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Autore: Looking at the Rainbow    11/11/2011    6 recensioni
Quello di propinare alcune delle loro ultime creazioni alla vecchia rospa, spacciandole per dolciumi, era stato, a detta dei gemelli, un vero e proprio lampo di genio.
Piaceranno di dolci a Dolores Umbridge?
La storia ha partecipato al contest "Halloween 10Days" indetto da SereILU e °vavvina° sul forum di EFP.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dolores, Umbridge, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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# Di lenzuola, dolcetti e strane sgridate

«Forza, Fred! O non faremo in tempo.»
«Arrivo, fratellino. Stai calmo. Non è così semplice combattere con questo coso.»

Fred diede un ultimo strattone al lenzuolo bianco che lo copriva dalla testa ai piedi, evitando per un pelo di inciamparci, e scese un altro gradino.

«Non pensi che sarebbe meglio se facessi due buchi per gli occhi, George?»
«Assolutamente no, non sarebbe credibile. La vecchia rospa non deve riconoscerci, meglio non correre rischi.»
«Ma così correrò il rischio di rompermi l’osso del collo» borbottò Fred, aggrappato al mantello del fratello, per precauzione.
«Dettagli, dettagli».

Dieci minuti e un paio di ruzzoloni dopo, erano riusciti a raggiungere, leggermente ammaccati, l’ufficio di Dolores Umbridge.

George si calò sul viso la maschera da Lupo Mannaro, nascondendo le ultime, ribelli e compromettenti ciocche rosse.

«Pronto fratellino?» sussurrò, con fare cospiratorio.
«Ovviamente» rispose Fred, con un ghigno che si trasformò subito in un accesso di tosse, causato dalla stoffa che rischiava di soffocarlo.

Quello di propinare alcune delle loro ultime creazioni alla vecchia rospa, spacciandole per dolciumi, era stato, a detta dei gemelli, un vero e proprio lampo di genio.

Come prestabilito dal piano, elaborato attentamente nei giorni precedenti, Fred avanzò -a tentoni- verso la porta con un cestino carico di quelle che sembravano innocenti leccornie.

George, qualche passo dietro di lui, realizzò ciò che stava per accadere un secondo prima del fattaccio.

La porta dell’ufficio si aprì quando Fred era ormai a due passi da essa, mostrando un’agghiacciante visione in rosa di Dolores Umbridge.

Il ragazzo però, nel beato oblio concessogli dal suo lenzuolo bianco, non se ne rese conto e con l’ultimo, disastroso balzo in avanti fece diversi danni contemporaneamente; inciampò, travolse la rospa e le diede una botta in testa credendo che fosse la porta.

Quella, indignata e con il cerchietto storto sui capelli grigio topo, si alzò e, con l’odiosissimo colpetto di tosse che annunciava i suoi discorsi in qualunque situazione, si preparò ad una certa lavata di capo.

A quel punto George ritenne necessario intervenire.

Afferrò il fratello per un braccio, e lo trascinò via per il corridoio, inchinandosi burlescamente davanti alla Umbridge.

Si fermò soltanto quando ebbero raggiunto il ritratto di un vecchio cavaliere che nascondeva un angusto corridoio, preda ormai di violenti attacchi di riso.

«L’hai travolta!» commentò George, dando una pacca sulla spalla al fratello, con le lacrime agli occhi.
Quello continuò a ridere sguaiatamente, mentre cercava di liberarsi del suo fantomatico costume da fantasma.
«Beh, non le avremo fatto mangiare qualche dolcetto, ma di sicuro ha avuto quel che si meritava.»
George lo guardò con aria enigmatica e sussurrò: «Io non ne sarei così sicuro.»

Dopodiché gli fece cenno di tacere e di tendere l’orecchio.

La vocetta stridula di Dolores Umbridge che attraversava il corridoio era inconfondibile.

«Questo è il rispetto che mostrano i giovani d’oggi per un importante membro del Ministero…»

Ad un certo punto, la solfa venne interrotta dal disgustoso suono di un conato di vomito.
Seguito a breve da altri due.

«Sapevo che non avrebbe rinunciato ad una caramellina, per addolcire il colpo» bisbigliò George, soddisfatto.
«È in questi momenti che ricordo perché siamo gemelli» commentò Fred, trattenendo a stento le risate che minacciavano di sopraffarlo di nuovo.


In molti quella sera, al ricco banchetto di Halloween, si chiesero perché Dolores Umbridge avesse un bernoccolo in testa e perché fosse così innaturalmente pallida.
E soprattutto, l’intera scuola, si domandò cosa l’avesse spinta a sgridare, con un’aria leggermente intimorita, un bambinetto del primo anno.
La sua colpa?
Quella di aver indossato un lungo lenzuolo bianco, fingendosi un fantasma, per fare uno scherzo ai suoi amici.
Un comportamento apparentemente inspiegabile per una professoressa, certo.
Ma se qualcuno avesse guardato Fred e George Weasley, compiaciuti come non mai, avrebbe capito tante cose.

Mug’s Corner:

Eccomi qui. Di nuovo. In compenso questa volta ci sono i gemelli con me :)
Questa storia è stata scritta per il contest “Halloween 10Days”, indetto da SereILU e °vavvina° sul forum di EFP, classificandosi ottava su quindici.
No, non è eccezionale, né molto originale, ma questo passa il convento.
Vi ringrazio per essere arrivati fin qui!
Un bacio ♥
  
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