protestò Thad, leggermente offeso.
«Hai ragione, scusa. Ho esagerato» sospirò Sebastian ricomponendosi, passando un braccio attorno alle spalle del compagno. «Non importa se in palestra sembri un bambino che cerca di alzare la busta della spesa senza cadere all’indietro, ciò che conta è che tu dia il meglio di te con gli Warbler! E a letto, ma questo non è affar mio. Lo dico per te, amico».
Thad gli rivolse uno sguardo di pura disapprovazione e lo minacciò con un dito.
«Forse sarebbe proprio un’idea carina quella di farti capitombolare dalla finestra con il pianoforte legato alle caviglie» disse poi.
Sebastian scoppiò a ridere questa volta, per poi bloccarsi di colpo, senza motivo.
A Thad quasi spaventò quell’improvviso cambio d’espressione.
«Comunque siamo qui per Blaine» gli ricordò, ghignando.
L’altro sbuffò sonoramente, tanto da far scompigliare il ciuffetto ribelle di Sebastian; lo stava mettendo in crisi, e lui era certo che prima o poi avrebbe ceduto. Lo sapeva. Era naturale, lo faceva sempre.
«Sebastian... non approvo questa cosa».
«Non me ne può fregar di meno» commentò lui, «non ti ho chiamato per farmi da mammina. Voglio solo un po’ d’ispirazione, cos-» e si bloccò di colpo, lo sguardo perso nel vuoto di fronte a lui. Thad, che stava fissando un punto indistinto per cercare di non sputargli in faccia – cosa che gli costò tutte le sue energie – , si voltò verso l’amico: era ancora pietrificato. Poi, un enorme sorriso comparve pian piano a deformare le labbra di Sebastian. Prese la mano che ancora gli stava stringendo la spalla e la rimise al proprio posto, dove doveva stare, lungo i suoi fianchi; poi, quando constatò che questa piccola scossa non ebbe effetto, gli diede una spintarella con un dito.
«Yu-hu?» pigolò Thad, senza catturare comunque l’attenzione dell’altro.
Sebastian si voltò qualche istante dopo, con un ghigno inquietante. «Lo conquisterò con una canzone».
Thad imprecò. «Wow, ma come sei originale! Una canzone! Diavolo, perché non ci ho pensato io? Era così ovvio! E’ proprio un’idea di m-» e si bloccò di colpo, per poi ricominciare qualche istante dopo. «E’ un’idea meravigliosa! No, seriamente, farai un figurone. Sei proprio geniale, Sebastian».
«Sento nell’aria puzza di presa per il culo» commentò Sebastian aggrottando la fronte. «O sbaglio?».
«N-. Sbagli di grosso, amico!» esultò Thad, dandogli un’energica pacca sulla spalla.
In quel momento era come se i ruoli si fossero invertiti: Sebastian sembrava leggermente sconcertato dal cambio improvviso di comportamento di Thad, mentre quest’ultimo stava esibendo il suo miglior repertorio di sorrisi ebeti.
I due ragazzi si fissarono per qualche secondo prima che la suoneria del cellulare di Thad li sorprendesse. Frugò nelle tasche nervosamente ed estrasse l’aggeggio.
«Sì?... Oh, ciao, George... sìsì, sono di sotto con Sebastian... Pft, lascia perdere, che è meglio... okay, dammi qualche minuto e sono da te» borbottò, per poi chiudere la chiamata e ricacciare il telefono in tasca. «George ha bisogno di me. Ci vediamo dopo e... non fare minchiate!».
Per qualche motivo a lui ignoto, lo infastidì il fatto che Thad lo avrebbe lasciato lì a rimuginare per andare da George a fare chissà che cosa. Insomma, era stato il primo a chiamarlo perché gli serviva il suo aiuto: non poteva semplicemente lasciarlo lì e andare da un altro.
«Ehi! Sei un’infame, devi prima aiutarmi a concludere la questione di Blaine!» saltò su l’altro, un po’ offeso. «Hai detto che l’idea della canzone ti piaceva...».
«Sì, la trovo... appropriata» concluse Thad, trattenendosi a stento dallo sghignazzare; a Sebastian sembrava tanto che lo stesse prendendo in giro solo perché voleva dedicare una canzone ad un ragazzo appena conosciuto. Ma che c’era di male? Solo perché Blaine e Kurt erano fedeli l’un l’altro e bla bla bla.
Kurt e Blaine. Blaine e Kurt. Che noia.
«Potrei optare per... mmh... Was a long and dark December, from the rooftops I remember, there was snow, white snow...» cominciò a canticchiare Sebastian, iniziando a girare intorno a Thad, che sembrava del tutto sorpreso. La sua voce risuonò in tutta l’aula canto, e lui si sentì estremamente soddisfatto: l’amico era evidentemente spaesato, forse anche imbarazzato.
« Clearly i remember, from the windows they were watching, while we froze down below» continuò, muovendosi sinuosamente e in modo decisamente hot attorno all’amico, ancora paralizzato. Stava godendo dell’imbarazzo dell’amico, lo divertiva troppo.
«Che stai facendo?» sussurrò Thad.
«Le prove per la mia prossima conquista. When the future’s architectured, by a carnival of idiots on show, you’d better lie low».
«Sì, ma mi stai mettendo in imbarazzo».
«Che importa... dici che va bene?» disse continuando a fluttuare in modo sensuale, avvicinandosi sempre di più a Thad. «Secondo me rimarrà paralizzato dal mio fascino – come te, del resto. Dovresti vederti, Thad! Sembri così carino».
