Me e te.

e il tuo sorriso spegne i tormenti.”

Ed eccomi di nuovo rinchiusa in camera mia.

Come ogni giorno ho sbattuto la porta in faccia a tutti, isolandomi dal resto del mondo.

Non sopporto più nessuno. Tutti sono contro di me.

Mio padre vuole sempre di più, perché io sono molto più brava e determinata di mia sorella, sono la più forte e coraggiosa tra le ragazze del nostro Clan, eppure anche io ho un limite.

E questo limite, ora, è stato superato. Non ce la faccio più.

Mi butto sul letto, con la testa tra i cuscini, e calde lacrime scendono sul mio viso.

Quanto detesto piangere, mi fa sentire debole.

D’un tratto, qualcuno bussa alla mia finestra. Ci voleva solo questo. Naturalmente faccio finta di nulla, restando immobile nella mia posizione.

Il rumore continua… persiste… da fastidio… è insopportabile.

Mi alzo di scatto e a grandi falcate mi avvicino alla finestra e la apro.

<< Ciao Hyuuga. >> dice una voce troppo alta, che viene subito associata a quella brutta faccia da cane che è Kiba.

<< Ciao Inuzuka. >> rispondo mentre mi giro e torno a sedermi sul letto.

Il ragazzo salta dall’albero dove era appoggiato, per atterrare sulla mia scrivania e poi scendere a terra. Mi sta guardando fisso.

<< Ma… sbaglio o quelle sono lacrime? >> dice mantenendo un’aria strafottente.

Subito mi asciugo con il dorso della mano destra.

Kiba si avvicina e mi prende il viso tra le mani. Lo alza e inchioda i suoi occhi nei miei.

<< Come stai? >> mi chiede sussurrando, con le sue labbra a meno di cinque centimetri dalle mie.

Quando Kiba si preoccupa per me… mi fa uno strano effetto. Sento un calore in tutto il mio corpo e mi sento strana…

<< Come posso stare secondo te? Stupido cagnaccio! >> dico nervosa mentre mi volto dall’altra parte.

Kiba si piazza sul letto, si avvicina carponi e mi stringe tra le sue grandi e forti braccia.

<< Inuzuka lasciami stare! >> gli dico alzando la voce e cercando di togliermi Kiba da dosso.

<< Hanabi… >> dice mentre mi butta di peso sul letto.

Si posiziona sopra di me, mi prende il viso tra le mani e stavolta la distanza tra di noi viene annullata dal contatto delle sue labbra con le mie.

E qui, in questo momento, tutto sembra sparire nel nulla. Il mio cervello si spegne. I problemi e le preoccupazioni… non ci sono più.

In questo momento ci siamo solo io e lui. Noi.

Quando Kiba si stacca da me, a malincuore lo ammetto, mi guarda con quel suo ghigno irresistibile.

<< Ripeto la domanda Hyuuga. Come stai? >>

<< Ora bene. >> rispondo mettendo le braccia attorno al suo collo e carezzandogli la zazzera di capelli.

<< Molto meglio. >> dice sorridendo mentre fa combaciare ancora una volta le nostre labbra.