Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Shileny Kimiko    12/11/2011    6 recensioni
/.../
Quale serial killer (ok, spirito) avrebbe aspettato che la vittima si svegliasse comodamente, prendesse un buon caffè e realizzasse che stava per morire prima di ucciderla? Nessuno. Facile. Così Kenny si convinse a restare sveglio e a seguire l’amico che andava da una parte all’altra del primo piano. Anche lì non c’era niente, così i due amici scesero al piano di sotto. Sentirono dei rumori: la stessa risata malefica e, questa volta, una voce che li chiamava. Ash fece cenno a Kenny di spegnere le torce, per non farsi trovare.
\...\
Può una semplicissima notte di Halloween tra amici diventare un incubo?
Si, se si hanno Zombie, Farfalle Assassine e mostri di altro genere in casa...
C'è chi si improvviserà agente dell'NCIS, chi salterà alle conclucioni affrettate immaginando vari spiriti, chi tremerà di paura e chi tenterà di risolvere il rompicapo.
Riusciranno Ash, Barry, Kenny e Paul a sopravvivere a quella notte?
O moriranno alle sei in punto, quando spunterà il sole?
Colpi di scena, vicine dispettose e mostri di vario genere attendono i nostri eroi!
Leggete e scoprite!
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ash, Kenny, Paul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa:
Pubblico questa One-shot in un tremendo ritardo, perché ho avuto un sacco di compiti da fare. Mi dispiace, ma la Geografia mi attendeva, idem per Scienze, Letteratura, Latino... Vabbè, un sacco di altre materie. Inoltre, vorrei dedicarla a Rozen Kokoro, per due motivi: il primo, perché ho cancellato una ff dedicata a lei che non potevo continuare causa mancanza di idee. Il secondo, perché ho avuto modo di conoscerla meglio grazie a Fb (poi dicono che non serve), sono davvero felice di averlo fatto! Amici in più sono sempre meglio di amici in meno ù.ù

Comunque, spero che la One-shot vi piaccia, anche se vi devo avvisare: è lunga. Ok, non è di quelle che ci si impiegano gli anni per leggerle, ma non è nemmeno quella che bastano cinque minuti e si sa. Perciò, ringrazio tutti quelli che la leggeranno e anche quelli che recensiranno, facendomi davvero tanto felice.
Bene, vi abbandono alla lettura!
{Accenni ColdCoffeeshipping}
 

 

Halloween night
 

Duefoglie pullulava di ragazzini, nella notte più spaventosa dell’anno. Le stradine erano piene di streghe, scheletri e vampiri, che gironzolavano per le case chiedendo, come da copione, la fatidica frase “Dolcetto o scherzetto?”.
Quella era, per gli adulti, una montagna insormontabile. Le cose erano due: o si compravano quantità industriali di dolcetti, per sfamare tutte i bambini, o si accettava di buon grado la casa piena di carta e la porta imbrattata con le bombolette spray.
“Ai vecchi tempi si era molto più rispettosi!” ripeteva qualche vecchietto, stufatosi della solita, annuale e immancabile routine. Infatti, gli anziani si dividevano in due categorie: la prima, è la simpatica vicina di casa, sempre sorridente e con il forno perennemente pieno di biscotti, che si trasforma in una valida scusa per restare e, magari, non fare i compiti. Ed è la parte che appoggia di più halloween, visto come una sorta di svago per i più piccini. La seconda è l’opposto: i classici anziani acidi, che approfittano per fare una ramanzina non appena sentono il minimo rumore che, di conseguenza, non tollera “certi scherzi” provenienti dalle giovani menti piene di idee bellicose dei ragazzi. Insomma, a Duefoglie si respirava quell’aria, dolce e tenebrosa, nella notte tra il 31 e l’1.

