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Autore: Norine    10/11/2011    4 recensioni
Gli uomini non hanno più bisogno di Dei, nè pagani nè cristiani.
Gli uomini non hanno più bisogno di un Cielo o di un Inferno.
E dopo la morte?
Nulla.
Nessuno varca più le cupe acque dell'Acheronte... Solo un antico traghettatore continua a farlo, spingendo la sua solitudine e la sua miseria sulla sua cupa barca di morte.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Portitor has horrendus aquas et flumina servat
Terribili squalor Charon…”

Virgilio, Eneide

 
Non viene mai il sole sugli Inferi.
Non vi è mai stato... da che esistono. E a che pro? A cosa serve il sole nella terra crudele del male?
A niente.
Non avrebbe nulla di bello da illuminare. Nulla di buono da riscaldare.
E così il vecchio traghettatore ancora guada il cupo fango dell'Acheronte, con la sua antica barca nera. Sempre la stessa, sin dalla notte dei tempi.
Sempre attraversa i gravi vortici dei maligni fiumi d'Inferno e la perenne desolazione della palude Stigia, dove mai essere umano mise piede se non per assecondare un raro desiderio del Fato.
Ma ora neanche dei morti c'è più traccia alcuna.
Né le anime buone destinate agli Elisi, vi mettono piede, né le anime prave che Satana attende.
Nessuno.
Nessuno più vi giunge.
E Caronte traghetta di sponda in sponda solo la pertica con cui spinge il suo triste e stanco corpo sulle torbide acque che tanto impressionarono nel cuore l'Eroe e il Poeta e che videro tristi e perduti l'Atride Signore d'Eroi e Achille Glorioso.
Che videro ora torbe buone e cattive di coloro che non conobbero mai il Cristo e ora la volgare empietà di coloro che non poterono avere né perdono né salvezza.
Che videro gli spettri inquieti di uomini che temevano gli Dei e che conoscevano Nostro Signore, pur imbrogliandone le leggi.
E ora né pagani né dannati si accalcano più sulle rive buie dell'Acheronte.
Il silenzio regna sovrano. L'Inferno è finito, i Cieli se ne sono andati.
Agli uomini non servono più.
C'è solo Caronte che compie il suo viaggio in eterno, maledicendo invano ora l'arroganza divina ora la debolezza umana.
 
 
Piccola focalizzazione su Caronte nell’era del falso misticismo (la nostra).
Mi sono presa la libertà di mescolare insieme un po’ di paganesimo e un po’ di cristianesimo e di stare sia con Virgilio che con Dante.
Norine

  
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