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Autore: My Pride    11/11/2011    9 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Happy birthday, Roronoa

Titolo: [ Special ] Happy birthday, Roronoa
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot [ 1026 parole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg [ ZoSan || SanZo ], Un po' tutti
Genere: Generale, Sentimentale, Romantico (Ma dove?)
Rating: Giallo
Avvertimenti: Shounen ai, Slice of Life, What if?

Vitii et Virtutis: Carità Cibo
Binks Challenge: 29
° Festa › 46° Entusiasmo
Prompt: 13° Argomento: Fasi della vitaNascita
La sfida dei duecento prompt: 82. Regalo


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Sarebbe stata una giornata come tante altre se Nami non avesse avuto la brillante idea di festeggiare - all'insaputa del diretto interessato, tra l'altro -, il diciannovesimo compleanno di Zoro.
    Ovviamente quello strambo Capitano che si ritrovavano era stato pienamente d'accordo, specialmente quando alle sue orecchie era giunta la parola 
“cibo”. Per lui una festa significava solo strafogarsi fino allo stremo e fare baldoria, mentre per Sanji voleva innanzitutto dire cucinare il doppio di quanto non fosse abituato a fare in giorni normali. Non che gli pesasse preparare pasti abbondanti per la ciurma, sia chiaro; quello in fin dei conti era il suo lavoro - e farlo gli piaceva maledettamente, non lo negava per niente -, però per una volta avrebbe voluto prendersela comoda e dimezzare almeno in parte le portate di cui si caricava di solito. Ma nel vedere l'entusiasmo di Rufy al solo pensiero di una cena ancor più grandiosa delle precedenti volte, non aveva proprio potuto dire di no.
    Ed era stato con uno strano sorriso dipinto sulle labbra che se n'era stato chiuso in cucina per tutto il giorno, ricevendo l'appoggio dei restanti membri dell'equipaggio per tenere quello stupido marimo lontano da lì e, nello specifico, dalle sue bottiglie di sakè. In altri momenti l'avrebbe semplicemente lasciato fare - o forse no, giacché nell'ultimo mese lo spadaccino aveva praticamente svuotato un'intera scorta e al cuoco era toccato ricomprare tutto beccandosi occhiate in tralice dalla sua Nami-san -, però quel giorno l'aveva voluto altrove per poter preparare una torta in santa pace. E farlo era stato comunque arduo, visto che aveva dovuto fare lo stesso i conti con quell'ingordo di Rufy.
    Adesso, però, con il sole ormai calato oltre l'orizzonte e gli scricchiolii dei legacci di trinchetto surclassati dalle risate allegre della ciurma, si godeva le espressioni felici di tutti e il loro bizzarro modo di divertirsi. Stava osservando proprio Chopper ed Usop - che imitando Rufy si erano infilati delle stecche nel naso e ne sorreggevano il lato inferiore con la bocca - quando con la coda dell'occhio catturò la figura dello spadaccino, il cui sguardo stranamente cupo era concentrato sul boccale che reggeva in una mano. Era rimasto a dir poco sorpreso quando gli avevano augurato buon compleanno - quel grandissimo idiota se n'era completamente dimenticato -, e ancor più quando aveva visto addirittura la torta. Sanji non si spiegava dunque perché avesse assunto quell'espressione, in quel momento. Sembrava distratto, per niente presente, e persino il caos che vigeva intorno a loro pareva non scalfirlo nemmeno.
    Con un sospiro decise dunque di avvicinarsi, lasciandosi cadere seduto al suo fianco dopo aver scansato qualche festone. «Perché quella brutta faccia, spadaccino?» gli domandò poi, inalando fino in fondo i rimasugli della cicca che aveva mordicchiato nei precedenti cinque minuti. Però con la coda dell'occhio lo vide semplicemente fare spallucce, senza nemmeno prendersi la briga di guardarlo o di lanciargli una piccola occhiata.