“è tutto pronto per il party dell’anno!”
Un ragazzo biondo correva da una parte all’altra della sua villa, ovviamente regalatagli dal padre, dando gli ultimi ritocchi ai preparativi della mega-festa di Halloween. Saliva e scendeva scale, sistemava zucche, controllava che le luci si accendessero e spegnessero correttamente. Tutto doveva essere perfetto. Ed era perfetto. Barry aveva, per una volta, superato se stesso. Aveva optato per un party only-boys. Infatti le ragazze avevano deciso di riunirsi tutte a casa di Lucinda, per un pigiama party. Gli invitati erano sempre gli stessi: il rivale Ash, l’amico Kenny e il “mentore” Paul. Dovevano passare la nottata, rigorosamente svegli, tra film Horror, pop-corn e magari anche qualche rivelazione scottante tra amici.
L’orologio batté le sette e trenta, quando il più puntuale arrivò: si trattava di Paul.
“sappi che ho accettato di venire solo perché non avevo niente da fare”
“caro Paul... vedrai non te ne pentirai!”
“chi manca?”
“Ash e Kenny”
Sentendo quelle parole, il freddo ragazzo si pentì amaramente di aver accettato di venire. Passare la nottata in mezzo a, secondo il suo metodo di giudizio, 2 bambini e un pazzo, non era certamente la prospettiva migliore. Dopo dieci minuti arrivò Kenny, stupito anche lui della presenza di Paul.
A furia di occhiatacce e sgambetti da parte di Paul e Kenny, passarono altri venti minuti, e arrivò Ash. La “banda” era al completo. Barry propose (o meglio, costrinse) agli altri ad accomodarsi e godersi il titoli di testa del film, mentre lui andava a prendere i pop-corn e le bibite, per iniziare “al meglio” (parole di Barry) la serata.
Il film parlava di alcuni ragazzi che, dopo aver visto un film, si ritrovavano bloccati in casa in mezzo a spiriti maligni.
Dopo le tre belle orette di film, nelle quali non erano mancati gli urli di tutti, meno che di Ash e Paul (il primo dormiva e il secondo si reputava troppo intelligente per credere a quel genere di cose), si fecero le undici.
“e se succedesse anche a noi la cosa del film?”
“per favore Barry, non ce la tirare!”
“no, dico sul serio Kenny! Rimanere bloccati in casa! Che figata! Io, sicuramente, manterrei la calma!”
“tu? La calma? Ma se non la mantieni mai!”
Paul provò a sfidare il biondino, senza calcolare il fatto che non si sarebbe offeso perché...
“Paul è troppo perfetto, ogni sua parola è legge per me”
Perché Barry era decisamente Paul-dipendente.
Il biondino si alzò, per andare a prendere altre bibite e pop-corn, che intanto erano finiti perché, si sa, nei film, uno tira l’altro.
Intanto, mentre Paul osservava i trofei vinti dal Boss Torre, Palmer (il padre di Barry), Kenny tentava in tutte le maniere possibili immaginabili dalla mente umana di svegliare Ash.
“ti piacciono eh?”
Barry svegliò Paul dai suoi pensieri.
“si. Penso che tuo padre sia un grande in confronto a te”
“detto da te è sempre un complimento”
Paul voltò lo sguardo verso Barry, stupitosi dalla frase detta dal suo amico, che si voltò fulmineamente e cacciò un urlo talmente potente da svegliare Ash.
Barry era riuscito nell’impresa più ardua. Peccato che certi urli non fossero umanamente possibili. Solo Barry ci riusciva.
Così, dopo aver risvegliato Ash, Barry iniziò ad illustrare il resto della serata
“bene, dopo ciò vi invito a la più emozionante gara di ingozzamento di Pop-co...”
Ma il ragazzo non fece in tempo a finire di dire la parola, che la casa si ritrovò immersa nel buio più totale.
Ash non ci fece troppo caso, credendo di essersi ri-addormentato (calcolando che la vita di Ash è paragonabile a quella di uno Snorlax: mangia, dorme e fa pochissimo moto), Paul mantenne la calma, Kenny si fece piccolo piccolo per “entrare” in un angolino della casa e Barry iniziò a fantasticare sulle varie cause.
“sono stati gli Alieni Halloweeniani!”
“i che cosa?”
“ma dai, Kenny, li conoscono tutti gli Alieni Halliweeniani!”
L’atteggiamento di Barry da superiore sconcertò un po’ tutti, che risposero all’unisono:
“NO BARRY! Non esistono gli Alieni Halloweeniani!”
“mamma mia! Uno cerca di dare una mano per dare una teoria e questo è il risultato? Tanto lo sanno tutti che sono stati gli Zombie mangiacervelli.”
“Gli-li Zo-zombie Ma-mangi-gia Cerve-velli?”
“si Kenny.”
“basta fantasticare sulle varie ipotesi! Barry, io e te andremo alla centralina per ripristinare la corrente. Tu Kenny, rimarrai qui, e sottolineo rimani qui, a far compagnia a quello sfigato di Ketchum. Tutto chiaro?”
“Cristallino!”
“d’accordo-do”
Così, mentre Paul e Barry si avviavano verso la centralina, Kenny tentò di ri-svegliare Ash, penetrato nel sonno più profondo.
Paul e Barry stavano camminando per uno dei corridoi freddi e bui del villone di Barry, quando il biondo iniziò a parlare per animare un po’ di più la situazione
“Ehi Paul... Senti... ti è mai piaciuto qualcuno, ehm che dico, qualcuna?”
“Il tipo più chiacchierone del mondo che non si ritrova le parole in bocca?”
“Non si risponde ad una domanda con una domanda!”
“Si, mi piace qualcuna. O qualcuno. Adesso muoviti, sei più lento di Ketchum”
“detto da te è sempre un complimento”
“muoviti”

