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Autore: Kitsune Blake    10/11/2011    3 recensioni
Questa storia può essere considerata uno spin-off de “La radura”. Rispetto a quest’ultima è cronologicamente collocata prima. Comunque non è necessario leggere l’altro racconto per comprendere questo, che si concentra su Sesshomaru e Minori, una kitsune creata nel giro di pochi secondi dalla mia mente contorta e inserita a partire dal decimo capitolo della storia fra Inu no Taisho e Izayoi. Spero che possiate gradire!
Dal capitolo 3:
La kitsune non poté fermare una lacrima che le percorse delicatamente la guancia, per poi cadere silenziosa sul pavimento di legno.
“Eccomi!” esclamò all’improvviso la voce di Taro, che era appena entrato portando fra le braccia una bacinella di legno colma d’acqua. “Ehi, stai piangendo?”
Minori si asciugò in fretta la guancia. “No, ma che dici?” ribatté, accennando un sorriso. Vide il demone lupo scrollare le spalle e sedersi accanto a lei, per poi posare a terra il recipiente.
“Se lo dici tu…ti ho portato un po’ d’acqua fredda, per alleviare il dolore. Posso?” chiese, tenendo già fra le mani un panno bagnato. Era lievemente rosso in viso.
[ Storia temporaneamente sospesa per revisione e riscrittura dei capitoli ]
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Racconti dalle terre dell'Ovest'
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L’amore di una guerriera

 

Introduzione:

Questa storia può essere considerata uno spin-off de “La radura”. Rispetto a quest’ultima è cronologicamente collocata prima. E’ incentrata su Sesshomaru, che non ha bisogno di presentazioni, e Minori, una kitsune creata nel giro di pochi secondi dalla mia mente contorta e inserita a partire dal decimo capitolo della storia fra Inu no Taisho e Izayoi. Nonostante ciò, non è necessario leggere l’altro racconto per comprendere questo, in quanto Minori è un personaggio in un certo modo esterno a “La radura”. Ho voluto scrivere questo primo capitolo perché, oltre ad essere un personaggio che io stessa gradisco molto, la sensuale kitsune è piaciuta anche ai lettori che mi hanno dato la loro opinione. Vi dirò, sono anche molto orgogliosa del nome che le ho dato, in quanto “minori” significa “sincerità”, e ho trovato molto carina la contrapposizione fra il nome e la reale natura della ragazza, cioè quella di volpe ingannatrice. Spero quindi che il primo capitolo vi piaccia, in modo da scriverne altri. Sono nelle vostre mani. Buona lettura! ^^ Kitsune

 

Una giornata niente male

 

“Minori! Sei pronta? Avanti, le selezioni cominceranno e intanto tu sarai ancora qui a poltrire!”

La voce femminile giunse dalla veranda del palazzo, chiara e densa d’irritazione. Ma Minori conosceva troppo bene sua sorella maggiore. Certo, era molto altera e piuttosto irritabile, ma in fondo era una ragazza affabile e incline alla gentilezza. Un tratto davvero strano per una demone di solito tanto fiera.

“Sì, arrivo Miyuki!” urlò di rimando la più piccola. Si legò i morbidi capelli rossi in una coda frettolosa e raggiunse la sorella maggiore. “Sei proprio insopportabile, lascia almeno che finisca di prepararmi!”

Miyuki sorrise dolcemente. “Certo, così facciamo calare la notte”.

Minori incrociò le braccia, contrariata. “E comunque non capisco perché non partecipi tu alle selezioni. A combattere sei molto meglio di me”.

In effetti, la kitsune più giovane non aveva torto. Le due demoni si somigliavano parecchio, perché erano comunque sorelle di sangue, ma al contempo erano profondamente diverse.

Minori aveva i lineamenti morbidi e le curve sinuose. Il viso gentile incorniciava gli occhi color smeraldo ereditati dal padre. A coronare la sensuale bellezza della kitsune si aggiungevano lunghi, mossi e morbidi capelli ramati. Questi ultimi erano un’eredità di Chiharu, la loro madre, alla quale Minori somigliava in modo sorprendente. Il fisico sinuoso e aggraziato della giovane demone però nascondeva un carattere focoso e ribelle che la rendeva una rivale estremamente temibile in combattimento. Insomma, Minori era un classico caso di quanto le apparenze possano ingannare.