    «Che te ne importa, cuoco da strapazzo?» rimbeccò, portandosi il boccale alle labbra per ingollare un gran bel sorso di liquore, gli occhi ostinatamente fissi sullo spettacolino che gli altri tre membri della ciurma stavano offrendo loro e alla povera, e quantomeno arresa, Nami. Dall'espressione che la giovane navigatrice aveva in viso, difatti, sembrava ormai rassegnata alle follie di quell'accozzaglia d'equipaggio.
    Il cuoco si sporse verso di lui, fissandolo con attenzione dall'alto in basso. «Non si parla così a chi ha sgobbato tutto il giorno per preparare quella montagna di cibo con cui ti sei ingozzato, sai?» sibilò, e ci mancò poco che soffiasse fumo persino dalle narici, dato il modo in cui aveva cominciato a squadrarlo.
    A quel dire Zoro sbuffò, alzandosi in piedi dopo aver svuotato il boccale e averlo lasciato sulle assi del ponte, abbassando solo di poco lo sguardo verso l'altro per squadrarlo da capo a piedi. E fu bizzarro il modo in cui distese le labbra, quasi in una pallida imitazione di un sorriso. «Grazie per la torta, cuoco. Sul serio», disse poi di punto in bianco, e nel sentirlo Sanji strabuzzò gli occhi. Stava forse male, quella stupida testa verde? Ringraziarlo per qualcosa era una cosa più unica che rara, giacché non era mai stato avvezzo a tali cose, specialmente con lui. E poco importava che si fossero chiariti su un determinato argomento... non era da lui e basta.
    «
Si può sapere che diavolo ti è preso, idiota d'un marimo?» domandò, forse persino seriamente preoccupato. «Sei più lunatico del solito, oggi».
    «Non mi è preso proprio niente, damerino», replicò semplicemente, cominciando ad allontanarsi sotto lo sguardo a dir poco scombussolato di Sanji. Bah, ancora si domandava come facesse quello scemo di Rufy a capire quasi sempre che cosa passasse per la testa di quello stupido spadaccino, anche se, a ben pensarci, non sapeva proprio dire chi dei due fosse più idiota dell'altro.
    Forse fu proprio a quelle costatazioni che, spegnendo la sigaretta sotto la suola della scarpa e bofonchiando chissà cosa fra sé e sé, si ritrovò ad alzarsi a sua volta in piedi e a stornare lo sguardo in direzione di quella stupida testa verde. 
«Oi, Zoro!» lo richiamò in fretta, vedendolo fermarsi a metà strada per voltarsi con un sopracciglio sollevato. Fu dunque raccogliendo tutto il proprio coraggio che Sanji gli andò in contro, fronteggiandolo con un'espressione così determinata che la diceva lunga. Non perse nemmeno tempo a riflettere su ciò che fece subito dopo; si sporse verso lo spadaccino e, ignorando l'aria palesemente scombussolata che gli si era dipinta in viso, gli sfiorò le labbra con le proprie per stampare su di esse un bacio, uno di quelli che avrebbero potuto scambiarsi per gioco due bambini. Un contatto breve, per nulla intenso, dal quale il cuoco si sottrasse alla svelta prima di dargli nuovamente le spalle.
    Prese poi il pacchetto di sigarette dal taschino della camicia e, tirando fuori una stecca, se la mise fra le labbra senza degnare di uno sguardo Zoro, che stava frattanto osservando la sua schiena con tanto d'occhi. 
«Non ti ci abituare», borbottò Sanji, traendo una lunga boccata dalla sigaretta appena accesa, forse nel vano tentativo di rilassarti. «Consideralo il tuo regalo di compleanno, stupido marimo».






_Note inconcludenti dell'autrice
Inutile dire perché ho postato oggi, aye? ;p
E' una storiella semplice, nulla di che, ma spero vi sia piaciuta in qualche modo.
Diciamo più che altro che quel piccolo bacio innocente, in questa flash, è stato il loro primo vero contatto di... coppia, ecco - in poche parole questi due non hanno concluso assolutamente niente, già, mi è piaciuto vederli puri e innocenti, senza che abbiano mai consumato come dei carissimi sposini v.v -, e per quanto io non veda Sanji come uno che prende l'iniziativa - da qui il suo 
«Non ti ci abituare», proprio ad indicare che quello è stato un piccolo strappo alla regola -, essendo il compleanno del marimo si poteva fare un'eccezione, suvvia ;p
Come sempre, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla prossima. ♥


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