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Autore: _SarettaB    11/11/2011    0 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico, ho solo tradotto in parole uno dei tanti viaggi che la mia mente compie prima di addormentarmi.
Spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate ! ringrazio tanto mia cugina e la mia amica Desi che hanno letto in anticipo qualche capitolo e mi hanno spronato a pubblicarli, un bacio a loro e a tutti i lettori !
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GLI AMORI IMPOSSIBILI SONO QUELLI CHE NON FINISCONO MAI, SONO QUELLI CHE DURANO PER SEMPRE. (cit.)
Alzai gli occhi dal libro, erano le 20.00 di un sabato sera.
Erano già due ore che leggevo quel libro di un autore sconosciuto, che poi non sapevo nemmeno di cosa parlava, cercavo inutilmente di distrarmi dal pensiero di Marco, ma ogni parola letta mi riportava a lui.
Tell me would you kill to save your life, tell me would you kill to prove your right…”
La suoneria del cellulare mi riportò alla realtà, era Kath :
- pronto?-
-tesoro preparati, questa sera andiamo in un nuovo locale a bere qualcosa, passo a prendere te e Sofy alle undici... cazzo tenetevi pronte, ho una sorpresona per voi!- 
-Kath aspetta, non mi va di uscire, sono già in pigiama, dovrei farmi la doccia e … -
- EchissenefregaEmma!- ,disse tutto d’un fiato,
- Non puoi rinchiuderti così in te stessa, non puoi cazzo, e poi ho una sorpresa, dai ti prego-
 erano due settimane che non uscivo di casa, come facevo a dirle di no?
- Va bene ma... che sorpresa?-
-vorrei dirtela adesso ma voglio assolutamente vedere che faccia farai! a dopo, La Sofy passa da te appena è pronta, ciao tesoro-.
Sempre la solita Kath, in quelle due settimane aveva fatto di tutto per starmi vicina, lei e Sofy avevano addirittura saltato le ultime lezioni in università per non lasciarmi a casa sola,
per non farmi pensare troppo a Marco, al mio ragazzo, anzi al mio ex.
Mi alzai immediatamente da quel letto che era diventato troppo vuoto, troppo scomodo e pieno di ricordi, accesi lo stereo e m’infilai nella doccia con le note di “vox populi” che si disperdevano tra l’umidità nell’aria; un brivido mi percorse la schiena mentre l’acqua calda lavava via dal mio corpo i brutti pensieri, la voce del mio salvatore si diffondeva nella mia testa “Here we are at the start i can feel the beating of our hearts” .
Uscì dalla doccia per cercare l’accappatoio che lasciavo costantemente da qualche parte in giro ,
–Dove diavolo sta quel dannato accap… *SBAAAM* Sooofy che cazzo ci fai qui?! –
la mia migliore amica si coprì gli occhi con la mano e in presa alle risate cominciò a urlare :
- Emma aahah ma hahah cosa ci fai nuda in giro per casa ?- ,scrollai le spalle,
- Sai aspettavo che mi suonassero alla porta i signori Leto ! ma secondo te? … cercavo l’accappatoio!-
ancora non la smetteva di ridere, cavolo quanto era bella quando rideva , era sempre così spensierata lei,
– Ma tu come hai fatto ad entrare?- ,le chiesi,
- ho il doppione delle tue chiavi nella borsa da più di un mese cara-, le sorrisi, com’ero sbadata a volte.
Mentre mi preparavo seguivo con lo sguardo Sofia che mi metteva in ordine la stanza
– Ti prego smettila, non sono una bambina, metto in ordine domani!-, imprecai,-
Emma sono settimane che vivi in una cesso di camera, faccio io, non è un problema- , sbuffai, ma dentro di me sorridevo: che tesoro di amica.
Sofia Monti era la mia migliore amica dai tempi della quinta elementare, quando sua mamma aveva divorziato lei si era dovuta spostare in un’altra città, in un’altra scuola, in un’altra vita, e in quella vita noi ci eravamo conosciute, per non lasciarci più.
Mi fermai ad osservarmi davanti allo specchio: il mio finisco longilineo era fasciato da un semplice vestitino nero che mi arrivava a metà coscia e mi lasciava scoperta la schiena ,
il petto era messo in risalto da una piccola cintura beije e i capelli biondo cenere li avevo lasciati ricadere morbidi sulle spalle, le scarpe nere e lucide erano un prestito della mamma,
il trucco era come sempre poco evidente: solo un filo di matita in più per mettere in risalto gli occhi azzurri ed ero pronta.
Tell me would you kill to save your life…”  il telefono…
-Hei gnoccone io sono qui sotto, siete pronte?-

  
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