Intanto, Kenny tentava di svegliare Ash. Rimanere da solo in un “ambiente ostile” quale la casa dell’amico, in preda a “Alieni Halloweeniani” o “Zombie-Mangiacervelli” era l’ultima cosa che avrebbe desiderato.
“Ash... andiamo Ash svegliati!”
“mamma?”
“Ash, sono Kenny!”
“Ma dove sei?”

“accanto a te”
“ma non ti vedo... oddio, non è che sei uno spirito?”
“senti... ti vorrei far bere un po’ di lemonsucco”
“grazie spirito, come sai che è la mia bevanda preferita?”
“le voci corrono... adesso buttalo giù tutto d’un fiato”
“ok spirito”
Ash prese in mano il bicchiere, lo avvicinò alle labbra e bevve.
“MA QUESTO NON È LEMONSUCCO! È caffè caldo senza zucchero!”
“così vediamo se rimani sveglio!”
“ehm... Spirito?”
“si Ash?”
“lo sai che il caffè mi rende... Euforico e irrefrenabile?
“che cosa?”
Kenny impallidì, per una volta non per paura di spiriti, ma per paura per quello che avrebbe combinato Ash.

Dopo aver camminato tanto, i due giovani si ritrovarono davanti ad una porta enorme.
“eccoci qui. Barry apri questo cazzo di posto e vediamo di squagliarcela”
“Paul c’è solo un problema...”
“Quale?”
La voce di Paul si era fatta improvvisamente forte, come se fosse arrabbiato
“ma guarda, è piccolo piccolo, non c’è bisogno di arrabbiarsi tan...”
“DIMMI CHE COSA HAI FATTO BARRY!”

“SONO LEGGENDA!”
“perché?
“ho fatto sclerare il tipo più controllato della Terra! I’m the Best, Fuck the Rest!”
“io non stavo scleran...”
“d’accordo Paul, terrò il segreto”
Ok. La fama di Paul di essere quello freddo, asociale e controllato era letteralmente andata a farsi benedire.
“Barry, da uomo a uomo, che cosa hai fatto?”
“wow, mi hai dato dell’uomo, sono progressi!”
“Barry?”
“ok, visto che vederti sclerare non è per niente piacevole, salterò subito al sodo”
“dimmi”
“per colpa della parrucchiera, del fattorino, dello zio, del ciabattino, del farmacista, dello spazzino, della nonna, del giornalaio, del...”

“BARRY! ARRIVA AL SODO!”
“ mi sono scordato le chiavi della centralina in camera!”
Paul cercò di raccogliere tutta la calma del mondo, per poi rispondere al suo amico:
“e dove sarebbe la tua camera?”
“ma non ho detto “la mia camera”, ho detto “in camera””
“e questo vuol dire che...?”
“che non so dove sono le chiavi!”