Okay, ora Thad era rosso quasi quanto i bordini della sua divisa.
«Poi potrei avvicinarmi in questo modo... » e si avvicinò, «... prendergli il mento e fare questo...».
E posò le labbra sulle sue.
Si stava gasando un casino. Avrebbe dato qualunque cosa per vedere l’espressione di Thad in quel momento, ma aprire gli occhi gli sembrò difficile. Perché non ci riusciva? Però... Thad non opponeva resistenza. Forse era talmente shockato da non riuscire neppure a muoversi: ma a lui piaceva e non aveva intenzione di interrompersi. Non c’era niente di male a baciare un amico, non c’era pericolo.
Forse Sebastian iniziò a ricredersi quando si accorse che l’amico dei piani bassi stava cominciando ad agitarsi.
Sì, decisamente. Sgranò gli occhi e vide l’espressione basita nel volto di Thad il quale, con un gesto improvviso, lo spintonò via. Sembrava che fossero passati parecchi minuti, in realtà forse erano trascorsi pochi istanti.
Sebastian rimase interdetto per qualche secondo, sperando con tutto se stesso che i pantaloni della divisa riuscissero a mascherare in qualche modo l’agitarsi del suo compare; non osò nemmeno guardare, perché Thad avrebbe capito. E... Cristo.
Non è il momento di agitarsi così tanto! Disse a sé stesso, cioè, al suo amichetto.
E’ solo Thad! Torna al tuo posto, disgraziato.
Thad, d’altro canto, si portò schifato una mano alla bocca e poi la osservò, come se si aspettasse di vedere qualcosa di oscuro uscirne fuori.
«Ma sei coglione o cosa?» sbraitò.
«Una prova dev’essere fatta bene» rispose Sebastian, anche se forse non stava riuscendo a nascondere bene l’imbarazzo che provava in quel momento. Spero che Thad non se ne accorga, cazzo.
«Sì, ma... mi hai baciato! Sulla bocca!».
«Sei proprio un osservatore acuto, eh» lo canzonò l’altro. «Andiamo, non è niente di che! E’ solo un bacetto che entrambi dimenticheremo nell’arco di due orette al massimo. Guarda il lato positivo, mi sei stato molto d’aiuto».
Sì, certo.
Molto d’aiuto.
Lo aveva chiamato per aiutarlo a conquistare Blaine, non per aiutarlo a risvegliare il suo uccello. Diamine.
«Col cavolo! Fai un’altra cosa gel genere e ti soffoco nel sonno!» sputò Thad. Era davvero infuriato. Però poi sembrò calmarsi improvvisamente, come se una cascata d’acqua gelida lo avesse travolto: sospirò e rivolse a Sebastian un sorriso di sfida.
«Comunque» cominciò, «Violet Hill dei Coldplay non mi sembra in ogni caso la canzone adatta».
«A me sì, invece».
«Pft! A Blaine i Coldplay fanno cagare» disse risoluto Thad, sapendo benissimo che non era vero.
Sebastian sospirò e affondò la faccia nelle mani. «Non mi viene in mente nessun’altra canzone che potrei cantargli».
Il compagno gli rifilò una gomitata amichevole sulla spalla.
«Conosco io quella che potrebbe fare al caso tuo» rispose Thad, l’ombra di un ghigno impressa in volto.
***
Sebastian correva all’impazzata per i corridoi della Dalton, con Blaine alle calcagna.
Probabilmente se fosse passato di lì il preside lo avrebbe sospeso... oppure lo avrebbe ammonito e poi arruolato nella squadra di corsa campestre della scuola.
Sarebbe stato figo sentirsi come Harry Potter il giorno in cui la McGranitt lo aveva fatto entrare nella squadra di Quidditch.
«Non ho ancora capito perché mi hai fatto venire fin qui!» tentò di urlare Blaine, che veniva violentemente trascinato qua e là da Sebastian. Lui era così eccitato e soddisfatto che non stava più nella pelle; Blaine non sarebbe riuscito a resistere a quello. Lo avrebbe pregato in ginocchio per una scopata.
E doveva tutto a Thad. Era stato a dir poco geniale e si era dimostrato un vero amico a tradire la passionale, anche se vomitevole, storia d’amore tra Kurt e Blaine per lui.
Entrarono nella sala prove, entrambi con il fiatone; sarebbe riuscito ad esibirsi senza fiato? Probabilmente sì, lui in quel momento si sentiva in grado di fare qualunque cosa.
Scaraventò poco galantemente Blaine su una sedia che aveva fatto portare appositamente per lui, per poi sistemarsi di fronte a lui: si sistemò il colletto della camicia e si passò un paio di volte le mani sulla giacca.
Si sentiva... emozionato, ecco.
Come mai in vita sua. Ecco, in quel momento il ricordo del giorno prima con Thad si riaffacciò prepotentemente nei suoi pensieri.
Sebastian scacciò via quel pensiero come fosse peste.
«Preparati a venire nei pantaloni, Blaine».
Blaine fece un’espressione sconvolta. «Come, scusa?».
«E’ un modo di dire» comunicò subito dopo Sebastian, allargando le braccia in segno di pace. Si schiarì la gola e cominciò a cantare.
The power lines went out,
and I am all alone.
But I don't really care at all,
not answering my phone.
All the games you played,
the promises you made.
Couldn't finish what you started,
only darkness still remains.

