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Autore: telesette    11/11/2011    2 recensioni
Una versione del tutto "personale" su come sarebbero potuti essere gli ultimi anni di Anna d'Austria assieme al suo re e consorte Luigi XIII...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Grazie!

Il Cuore di Anna

Sola nella sua camera, la regina Anna era intenta ad osservare il lento scorrere della Senna attraverso la finestra aperta. Constance aveva ottenuto un giorno di permesso e, malgrado fosse stata lei stessa a concederglielo, il silenzio di quella grande stanza era troppo pesante da sopportare. Lo sguardo perennemente triste, intento a guardare il vuoto davanti a sé, rispecchiava perfettamente lo stato d’animo della sovrana. La sua mente era molto lontana dalle sale regali e dagli obblighi che, come regina di Francia, era tenuta a rispettare. Osservando le acque limpide e cristalline sotto di lei, per un attimo le sembrò di rivedere la sagoma del Duca di Buckingam lasciare Parigi a bordo della sua piccola imbarcazione… Purtroppo però era solo un ricordo, un’immagine lontana che la riportava a tempi più lieti. La verità era che il suo amato Buckingam non c’era più e, per quanto ancora le fosse difficile da accettare, non lo avrebbe mai più rivisto.
Dopo essersi alzata, la regina si avvicino alla finestra per vedere meglio l’azzurro nastro luccicante che attraversava Parigi. Da che aveva appreso della morte di Buckingam, non aveva avuto neanche la possibilità di piangerlo come avrebbe voluto; la ragion di stato le imponeva di soffrire in silenzio, nonostante il suo dolore fosse intenso, e questo era il peso più opprimente della sua condizione.

- Oh, Buckingam - mormorò assente.

Nello stesso momento, qualcuno bussò alla porta. La regina si riscosse dunque dai suoi tristi pensieri e si sforzò di mostrarsi lucida e presente a sé stessa.

- Avanti - esclamò.

Non appena riconobbe la figura che aveva davanti, restò sorpresa nel vedere fermo sulla soglia nientemeno che suo marito… Sua Maestà, re Luigi XIII.

- Vostra Maestà - mormorò incredula. - Non… Non sapevo che foste voi, mi dispiace!

Senza nemmeno ascoltarla, il re si fece avanti con un’espressione insolita sul volto. Anna non lo aveva mai visto così prima d’ora e ciò la sorprese molto. Luigi si fermò accanto a lei davanti alla finestra, guardandola con occhi quasi supplicanti, e ciò che disse fu veramente incredibile.

- Vi chiedo scusa, se non mi sono fatto annunciare!
- Oh, ma…

Anna era a dir poco confusa. L’ultima volta che il re era entrato nelle sue stanze senza preavviso, a causa di uno dei soliti dubbi insinuatigli da Richelieu, il suo volto era quello di un uomo severo e intransigente. Questa volta però, con suo sommo stupore, l’uomo davanti a lei aveva lo sguardo di una persona colta dal rimorso e dal senso di colpa.

- Tempo fa ho mandato un messaggio a re Carlo d’Inghilterra, porgendogli le mie condoglianze per il duca di Buckingam, e mi sono anche impegnato nel voler rendere omaggio alla sua tomba di famiglia… Ovviamente questo significa che io e voi dovremo recarci insieme in Inghilterra!

La regina per poco non svenne, una volta comprese le parole del suo consorte. Possibile che Sua Maestà avesse intenzione di porgere omaggio al sire di Buckingam, dopo tutti i sospetti e le insinuazioni su di lui ? La notizia la spiazzò a tal punto che, per un attimo, credette di non aver capito. Luigi tuttavia confermò quanto appena detto, con calma e compostezza, ma nei suoi occhi si avvertiva chiaramente una profonda amarezza.

- Anna - mormorò. - Vi prego, perdonatemi se ho dubitato di voi per tutto questo tempo!
- Come ?
- Purtroppo mi rendo conto solo adesso di quanto grande sia la vostra lealtà, non solo nei miei confronti ma soprattutto verso la Francia stessa; per adempiere al vostro dovere e alla ragion di stato, avete dovuto rinunciare alla vostra stessa felicità e, sempre per la stessa ragione, non avete nemmeno potuto piangere colui che amavate… Anche se ormai è troppo tardi, per porre rimedio a tutto il male che vi ho fatto, di questo e altro oggi io vi chiedo umilmente perdono!

La povera Anna era a dir poco sconvolta. Mai avrebbe pensato che il re potesse arrivare a dire una cosa del genere, soprattutto che mettesse da parte così il suo orgoglio e la sua dignità, mostrando consapevolezza sui veri sentimenti della sua consorte. Evidentemente, a causa delle rigide regole della vita di corte, entrambi non avevano mai avuto modo di conoscersi realmente come marito e moglie; anche dopo gli anni di matrimonio trascorsi insieme, si sentivano praticamente come due perfetti estranei; finora Luigi XIII aveva visto Anna solo attraverso il suo orgoglio come sovrano di Francia, incurante di quali fossero i veri sentimenti di quella donna e dando per scontato che il cuore di una persona si potesse comandare a piacimento. Solo dopo aver scoperto la verità su Philippe e sulla sua triste sorte, durante tutti gli anni di prigionia sotto quella orribile maschera di ferro, Sua Maestà aveva finalmente aperto gli occhi su molte cose. Si era reso conto di essere stato stolto a pensare che Anna potesse amarlo, senza averle mai dato motivo per farlo. La regina si era sempre dimostrata leale, dando continuamente prova di enorme responsabilità e coraggio, e aveva sopportato la tristezza di un matrimonio senza amore solo per non causare gravi sofferenze al paese e ai suoi abitanti. Il fatto che quella donna coraggiosa avesse accettato di nascondere i suoi sentimenti e le sue emozioni, dietro quella maschera insofferente dipinta sul volto, era la prova tangibile della sua assoluta fedeltà. Luigi sapeva di non poter sostituire il posto di Buckingam nel cuore di Anna, ma non aveva il diritto di colpevolizzarla ( né come moglie o come regina ), e solamente riconoscendo le proprie mancanze poteva sperare di ottenere il suo perdono.

