Fischiano
i venti
come grida i loro sussurri..
Basta,
tacete ora.
non riesco, non riesco
a non pensare a lui..
Vi
prego, acque immortali e sabbie del deserto,
tacete ora.
Ho affondato la lama
più e più volte
nella sua carne,
volevo sentire il fluido correre del sangue,
quel caldo sangue che mi ha sporcato la pelle.
Non
riesco a sentirmi male..
Il
suo nome è una bugia.
L’edera mi cresce lungo i nervi
e stringe ogni tentativo di vita.
Il
trucco cola,
e rende nere le lacrime,
mi riga il volto con graffi di carbone che
indelebili
scavano la mia pelle.
Ho
ucciso colui che ha ucciso la mia anima.