Miyuki era leggermente più alta della sorella minore. Anche lei aveva ereditato gli occhi verdi del padre Hideo, ma somigliava molto di più al genitore rispetto a Minori: aveva un fisico snello e slanciato, che la rendeva molto agile e veloce. Alla femminilità prorompente della sorellina, Miyuki contrapponeva dei lineamenti fieri e affilati, degni di una grande guerriera. I lunghi capelli ramati, che in Minori assumevano una tonalità più vivace, erano molto più scuri, a causa dell’eredità del padre, i cui capelli erano di un intenso color ebano.

“Non è vero, mia cara” disse allora Miyuki, mentre sistemava l’armatura argentea, aderente ai fianchi, alla sorella. “Anche tu sei molto forte. E comunque lo sai, io sono la primogenita, dovrei pensare a mandare avanti la stirpe”.

“Esatto, dovresti” ghignò Minori, “ma non lo fai”.

“Smettila adesso” disse Miyuki a voce alta, ma rideva. “Dai, è ora di andare. Nostro padre sarà già sul posto”.

L’altra sbuffò. “E va bene…” disse sospirando. Quanta agitazione, solo per accaparrarsi un posto nell’esercito personale del Principe!

***

Le due sorelle giunsero nel luogo delle selezioni dopo circa un’ora di corsa ininterrotta. Per essere una giornata primaverile era piuttosto calda: la rugiada mattutina era ormai scomparsa sotto il sole tiepido. Le due si presentarono al padre Hideo tutte trafelate, soprattutto Minori, che cominciava a provare ansia per l’imminente prova.

Ma Hideo non se ne curò. Era a dir poco furioso.

“Si può sapere perché siete così in ritardo?! Dovevate essere qui all’alba, e il sole è sorto da oltre due ore!”

Entrambe le demoni erano a capo chino. Non era saggio contraddire il padre, quand’era così arrabbiato. Ma Minori, certa di fare colpo, alzò lo sguardo smeraldino e lo posò sul viso di Hideo. “Perdonatemi, padre. Non accadrà più, lo prometto!”

Il demone incrociò le braccia, sostenendo lo sguardo implorante della figlia. Dannazione, possibile che fosse nata con due occhi così…così…nulla da fare, era tutta sua madre. Così alzò gli occhi al cielo.

“Muoviti a prepararti. Dopo il prossimo combattimento toccherà a te.”

Minori sorrise, entusiasta, “Certo!”

E si diresse verso la zona dei combattimenti mentre Miyuki, nella sua ferrea compostezza, alzò lo sguardo sul padre. “Ce la farà, secondo voi?”

Lui sorrise, sicuro di sé. “L’ho allenata personalmente, proprio come te. Si farà certamente notare”.

Anche lei sorrise dolcemente. “Avete ragione. D’altronde, è la mia sorellina”.

Intanto Minori decise di dare un’occhiata ravvicinata alla battaglia. In realtà le regole erano estremamente semplici: fra dieci guerrieri scelti, uno sarebbe diventato un nuovo membro del personale esercito del Principe Sesshomaru. Questa opportunità si presentava ogni dieci anni. Per scegliere il guerriero in questione, i dieci partecipanti erano stati suddivisi in cinque incontri, durante i quali ogni guerriero avrebbe dovuto dimostrare le sue abilità per stupire il pubblico.

Il guaio era che non si trattava di spettatori qualsiasi. A Minori bastò alzare lo sguardo per capirlo. Poco lontano, nove demoni assistevano silenziosi alla lotta che in quel momento infuriava sul campo di battaglia. Riconobbe subito suo padre, all’estrema destra. Evidentemente dopo aver parlato con loro si era subito riunito agli altri generali. La kitsune scorse lo sguardo su tutti gli astanti, e con un brivido si soffermò su quello che doveva essere il sanguinario Ryukotsusei. Non l’aveva mai visto da vicino, non che ci tenesse particolarmente comunque. Quegli occhi iniettati di sangue mettevano terrore anche da quella distanza, e Minori si chiese come facesse suo padre a sopportare anche solo la presenza di quel demone tremendo.

La demone poi spostò lo sguardo alla sinistra di Ryukotsusei. Se da un lato quest’ultimo riempiva l’atmosfera di un’aura malvagia irrespirabile, dall’altro il demone accanto a lui emanava potenza e regalità da tutti i pori. Non poteva essere altri che Inu no Taisho, il Grande Demone Cane, signore incontrastato dell’Ovest a capo di tutti gli altri Generali. Con sguardo imperscrutabile, il grande daiyokai ora osservava il combattimento, la mano sinistra posata pigramente sul manico della leggendaria Tessaiga.

Poi, all’improvviso, Minori notò il demone che si trovava all’immediata sinistra di Inu no Taisho.