Ash stava letteralmente andando ai pazzi. Infatti, credendo che Kenny fosse uno spirito, iniziò a, come sosteneva lui, “praticare misure difensive”
“Ash, sono io, Kenny”
“dicono tutti così! Attacco Falcecannone!”
Il corvino prese un Bacio Perugina e lo scagliò contro il moro (o rosso, non l’ho mai capito xD), il quale, rimase impassibile, perché Ash sbagliò mira.
“osi schivare la mia Falcecannone? Adesso beccati un bel Semitraglia!”
Ash prese tutti i pop-corn e se li mise in bocca, per poi spararli alla “massima potenza” contro Kenny, che non si scalfì.
“Ash, calmati! Sei peggio di Infernape in Aiutofuoco! Datti una controllata!”
“osi offendi i miei Pokèmon? Beccati un Pistolacqua!”
Ash prese la bottiglia di Coca-cola e, dopo averla agitata con forza, la aprì e versò tutto il suo contenuto su Kenny. Questo “attacco”, a differenza dei precedenti, andò a buon fine, inzuppando completamente lo “spirito”.
“forte questo gioco! Posso farlo anche io?”
Barry e Paul erano ritornati con candele e torce, per non rimanere completamente al buio.
“Barry, non abbiamo tempo per queste cretinate, te ne rendi conto?”
“allora? Com’è andata la spedizione?”
“malissimo perché qualcuno ha perso le chiavi... senza guardare nessuno...”
Paul si girò verso Barry, che si difese egregiamente
“Paul... ricordati del nostro piccolo segreto...”
“sgrunt”
Intanto, mentre i tre cercavano di discutere su cosa fare (più che altro solo Paul, perché Kenny era impegnato a schivare in vari “attacchi” di Ash e Barry attaccava),
Ash continuava ad attaccare.
Colpì Kenny.
Colpì Barry.
Colpì la televisione.
Colpì il vaso.
Colpì il quadro.
Colpì il frigo.
Colpì Paul.
E li, ci fu un agghiacciante silenzio di tomba, dove si sentiva solo l’orologio battere l’una.
“mi state dicendo che in tutto questo casino sono passate due ore? SOLO DUE ORE?”
“ehm... si Paul” risposero gli altri tre all’unisono.
Paul, in preda alla rabbia (gli scleri sono pesanti per tutti), prese tutto ciò che gli capitava a tiro e lo lanciò verso i suoi “amici”, che iniziarono a schivare bottiglie o a prendersi cioccolatini in testa, quando, ad un certo punto, si sentì un urlo che “svegliò” Ash dal suo stato di ipnosi e calmò Paul:
“adesso basta! Se sento soltanto una parola di più, giuro che vi faccio una multa tanto alta da potermi permettere una centralina nuova! Un po’ di contegno!”
“senti chi parla” “Kenny, non sei in facoltà di parlare, al momento.”
Barry stava davvero superando se stesso, quella notte.
L’una e cinque. E ancora silenzio. Barry aprì la bocca, come per sciogliere quella situazione tesa che aveva lui stesso creato, essendo un tipo simpatico e spontaneo, quando qualcosa lo predette sul tempo: una risata malefica, come quella della matrigna in Cenerentola.
I quattro ragazzi si ritrovarono al buio, perché una folata di vento caldo spense tutte le candele. Erano rimaste solo le torce. Una a testa.
Paul, da persona matura, si sentì in dovere di prendere in mano la situazione e gestirla, se no quei ragazzini sarebbero svenuti di paura.
“bene. Chi perde o consuma la batteria della torcia è fottuto. Quindi usatele con giudizio. Dividiamoci in due gruppi, sempre io e Barry e Ash e Kenny, e perlustriamo la casa. Barry il cellulare”
Il biondo porse il suo cellulare al viola
“Kenny, prendi questo e qualunque cosa accada chiama al mio numero. Cercate di non morire”
Detto ciò Paul e Barry si avviarono per le scale, lasciando lo scantinato, il primo e il piano terra a Ash e Kenny.
“mi raccomando, sempre molto ottimista!”
Kenny lo urlò, ma Ash gli tappò la bocca. Si era ripreso totalmente dallo Shock, così era in grado di ragionare, ed era in grado di capire che se urlavano troppo gli spiriti gli avrebbero trovati.

Intanto, a Paul e Barry toccava perlustrare dal secondo al quarto piano, senza contare il piccolo giardino sul tetto. Aprirono tutte le camere del secondo, ma niente. Così, iniziarono a perlustrare il terzo.
“wow Paul, è come nel film “Vittoria o morte”, dove bisogna cacciare gli Zombie!”
“ancora con questa storia degli Zombie?”
“lo sai che qui vicino c’è un cimitero?”
“ a Duefoglie?”
“si! Un cimitero abbandonato infestato dagli spiritiii!”
Mentre parlava, Barry si mise in posa da fantasma e Paul gli puntò contro la torcia, per fargli capire che lo vedeva anche se era davanti a lui e gli dava le spalle.
“Barry, prova a dire qualcosa di sensato, almeno per stanotte”
“ok... che ore sono?”
“sono le due e...”
“siamo su RDS, 100% , grandi successi”
“Barry?!”
“qualcosa di sensato! A quest’ora qualche speaker di RDS lo starà dicendo!”
“Barry?!”
“Sai, sei il mio migliore amico”
Paul si fermò improvvisamente. Reggie diceva che gli voleva bene e a questo poteva passare, dopotutto erano fratelli. Ash sosteneva che erano amici e anche questo poteva passare, dopotutto erano rivali da tanto tempo. Ma nessuno l’aveva mai definito il “migliore amico”. Tutti lo scansavano, ma era una cosa che a lui non dava fastidio. Eppure, quando Barry lo definì il suo “migliore amico”, si sentì felice, per qualche strana ragione. Poi ripresero a camminare e, automaticamente, a parlare.
“era qualcosa di sensato... di vero... per me”
“sai, detto da te è un complimento”
E questa volta si fermò Barry. Non per molto, giusto per rendersi conto delle parole che aveva detto l’amico, per poi replicare.
“hai sbagliato”
“perché?”
“perché è sempre un complimento”
“d’accordo, è sempre un complimento”

