Tu eri sempre li. Sempre dietro alle mie spalle. Mi seguiva tra le palestre e le gare senza neanche renderti conto che era il destino che ci voleva unire.
La prima volta che ti ho vista ti avevo subito ignorata, ti avevo scartata come se non esistessi nel mio mondo. Io ,il nipote adorato del professor Oak, l’uomo più famoso al mondo. Eclissato per sempre dalla sua figura e anche avvantaggiato nel mondo.
Ero infantile, cercavo di utilizzare quella fama per innalzarmi, per superare gli altri ed essere migliore. Ma non sarei mai stato il migliore.
Sono passati anni, ma tu ci sei sempre stata anche se nessuno ti ha mai notata. Aiutando gli altri e salvando il mondo non mi hai più cercato. Infatti non ci sei stata più, sei sparita e con te le mie motivazioni per continuare a lottare. Mi sono nascosto nella teoria, dietro a ingranaggi e ricerche dimenticando il mondo attivo delle lotte in palestra o le competizioni che spesso mi spingevano a sfidarti. Mi viene da ripensare quando prendevo in giro Ash per poi rivolgermi anche a te. Eravate i miei rivali, ragazzi della mia stessa età con sogni e speranze che io non riuscivo a comprendere. Si voi, Red, te, Ash, Misty ,Brook.
Sono andato avanti come tu volevi che facessi , come sempre con i tuoi sorrisi volevi che il mondo superasse tutti gli ostacoli per diventare un posto migliore.
Sono fuggito, sai sono partito per viaggi e lotte. Ho visitato paesi che non avrei mai immaginato di visitare. Ogni volta che guardavo la folla di ragazzini, a ogni lotta, ad ogni palestra speravo di vedere il tuo buffo cappello bianco sbucare tra le teste e girarsi per sorridermi. Perché noi non eravamo solo rivali? Eravamo di più. Mentre te e Red salvavate il mondo io vivevo in un’altra dimensione, nel mio egoismo ed ego, ma quando ero con te cambiavo, ero diverso. Diventavo sbruffone ma poi il tuo carattere riflessivo e dolce mi trasformava in una persona migliore.
Tutte le volte che ti vedevo sapevo che facevi la scelta giusta. Sempre, sapevi come comportarti e scegliere il giusto. Vorrei che anche oggi potessi guardarmi e indicarmi la strada giusta.
Mi ricordo quando ti ho rivista quando sono tornato da Sinnoh. Eri li, a Aranciopoli. In quel locale davanti al centro pokemon dove si può sedersi a mangiare il gelato. Da lontano sembravi sola al tavolo con quella grande coppa di gelato alla vaniglia e fragola che probabilmente avresti finito in un sol boccone. Mi stavo avvicinando. Non sapevo cosa fare esattamente però volevo che mi guardassi, che ti ricordassi e che guardando il mio viso potessi cogliere tutti i sentimenti che provavo per te e che neanche io riuscivi a capire. Poi ho visto una chioma rossa e una castana avvolgerti mentre una azzurra ti faceva da sfondo. Li riconoscevo. Cristal ti teneva una mano sulla spalla e un ragazzino dai capelli rossi cercava di sfuggire imbarazzato al tuo abbraccio mentre la ragazzina rideva deliziata. Li riconosco, avevo visto le foto a casa tua a Biancavilla. Quel ragazzino rosso, Silver, era quel tuo amichetto che nelle foto abbracciavi oppure mostravi un pokemon. Mi sorpresi di vedere invece l’alta ragazza. Ti assomiglia molto però non sarà mai come te. Speciale come solo tu puoi essere, come tu potevi essere.Non so perché mi sono fermato, non so perché mi sono girato e ho cominciato a dirigermi verso il molo. Il cielo era spezzato. Alcuni fasci di luce illuminavano il porto mentre in alcuni angoli era buio coperto da nuvole che minacciavano pioggia. Infatti appena raggiungo il molo di Aranciopoli pioviggina.
La mia vita era come quelle onde: sbatteva contro gli scoglio ogni volta senza mai riuscire a frenarmi. Tu eri andata avanti. Io non facevo più parte della tua storia. Ero solo un rivale? Forse mi avevi dimenticato?
Ora sto tornando a casa, sto tornando a dove tutto è iniziato, dove le nostre vite si sono toccate per la prima volta. Torno e ora non fuggirò, non scapperò o mi volterò per un’altra strada. Oggi ti vedrò e riempirò quel vuoto che hai lasciato quando le nostre strade si sono divise.