Non aveva mai visto il Principe prima di quel momento. Somigliava moltissimo al Generale: aveva gli stessi occhi dorati e profondi, gli stessi capelli argentei. Ma Sesshomaru, a differenza del padre, li portava sciolti. Anche lui osservava il combattimento, ma non ne sembrava particolarmente interessato, quasi emanasse un’aura di superiorità.

“Non riesci a staccargli gli occhi di dosso, eh?”

Minori fece un sobbalzo. “Ah, sei tu, Miyuki…n-no!” disse all’improvviso, “non è come sembra!”

La sorella sorrise. “Certo, certo. Comunque non farti troppe illusioni, ho sentito dire che il principino è peggio di un pezzo di ghiaccio”.

“Davvero?”

“Esatto, proprio come suo padre. Demoni come loro hanno eserciti di donne ai loro piedi, ma sono talmente pieni di sé che non se ne curano. Secondo me è una battaglia persa”.

Minori arrossì violentemente. “Ehi, ma io non ho mai pensato di provarci!”

Miyuki incrociò le braccia, guardandola scettica. “Non sei mai stata brava a raccontare balle. Ora vai, è il tuo turno”.

La sorella minore si irrigidì. “Tocca già a me?” disse, lamentandosi. “Non mi sento pronta”.

L’altra rise divertita. “Lo saresti se ti fossi svegliata in tempo”.

“Non sei divertente” ribatté Minori, seccata. “Chi è il mio avversario?”

“Non so il suo nome, ma è il figlio del demone lupo Hisashi, uno dei nove generali. Ti conviene muoverti, lui è già sul campo di battaglia”.

***

Poco tempo dopo, Minori e il giovane demone lupo si trovavano l’una accanto all’altro, al cospetto dei nove generali. La giovane kitsune guardò a sinistra, verso suo padre. Ora anche lui sembrava parecchio agitato, e anche se cercava di nasconderlo agli altri non poteva certo ingannare sua figlia, che lo conosceva meglio di chiunque altro. Tutti gli altri generali sembravano impassibili, tranne Sesshomaru, che manteneva sempre un’aria molto annoiata. In effetti, a guardarlo meglio, sembrava tanto antipatico quanto era bello.

I pensieri della kitsune vennero interrotti da Inu no Taisho, che fece un passo avanti.

“Voi siete i migliori fra i guerrieri scelti per questa selezione. E’ inutile dire che ci aspettiamo molto da entrambi, quindi non siate timidi” aggiunse sorridendo altezzoso, “fateci vedere di cosa siete capaci”.

Detto questo, con un cenno diede il via allo scontro. Il demone lupo fece subito un balzo per allontanarsi dalla volpe, poi si mise in guardia.

Minori sorrise. Sentì l’eccitazione invadere il suo corpo, al solo pensiero di combattere. L’agitazione stava svanendo. Ci divertiremo, pensò, mentre si voltava a guardare l’avversario.

“Come ti chiami?” chiese la kitsune, continuando a sorridere.

Il lupo rimase sorpreso da quella domanda, e arrossì lievemente. Pareva indeciso se rispondere o no, ma alla fine si rilassò. “Mi chiamo Ichiro. Perché mi fai una domanda del genere adesso?”

Minori sbuffò. “Mi sembra giusto conoscere almeno il nome del mio avversario, soprattutto se è un tipo affascinante”.

Il giovane questa volta arrossì sul serio. “A-affascinante?”

Si incantò a guardare la sua avversaria, l’armatura aderente che aderiva perfetta ai fianchi morbidi e delicati, e nel fare ciò abbassò la guardia. Mossa sbagliata.

Minori gli fu addosso in un lampo. Lo colpì al petto con una ginocchiata, mozzandogli il respiro, poi lo mandò a terra con un calcio bene assestato. “Non dovresti mai dare troppa confidenza a una kitsune” disse lei sorridendo, “non lo sapevi?”

Arretrò, mentre Ichiro si alzava. Ovviamente non poteva andare al tappeto con così poco, così Minori lo attaccò ancora, non appena si fu rimesso in piedi. Ma questa volta il lupo era pronto: si abbassò, schivando l’avversaria. Con un movimento agile prese il braccio della volpe e la sollevò, mandandola a sbattere a terra. Ma lei era molto più veloce di lui, anche se meno forte. Così fu presto in piedi, pronta per il contrattacco.

Il combattimento durò alla pari per diverso tempo, e il sole infine arrivò al suo culmine nel cielo azzurro.