Ash si era completamene “immedesimato nella parte”.
Faceva finta di essere un agente dell’NCIS, come il suo programma televisivo preferito. Improvvisava una pistola con la torcia e faceva finta che il suo gilè fosse un giubbotto antiproiettili. Dietro di lui, Kenny che lo seguiva annoiato e assonnato.
“Ash, non potremmo fare una pausa, tanto per riposarci un attimo?”
“no, Kenny, io sono pieno d’energie”
“Ash, tu hai dormito tutto il tempo”
“sarà anche così, ma sappi che mentre dormi, sei più debole, e lo spirito ti uccide meglio”
Kenny non poteva certo biasimarlo. Quale serial killer (ok, spirito) avrebbe aspettato che la vittima si svegliasse comodamente, prendesse un buon caffè e realizzasse che stava per morire prima di ucciderla? Nessuno. Facile. Così Kenny si convinse a restare sveglio e a seguire l’amico che andava da una parte all’altra del primo piano. Anche lì non c’era niente, così i due amici scesero al piano di sotto. Sentirono dei rumori: la stessa risata malefica e, questa volta, una voce che li chiamava. Ash fece cenno a Kenny di spegnere le torce, per non farsi trovare.
“Ash... Kenny... aiuto”
“Ash, hai sentito? Qualcuno sta chiedendo aiuto!”
“baka che non sei altro! È un tranello per attrarci e farci uscire dal nascondiglio!”
“lo so... siete lì dietro... venite da me...”
Dopo, si accesero le luci. Il generatore si era attivato da solo. Kenny aveva i brividi.
Ash tentò una mossa azzardata: uscì dal suo nascondiglio
“eccomi mostro dimmi...”
“Ash... perché ti sei fermato?”
“perché... non c’è più il mostro”
“Ah, bene, è un sollievo, eccomi, esco e...”
Kenny e Ash notarono una macchia rosso scarlatto alla fine del corridoio.

“Ash... non mi dirai che quello è sangue?”
“si, Kenny... è sangue. Abbiamo fatto male a non uscire. Probabilmente era un mostro buono. Il che vuol dire solo una cosa: non c’è un mostro... ci sono tanti mostri”
“che cosa?”
“proprio così, Kenny. Tu segui le mie indicazioni e vedrai cha andrà tutto bene”
“lo spero per te, se no la mai anima si vendicherà, dopo una possibile morte”
“no, Kenny. Abbiamo già tanti Zombie. Ti ci vuoi aggiungere pure tu?”
“guarda Ash!”
“dove?”
“vicino alla macchia di sangue! C’è una piuma blu!”
“una piuma blu eh?”

Barry e Paul continuavano a camminare per i corridoi del terzo piano.
“Barry... chiacchiera un po’, così non mi addormento”
“Guarda la! Vicino alla porta della libreria!”
“che cazzo è?”
“boh?”
“vediamo di analizzarlo... è verde, melmoso e l’odore è quello... della gelatina alla menta?!”
“wow! Un alieno verde dalla bava che sa di gelatina alla menta!”
“più che bava penso che sia vomito, visto che ci sono dei pezzetti solidi”
“wow Paul! Che forte questo Halloween!”
“già, esilarante”
Paul rispose molto scocciato, evidentemente la situazione gli dava fastidio. Poi, all’improvviso, si accesero le luci.
“bene, è tornata l’elettricità!”
“aspetta Barry... non può essersi ripristinato il sistema da solo. Qualcuno, o meglio, qualcosa l’ha ripristinato”
“wow! Androidi con un’intelligenza sovraumana, che mangiano cuori per rimanere in vita!”
“ehm... si Barry. Come dici tu”
“evvai! Sono un genio incompreso!”
“Barry... il mio era sarcasmo”
“ah... guarda fuori, sta diluviando”
Il ragazzo dai capelli viola si girò verso la finestra, e da lì vide un’ombra misteriosa affacciarsi alla finestra. Aveva tantissimi tentacoli.
“Paul guarda! È il Kraken di Pirati dei Caraibi!”
Barry era entusiasta, evidentemente non aveva ancora capito quello che gli attendeva.
Paul era un po’ spaventato, forse sapeva già quello che gli attendeva.