Si sorprese per il fatto che la sua voce non fosse clamorosamente rovinata dalla corsa di poco prima. Per fortuna stava andando tutto liscio.
Si soffermò un attimo sul Blaine, che lo ascoltava seduto compostamente sulla sedia: sembrava a proprio agio.
Lost sight,
couldn't see
when it was you and me.

Sì, era decisamente a proprio agio. Sorrideva, e già questo era abbastanza per lui.
Ma era deciso a far ancora di meglio, in modo che Blaine si sarebbe trovato da un momento all’altro a sbavargli addosso e ad implorarlo di darglielo.
Blow the candles out,
looks like a solo tonight.
I'm beginning to see the light
blow the candles out.
Looks like a solo tonight
but I think I'll be al right.

Quando Sebastian ebbe finito l’esibizione, sorrise apertamente. Si sentiva felice.
Blaine scosse la testa, sorridendo. «Candles» sospirò. «Canzone meravigliosa, davvero. E’ la nostra canzone, quella mia e di Kurt... quella con cui ci siamo esibiti alle regionali. Come mai l’hai scelta?».
...
Sebastian quasi svenne.
E nel frattempo, attraverso uno spiffero della porta principale, qualcuno stava sghignazzando maleficamente.





●●●












Angolo Me.

 

Okay, sentitevi pure liberi di lanciarmi una granita in faccia :D preferibilmente alla menta.

Me la merito, dopo questa.

Comunque, veniamo alla storia e al motivo per cui l’ho scritta.

In realtà è una delle cose più stupide del mondo, ma vorrei esporlo, in modo che sappiate che non l’ho fatto tanto per fare.

Innanzitutto c’è un prompt, ed è Chocolate – Cioccolata, da una tabella creata da me, Marzia e Somo; una sfida tra amiche, ecco! E inizialmente volevo scrivere di loro due che facevano giochetti hot con la cioccolata, ma il mio senso di pudore me lo ha espressamente vietato.

E so benissimo che questa storia non ci incentra sul cioccolato per niente, ma un prompr non significa solo questo, basta anche solo nominarlo all’incirca, no? *troll face*

E poi, veniamo alla scelta dei personaggi.

Okay, premetto una cosa: io sono una Klainer più che convinta :D

E sì, amo anche Sebastian. Lo so che farà la sua prima comparsa solo questa sera, ma già il fatto che smuoverà un po’ la coppia me lo ha fatto apprezzare. Perché sì, è bello vedere l’amore messo alla prova e sì, so che Blaine non cederà alle sue avance.

L’amore che nutro nei confronti di Sebastian è nato all’improvviso, non so come spiegarlo ç_ç ora non ne posso fare a meno.

Per quanto riguarda Thad, beh... ancora meno. Cioè, l’ho visto in “Uptown girl” e ha subito catturato la mia attenzione! E trovo che abbia una voce splendida! E trovo anche che questo mio atteggiamento sia un po’ troppo superficiale, però ora come ora sono emotivamente debole, cercate di capirmi ;__;
Il motivo per cui li shippo non esiste, lo faccio e basta.

Eeeee basta, non so che altro aggiungere!

Purtroppo per voi dovrete cominciare ad abituarvi alla mia presenza qui sul fandom *-* mwahahah *-*

Ora vi lascio il link del mio profilo di Tumbrl, semmai vorrete uccidervi da troppo Klaine

Sono il Tumbrl di LyndaWeasley, cliccami cliccamiiiiii

Grazie a chiunque si arrivato fin qui, se lascerete un parere non diventerò cannibale, loggiuro loggiuro! *troll face*
Lin.



Ps: per chi non sapesse chi è Thad, è questo demente qua Thaaaaaad ♥ è un Klainer anche lui! Bwahaha!
Pps: Un ringraziamento speciale a mistica, che ha depurato questa storia prima di essere pubblicata. Grazie sistaH *O*
   
 
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