- Fino ad oggi sono stato propenso nel dare ascolto ad ogni sorta di malignità nei vostri riguardi, oltretutto da parte di persone che complottavano contro di me, per questo credo di poter comprendere il vostro risentimento!
- Ma che dite, Vostra Maestà ? Io non ho alcun risentimento verso di voi, non l’ho mai avuto…
- Eppure dovreste - proseguì imperterrito il re. - Visto che, per causa mia, siete stata costretta a rinunciare al vostro amore per Buckingam… Non solo ho preteso da voi l’impossibile ma, accecato dal mio orgoglio, non ho fatto niente per alleviare il vostro dolore e questa è la prova del mio fallimento, sia come uomo che come marito!
- Vostra Maestà…
- Vi prego, Anna - concluse l’altro. - Se sono stato per voi fonte di delusione finora, consentitemi di rimediare almeno in parte ai miei errori e di adempiere così ai miei doveri: sentitevi dunque libera di piangere colui che avete perduto, senza temere conseguenze o imposizioni da parte mia; vi prometto che non chiederò mai più il vostro cuore oltre alla vostra fedeltà; siete mia moglie e, come tale, ho innanzitutto l’obbligo di avere cura della vostra persona come di me stesso!

Incapace di credere alle proprie orecchie, la regina si portò una mano davanti alla bocca e osservò Sua Maestà come se lo stesse vedendo per la prima volta. Con quelle parole, Luigi intendeva farle capire che aveva a cuore lei e non il suo titolo. Dopo tutti i silenzi e le angosce di un matrimonio combinato, Sua Maestà aveva scoperto di essere realmente innamorato della sua bellissima moglie… Per questo aveva deciso di dimostrarle per la prima volta tutto l’affetto che le aveva sempre e ingiustamente negato per troppo tempo.

- Non vi caricherò più con altre sofferenze, Anna - promise il re solennemente. - Consideratemi più presente ai vostri desideri, d’ora in poi, e perdonatemi se potete!
- Vi prego, Maestà - lo interruppe la regina, con voce accorata. - Non avete nulla da farvi perdonare, e comunque non certo da me, siete il re di Francia…
- E voi ne siete la regina - sottolineò Luigi con ammirazione. - Una regina sicuramente molto più saggia e capace di quanto io non sia mai stato… Oltre che una donna che ha saputo mettere da parte quanto aveva di più caro nella sua vita, per il bene di questo paese!
- Oh, vi prego Maestà… Non dite altro!
- E’ la verità, Anna - insistette il re, prendendo dolcemente le mani della consorte nelle sue. - Non posso prendere il vostro cuore, senza darvi nulla per meritarlo, né posso pretendere che voi mi amiate… Tutto quello che vi chiedo è di restare al mio fianco, come unica e degna regina di Francia!

Gli occhi di Anna d’Austria brillarono commossi come mai prima d’ora. L’uomo davanti a lei non era più l’influenzabile sovrano che aveva conosciuto anni prima, orgoglioso ed intransigente, bensì un re buono e giusto. Anche se il cuore della donna batteva ancora per il povero sfortunato Buckingam, negli occhi di Sua Maestà vi era una luce calda e avvolgente. Era come se, per la prima volta, stesse vedendo in suo marito una persona che meritava la sua stima più di chiunque altro. Luigi la guardò in silenzio ma, non appena lei gli sfiorò la guancia con la sua candida mano sottile, il suo volto sembrò rasserenarsi sotto il suo piacevole tocco.

- Anna…
- Per favore, non dite più nulla - esclamò la regina con un sorriso. - Ora più che mai, posso dirvi che sono sinceramente onorata di essere vostra moglie e, se la Maestà Vostra è convinta di ciò che ha detto, sarò ancora più onorata di essere per voi la compagna che meritate!
- Mi rendete l’uomo più felice del mondo - fece Luigi, con una nota tremante nella voce.

Così dicendo, il re cinse la schiena della consorte senza smettere di fissarla. Si sentiva timido e impacciato, proprio come un bambino, ma il bacio che Anna gli diede a fior di labbra valeva più di mille parole.

***

Luigi XIII e Anna d'Austria vissero insieme ancora per diciassette anni, durante i quali il loro rapporto divenne più intenso e profondo. L'affetto e la stima reciproca si tramutò ben presto in amore vero e proprio, dal quale nacquero i loro due figli. Molte avversità e giochi di potere della nobiltà corrotta cercarono di gettare ombre sinistre sul trono di Francia ma, in virtù del legame che li univa, entrambi i sovrani regnarono con saggezza e con giustizia.

FINE

Angolo dell'Autore:
Questa fanfic è dettata dal fatto che ho voluto espressamente fantasticare su un lieto fine "impossibile" ( non solo per quanto concerne l'anime ma, anche e soprattutto, per la realtà storica ).
Onestà vuole che il sottoscritto quivi debba precisare che il matrimonio tra Luigi XIII e Anna d'Austria nella realtà sia stato tutt'altro che felice; ne consegue dunque che la conclusione in corsivo sia una visione romantica della vicenda ma che NON HA ASSOLUTAMENTE NULLA A CHE VEDERE con i personaggi storici realmente esistiti.
Detto questo, saluto i lettori e le lettrici ( scusandomi per questo "orrore" di fanfiction ) e a presto!
^__^

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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