Ash e Kenny si erano fermati davanti alla macchia rossa.
“strano... questa macchia sa di Ketchup e... burro d’arachidi?”
“Kenny, chi è il pazzo scellerato che spreca Ketchup e burro d’arachidi?”
“non so, Ash. Sicuramente è più intelligente di te”
“grazie Kenny... Sai, riesci a consolare in una maniera incredibile.”
“perché, sei triste?”
“Kenny, tutti sarebbero tristi sapendo che attorno a noi ci sono Zombie o quant’altro”
“per una volta hai detto la cosa giusta”
“che ore sono?”
“le tre. Meno tre ore all’alba”

Paul e Barry arrivarono al quarto piano, e lo iniziarono a perlustrarlo.
“ehi Paul? Che ore sono?”
“le tre spaccate. E non siamo su RDS, sia ben chiaro”

“meno tre ore al nostro omicidio...”
Paul lo guardò incuriosito
“lo sanno tutti che gli zombie mangiano i cervelli all’alba”
“non erano androidi o Kraken?”
“si, ma sempre all’alba moriremo.”
“senza nemmeno poter vedere l’alba?”
“Dawn... È alba in inglese”
“fermo Barry. Rimani immobile. Solo una domanda: ti piacciono gli insetti?”
“veramente no, e mi fanno venire l’orticaria... Perché?”
“guarda davanti a te...”
“MAMMA MIA! UN CORPO IMBOZZOLATO!!!! È OPERA DEL RAGNO SQUARTATORE!!!!”
“Barry calmo! È un bozzolo, può essere stato fatto da una farfalla!”
“stai forse parlando della Farfalla Assassina? Che mette i corpi delle vittime dentro dei bozzoli e li fa marcire lì dentro?”
“no Barry. No. Adesso, al mio tre, apriamo quel bozzolo”
“1- come hai intenzione di fare? 2- io non mi avvicino minimamente a quel coso. 3- sai che le Farfalle assassine si vendicano se si “sbozzolano” i bozzoli?”
“1- ho sia un mestolo preso dalla tua cucina, sia il mio coltellino multi-uso, non esco mai senza. 2- tu ti avvicini altrimenti ti “imbozzolo” io. 3- della tua amica Farfalla Assassina al momento non me ne fotte un cazzo”

Ash e Kenny non se la passavano meglio. Dopo un’oretta di ricerche al piano terra, passarono all’ultimo piano: lo scantinato. Ora, lo sanno tutti che lo scantinato è il miglior luogo di raduno di Zombie, Ragni, Androidi e mostri vari, perciò Kenny aveva la sua consistente dose di fifa. Ash, invece, con la curiosità di un bambino di cinque anni, saltellava allegro per le scale illuminate solo da due torce, che portavano i due ragazzi nel “mondo del terrore”. Infatti, una volta aperta la porta, lo spettacolo era inquietante.
Macchie di sangue dappertutto, idem per le piume blu, che erano vicine a delle enormi pozze d’acqua.
“chi osa profanare la casa della dea dei ghiacci?” una voce metallica fece sobbalzare i due.
Kenny e Ash si girarono, e videro una figura fluttuare davanti a loro. Aveva dei lunghi capelli blu, con meches bianche, un vestito bianco lungo, tutto rovinato e una maschera inquietante.
I due giovani se la stavano facendo sotto e la fifa aumentò quando la figura puntò la sua mano verso ragazzi, aprì i palmi e lanciò un potentissimo Geloraggio a i due, che si nascosero dietro un sarcofago.
“Ash... Qui se non si fa qualcosa si muore!”
“fino a lì ci arrivo anche io! Perché ho portato Pikachu a quello stupidissimo club per Pokèmon? Non potevo tenermelo?”
“basta rimpianti! Adesso pensiamo ad un modo per uscire vivi”

“avanti Barry: uno,”
All’uno i due ragazzi presero uno il coltello e l’altro il mestolo che aveva portato il viola
“due...”
Al due si avvicinarono e alzarono le braccia, come se stessero per colpire
“e tre!”
Al tre lasciarono andare le braccia e squarciarono il bozzolo.
Cadde una figura tutta ricoperta di gelatina verde, che si rialzò in piedi e iniziò ad avvicinarsi sempre di più ai giovani, che mano a mano si allontanavano.
Era uno Zombie con un vestitino arancione ricoperto dal liquido verde ed un paio di ali simili a quelle dei Beautifly, con dei capelli bianchi, una maschera strana, scalzo, che non perse tempo e lanciò un Solarraggio contro i due poveri sventurati.
“allora Paul? Credi ancora che le Farfalle Assassine non esistano?”
Intanto, lo scantinato stava diventando un frigorifero. La dea dei ghiacci, infatti, aveva congelato tutto, e si stava avvicinando ai due giovani, che intanto si erano rannicchiati l’uno accanto all’altro per non morire di freddo. Poi, ad Ash venne il colpo di genio: prese uno degli innumerevoli trofei del padre di Barry (ne aveva così tanti che i più brutti venivano conservati nello scantinato) e sfidò la dea.
“bene, dea dei miei stivali, preparati ad essere sconfitta a colpi di trofeo!”
“tu, schifosissimo mortale! Osi sfidare la regina eterna dei ghiacci?”

