Salve a tutti! Ed eccomi qua, dopo circa un anno, sono tornato a scrivere! A dir la verità ritengo di essere peggiorato, ma lascio a voi i commenti!
Quella che vi state avviando a leggere è una storia un po’ magica e un po’ particolare che spero vi possa piacere.
BRIGHT
MIRROR
Capitolo 00
James entrò nella soffitta e subito fu avvolto dall’odore stantio di terreno e di muffa. Sperando di migliorare la situazione si tappò il naso e respirò con la bocca, ma il tanfo era più forte.
Scorse una finestra chiusa dall’altra parte della stanza. Passò attraverso le macerie e gli oggetti sparsi, e, rompendo le ragnatele, la aprì. Prese una potente boccata d’aria poi si rigirò verso la stanza: non riusciva ad immaginare di dover mettere in ordine e pulire tutto quel marciume.
Si piegò in due e iniziò il duro compito, quando qualcosa che luccicava lo attirò. Scostò dei vestiti ammuffiti e trovò un piccolo specchio rettangolare, con una cornice di legno. Era stranamente pulito: sembrava appena lavato.
James si specchiò: la sua faccia riflessa nello specchio lo stava guardando. Poi fu come attirato verso il riflesso dei suoi occhi. Lui guardò i suoi occhi riflessi, e loro guardarono i suoi. Erano azzurri, di un azzurro cielo limpido. Ed ecco che si sentì rovesciare negli occhi e gli occhi dello specchio nei i suoi. Lo sguardo riflesso ora era il suo. Mandò un grido strozzato per la strana sensazione di capovolgimento. Sentì un clacson: si girò. Era in mezzo ad una grande strada e le macchine passavano ad una velocità elevata. Davanti a lui c’era una lunga macchina argentata, che gli stava andando contro. La macchina gli colpì le gambe e lui si schiantò contro il parabrezza: vide il suo sangue schizzare in aria.
James era nella buia soffitta e stava guardando il proprio riflesso allo specchio. Aveva la fronte imperlata i sudore. Era stato un sogno? Un’allucinazione?
Non capiva, ma ne era terrorizzato.
Andò verso la porta e per un attimo temette che fosse chiusa: non lo era. Scese di corsa le scale, per poco non rompendosi l’osso del collo. Si catapultò fuori dalla casa e quando si fermò si accorse di essere in mezzo alla strada.
Un colpo di clacson. Una macchina argentata. Dolore. Sangue. Buio.
Era morto.
Ehm… Questo capitolo introduttivo è molto veloce… Spero che vi sia piaciuto, anche se per ora non anticipa niente della storia se non l’oggetto principale.
Se volete commentare mi fareste un favore, ma forse è ancora presto…
Kakashi