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Autore: _WishingWell12    09/11/2011    2 recensioni
"Corri.
Non ti importa che stia piovendo.
Corri e basta, cercando di non pensare, cercando di scaricare tutto ciò che hai accumulato in quest'ultima settimana."
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Corri.

Non ti importa che stia piovendo.

Corri e basta, cercando di non pensare, cercando di scaricare tutto ciò che hai accumulato in quest'ultima settimana.

La Gates ieri ti ha chiamata nel suo ufficio. Ha voluto parlarti faccia a faccia.

Anche lei, dentro di sé sa cosa significhi per te quel caso, quanto tu vi sia legata.

Ti ha obbligato a prendere un paio di giorni di ferie, un paio di giorni per pensare.

Tu hai provato a ribattere, hai cercato di dirle che non ne avevi bisogno, anche se non era vero.

Sapevi che era una gara persa in partenza. E così è stato.

Ha detto che non dovrai mettere piede al distretto per un paio di giorni.

Hai semplicemente annuito, poi sei uscita dal suo ufficio, hai preso la tua giacca e ti sei diretta verso l'ascensore senza voltare lo sguardo e soprattutto, ignorando la voce di Castle che ti aspettava fuori dalla stanza.

 

Quest'ultima settimana è stata difficile per tutti, ma soprattutto per te, che sei coinvolta emotivamente.

Sembrava una di quelle semplici coincidenze.

Ma dopo un paio di giorni si è rivelato ben altro.

E così hai riaperto per l'ennesima volta il caso di tua madre.

Ti ci sei rituffata dentro, con tutte le tue forze.

Ti sei isolata da tutti gli altri, li hai mantenuti a distanza di sicurezza, oltre quel muro.

Avete lavorato ininterrottamente per quattro giorni, scoprendo che era tutta una farsa.

Un buco nell'acqua.

Ed oltre ad aver riportato a galla vecchie ferite mai rimarginate, quest'ultima settimana ti ha portato a dubitare di te.

Ti sei chiesta se mai riuscirai a farle giustizia.

Ti sei domandata che razza di poliziotta sei, se riesci a portare un po' di pace agli altri, ma non a te stessa.

 

Corri.

Cerchi di distrarti, di solito ti aiuta. Ma non in questo caso.

Oggi sembra avere l'effetto contrario: ad ogni miglio percorso sembra che la tua mente si concentri ancora di più sugli eventi dell'ultima settimana, sulle tue debolezze, sui tuoi dubbi.

La felpa che hai scelto per uscire ormai è zuppa.

Da quanto tempo stai correndo, Kate?

Non lo sai e non ti importa.

La pioggia ti bagna il viso, è una sensazione piacevole.

Stai cercando di spostare l'attenzione su qualcos'altro, ma non ci riesci.

Combatti le lacrime ormai da una settimana.

Forse è l'ora di farle vincere, infondo nessuno potrà vederti: la strada è deserta.

E così dai loro libero sfogo.

Una, due, quattro. Scorrono lentamente lungo il tuo viso e si mescolano alla pioggia.

 

Corri.

Piangere non ti impedisce di farlo.

Ti senti debole, vulnerabile.

Prima sistemerai questa cosa, prima riuscirai a dare una svolta alla tua vita.

Ma tutto deve accadere con ordine.

Non ti sentirai libera di amare finché non avrai chiuso il caso di tua madre.

Detesti sentirti così, detesti mostrare i tuoi sentimenti.

Ma infondo anche tu, Kate sei una donna, sei un essere umano.

 

Corri.

Continui a correre a più non posso.

La tua medicina oggi non ha alcun effetto, devi trovare un altro rimedio.

Decidi comunque di proseguire il tuo percorso.

Entri nel parco: è quasi deserto.

Là, infondo al sentiero, vedi una figura scura, probabilmente un uomo, che cammina.

Ti avvicini sempre più a lui, finché non lo riconosci.

Castle?” domandi, con un pizzico di stupore.