Intanto, Kenny prese tutte le medaglie, sempre di Palmer, e iniziò a scagliarle con tutta la forza che aveva verso la figura fluttuante, che si difendeva ghiacciandole.
Ash non riusciva più a controllarsi, prese il trofeo e iniziò ad urlare come uno scalmanato.
“preparati a morire, lurida dea! Per Sparta!”
“non farlo per Sparta! Almeno sacrificati per la vita!”
“ok Kenny... Per la vita e per Sparta!”
Il corvino iniziò a colpire la dea con il trofeo, ed essa, per evitare di ferirsi troppo, scappò. Dietro di se lasciò una piuma blu.
Paul e Barry se la stavano dando a gambe, non volevano certo essere trasformati in bozzoli! Purtroppo per loro, però, arrivarono in un vicolo cieco.
“o cazzo. Barry, dimmi che c’è un qualcosa, un passaggio segreto o qualcosa del genere! Non voglio morire!”
“tranquillo Paul! Sono solo le cinque, fidati non ci uccide”
“e tu come fai a saperlo?”
“nessuno Zombie che si rispetti uccide prima dell’alba”
“BARRY! QUI NOI STIAMO NELLA REALTÀ! ALLO ZOMBIE NON GLIENE FREGA UN CAZZO DELLE ORE!”
“Paul, insomma, un po’ di calma prima della morte! Sclerare per tre volte ti fa male”
“io non stavo sclerando”
“va bene Paul, terrò anche questo segreto”
“basta Barry. Pensiamo ad un modo per uscire da questa situazione e usciamo!”
Tra tutte quelle chiacchere, lo Zombie arrivò. Sghignazzò, e iniziò a caricare un Solarraggio.

Ash iniziò a cantare vittoria e anche Kenny uscì dal suo nascondiglio. Avevano appena sconfitto una dea... Ma solo una dea... La gemella li attendeva. Ad un certo punto, il sarcofago si aprì, e saltò fuori un’altra sagoma. Aveva i capelli lunghi verdi, un vestito lungo sgualcito rosso scarlatto ed era scalza. La maschera che aveva raffigurava una donna malinconica. Ma la dea dava tutta l’impressione di essere furiosa.
“chi ha osato ferire la mia gemella? Io, la dea del fuoco, ve le suonerò di santa ragione!”
“Ash... Ho la vaga sensazione che siamo passati dalla padella alla brace!”
Kenny stava perdendo le staffe. Inanzitutto aveva sonno, anche se si auto-impediva di dormire per non morire. Poi, avendo sonno, teneva a malapena gli occhi aperti, perciò vedeva cose per altre. Terzo, il coraggio non era il suo forte. Mettendo insieme tutto, aggiungendo che erano le cinque e mezza del mattino e calcolando che Ash non era la persona più affidabile del mondo, si otterrà un Kenny totalmente rincretinito, che svenne appena vide la presunta “dea del fuoco”. Si, a quell’ora era troppo per lui.
“siamo rimasti solo io e te... Ti annienterò, come ho fatto con la tua sorella!”
“povero illuso! Qualunque trofeo tu mi scaglierai, io lo scioglierò!”
“perfetto, si passa da freddo a caldo!”