I due guerrieri si fronteggiavano ancora, stanchi ma determinati. Entrambi avevano il fiatone, ma Minori sembrava più provata di Ichiro. Così lui sorrise. “Sei al limite eh? Non temere, potrai presto tornare fra le braccia del tuo caro papà”.

Lei ringhiò di rimando. “Fatti avanti allora, dannato”.

Ichiro non si fece aspettare: con una velocità imprevista assaltò la kitsune in un attacco diretto. Lei non si mosse e venne colpita in pieno, ricevendo un terribile taglio sul collo, molti calci e diversi graffi.

Devo resistere…! Non posso mollare!

Infine l’attacco cessò. Minori volò a terra, inerte e supina, sembrava quasi che non respirasse. Suo padre fece per andare da lei ma una voce improvvisa lo interruppe.

“Fermati Hideo” disse Sesshomaru, che sorrise impercettibilmente, “sarà interessante”.

Il demone volpe lo guardò stupito. Perché il principe sorrideva? Non era mai un buon segno di solito. Tuttavia non si mosse e guardò verso la figlia, che era ancora a terra.

Ichiro si avvicinò lentamente, e osservò meglio la sua avversaria. Sembrava proprio priva di sensi. Però doveva darle il colpo definitivo, che avrebbe decretato la sua vittoria. Così si avvicinò ancora, fino a incombere su di lei. Sorrise. “Alla fine, eri solo una principessa viziata. Ho vinto io”.

Successe in pochi attimi. Gli occhi verdi si spalancarono, trionfanti. “Ne sei proprio sicuro?”

Con un colpo di reni Minori si sollevò da terra, e appena fu in piedi colpì il lupo con un calcio, in pieno viso. Ichiro cadde a terra. Non fece un suono, e non si rialzò.

In pochi secondi Miyuki raggiunse la sorella e la abbracciò. “Sei stata bravissima! Ce l’hai fatta!”

Minori rise. “Guarda che non so ancora se sarò scelta io”.

L’altra le diede una pacca sulla spalla. “Figurati! Lui era il più forte tra i concorrenti…e poi guarda! Gli hai rotto anche la mascella!”

La sorella minore arrossì, sorpresa, mentre guardava due demoni lupo portare via Ichiro dal campo di battaglia. “Davvero?! Spero di non avere esagerato!”

“Si riprenderà. I lupi sono duri a morire”.

Questa frase, proveniente da una voce profonda e sicura, fece sobbalzare le due demoni. Miyuki si inchinò, rapidissima. “Mio signore!”

Inu no Taisho rise leggermente, divertito. “Rilassati, Miyuki. Sono solo venuto a complimentarmi con tua sorella per l’eccellente combattimento”.

Minori divenne se possibile ancora più rossa in viso. “I-io?”

“Chi, altrimenti? Tuo padre ha fatto un ottimo lavoro con te” disse il daiyokai di rimando. “Ora vai a rilassarti, quando Sesshomaru avrà preso la sua decisione il guerriero scelto verrà chiamato”.

“Sì, signore!” disse la kitsune, pronta. Devo ancora aspettare? Ma come diavolo faccio?!

“Fossi in te, io sarei tranquillo” aggiunse Inu no Taisho, come se le avesse letto nel pensiero, “ormai la decisione è praticamente presa”. Detto questo, voltò le spalle alle due sorelle e si diresse verso il figlio.

E automaticamente lo sguardo di Minori si posò su quegli occhi dorati e freddi come il ghiaccio. Occhi che la stavano guardando.

Lei non riuscì a sostenere a lungo quelle iridi taglienti. Si diresse insieme alla sorella in un angolo tranquillo, all’ombra di un grande albero, in attesa del verdetto. Minori però non riusciva a concentrarsi. Continuava a pensare al Principe che la fissava. Chissà perché, ma la kitsune dai capelli rossi avrebbe giurato di aver visto, in quegli occhi gelidi e assassini, un leggerissimo scintillio di approvazione. Forse Sesshomaru aveva gradito il combattimento, anche se non era ancora detto.

Tuttavia, Minori non poté fare a meno di sorridere. Quella non poteva essere una giornata storta.

 

***

L’angolo dell’autrice:

Bene, ora mi direte che sono matta! Ho solo seguito l’onda dell’ispirazione, e mi piaceva l’idea di approfondire Minori, la demone volpe che ho creato per caso. Spero che abbiate gradito! Mi farebbe molto piacere sentire le vostre opinioni, per sapere che ne pensate di questo pazzo spin-off. Forse non sarà nemmeno l’unico…chissà. A presto! ^^ Kitsune

   
 
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