Beckett. Sapevo che ti avrei trovata qui.” dice, sorridendo.

Arrossisci lievemente e abbassi lo sguardo.

Sono così prevedibile?” forse questa domanda la poni più a te stessa che a lui.

No, assolutamente. Solo che questa settimana è stata molto dura e, poiché la Gates ti ha dato un paio di giorni di vacanza, ho immaginato che tu fossi venuta qui al parco a correre un po', nonostante il tempo non sia dei migliori.” afferma, sempre mantenendo lo sguardo su di te.

 

Poi cala il silenzio e rimanete immobili.

Lui, di fronte a te, con una mano sorregge l'ombrello.

Tu, al contrario, sei sotto la pioggia battente.

Kate, come stai? “ domanda poi, rompendo il silenzio.

Bene.” menti.

Bugiarda.” sussurra. “Kate, ti prego. Tu non stai bene. E lo sai anche tu.

Per cui, ti supplico, parla con me. Voglio aiutarti a stare meglio. Voglio ascoltare ciò che hai da dire. Riaprire il caso di tua madre non è mai semplice per te, questi anni lo hanno dimostrato, ma non puoi continuare a tenerti tutto dentro.

Ci sono persone che tengono a te più di quanti tu creda, Kate.”

 

Non sai cosa fare. Non sai cosa dire.

La tua parte razionale ti sta ordinando di riprendere a correre, di scappare.

L'altra tua parte, invece, ti suggerisce di lasciarti andare e di cercare conforto in qualsiasi modo.

E così fai.

Lo guardi per alcuni istanti negli occhi, poi ti avvicini a lui e ti lasci stringere da quelle forti e muscolose braccia.

Quell'opprimente senso di inquietudine si allevia leggermente.

Ora ti senti protetta, al sicuro; con le lacrime dai sfogo a tutto ciò che hai accumulato durante la settimana.

Rimanente così per un tempo indefinito.

Poi si scosta leggermente in modo da poter asciugare le lacrime che sono scese lungo il tuo viso.

Si perde un momento nei tuoi occhi verdi, probabilmente vorrebbe baciarti, ma si trattiene.

Non vuole approfittare della tua debolezza.

Vorresti avvicinare le tue labbra alle sue, ma esiti e decidi che per oggi ha scoperto abbastanza di quella Kate che si nasconde dietro a quel muro.

Sorride, osservando la tua espressione e tu non puoi fare a meno di fare lo stesso.

 

Lentamente ritornate nelle posizioni precedenti.

Ora siete uno di fronte all'altro.

Dovresti dire qualcosa, ma non trovi una frase, una parola che non appaia stupida.

Detective, ci vediamo mercoledì al distretto, vero?” domanda.

Ti limiti ad annuire e a sorridere, quel semplice abbraccio ti ha tolto la facoltà di parola.

Sorride un'ultima volta, per poi voltarsi e iniziare a camminare.

Decidi di far uscire per l'ultima volta il tuo vero lato.

Rick,” lo richiami, attirando la sua attenzione, “Grazie.”

Sempre.” mormora, prima di voltarti le spalle.

Rimani lì, sotto la pioggia ad osservarlo mentre cammina, e sorridi pensando al fatto che lui sia sempre lì per te.

Pensando che prima che lui arrivasse, non avevi nulla a cui aggrapparti, in cui trovare conforto, poi quattro anni fa è cambiato tutto.

 

E così come ha lentamente smesso di piovere, quel tuo senso di inquietudine si è alleviato.

 

 

Note dell'autrice: Finalmente questa lunghissima odissea è finita.

Ci ho messo cinque giorni, si ma non per scriverla, il problema è stato trovare un titolo.

madeitpossible ne sa qualcosa.

Apple, grazie per averla letta in anteprima.

Beh, è tardi, domani c'è la verifica di inglese alla prima ora, poi interroga in francese e in matematica. Vado a nanna che è meglio.

Over & Out!

 


 

   
 
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