“adesso che facciamo! Adesso che facciamo! Paul, che facciamo! PAUL RISPONDI!”
Paul se ne stava fermo immobile davanti a quello Zombie (che Barry aveva classificato come “Zombie dei boschi”), tentando di riflettere e di trovare una soluzione logica. Ma l’istinto di sopravvivenza stava crescendo sempre più dentro di lui, e, pian piano, lo invase completamente, battendo la ragione. Così, il ragazzo si spinse in un ultimo, disperato tentativo di colpire lo Zombie con il mestolo, ma non vece in tempo, che un potentissimo Solarraggio scaraventò lui e Barry dentro un tunnel che aveva accesso dalla parete. Il mostro ruppe il muro e fece cadere i due nel cunicolo tetro.
Dopo due o tre minuti, i due si ritrovarono nello scantinato. Dietro di loro, lo Zombie dei boschi. Davanti a loro, Kenny svenuto e Ash che tentava di fermare la dea del fuoco, che intanto usava Lanciafiamme a tutto spiano.
“ehi Paul, dobbiamo aiutare Ash!”
“pensa anche al tuo amico Zombie dietro di noi!”
Il due mostri si guardarono in faccia, e iniziarono a parlare in coro.
“sono le sei meno un quarto. Avete un quarto d’ora di tempo per pensare ad un qualsiasi desiderio. Ma non lo realizzerete. Morirete qui, davanti a noi. Non vedrete l’alba di oggi.”
Al discorso, i tre superstiti si guardarono terrorizzati in faccia. Perfino Paul, l’impassibile, iniziò ad avere qualche brivido di paura. Perché, anche se quella situazione era impossibile, si stava veramente realizzando. E la scienza non riusciva a dare una spiegazione logica e plausibile a tutti quei fenomeni. In tutta quella tensione, il colpo di genio. Un po’ rischioso, ma non impossibile. E poi, dopo tutto ciò che aveva visto, Paul iniziò a cercare nella sua memoria qualche film che parlava dell’argomento.
“Ash, Barry, ascoltatemi: adesso prenderemo Kenny e ce lo porteremo di sopra! Sapevo che gli Zombie non potevano vedere la luce, o sarebbero morti in una qualsiasi maniera. Perciò, se ci vogliono, ci seguono!”
Gli altri due annuirono. Presero Kenny ed iniziarono a salire le scale. Barry lanciò un’occhiata frettolosa all’orologio. Le sei meno due. Solo due minuti per salvarsi. Intanto, Zombie e dea, stavano inseguendo i tre, distruggendo tutto ciò che capitava al loro tiro. Paul, Barry e Ash arrivarono davanti alla porta, ma era troppo tardi: il sole stava sorgendo ed era arrivata l’ora della loro esecuzione. Si staccò un pezzo del condizionatore che stava sulla porta, cadde sulla testa di Kenny e il ragazzo si svegliò di soprassalto. La scena che vide non era delle migliori: uno Zombie e una dea che stavano preparando i rispettivi Solarraggio e Lanciafiamme, per uccidere i quattro ragazzi; Ash stremato, Barry impaurito e Paul incredulo. Uno spettacolino davvero inquietante. Le sei e cinque del 1 novembre. La data della loro morte.
“beh ragazzi, è stato bello conoscervi”
Ash tentò di sdrammatizzare, ma non ci riuscì.
Ad un certo punto accadde la cosa più incredibile di tutte: lo Zombie e la dea iniziarono a ridere.
“ahahahah! Ma li hai visti! E poi Paul... Ragazzi, vi facevamo più coraggiosi!”
I ragazzi si guardarono in faccia, ancora intimoriti.
Misty e Vera si tolsero le loro maschere, e scese anche Lucinda dalla centralina, dove coordinava l’operazione.
“e voi che ci fate qui?”
“vi abbiamo fatto un bello scherzo!”
“Misty, lascia che io spieghi: ragazzi, gli Zombie e le due dee eravamo noi! Io ero quella del ghiaccio, e dietro di me Piplup usava Geloraggio. Vera era lo Zombie, le ali che aveva erano del suo Beautifly e quel Pokèmon usava Solarraggio. Misty era la dea del fuoco e il suo Togepi lanciava quegli attacchi”
I ragazzi erano increduli.
Ash iniziò a chiedere informazioni, e gli rispose Vera.
“come avete fatto a fluttuare? E il sangue?”
“e la gelatina verde?” intervenne Barry
“ragazzi, per fluttuare basta una corda spessa, per il sangue si mescola Ketchup e burro di arachidi e per la gelatina alla menta si sciolgono le gelatine alla menta!”
“e il vento?”
“era il phon”
“e i costumi?”
“nel negozio di costumi di Duefoglie”
“e per le piume?”
“quelle erano piume di Pidgey dipinte! Ragazzi, ma siete così creduloni?”
Paul, che era stato sempre zitto, fece il punto della situazione.
“mi state dicendo che mi sono preso un cioccolatino in testa da Ketchum, che ho sclerato per ben tre volte, che non c’erano Zombie e cose varie e che voi stavate semplicemente fingendo di essere i mostri solo per vederci spaventati e per ridere un po’?”
“si Paul, e abbiamo registrato tutto.”
I quattro ragazzi si guardarono in faccia: erano stati presi in giro da delle ragazze. E la cosa era inaccettabile. Però, erano allo stesso tempo felici di non essere morti.

“allora, piaciuto lo scherzetto?”
Vera ricevette come risposta uno sbuffo da parte di tutti, che si andarono a coricare nel famoso salone da dove era partito tutto. Da dove era cominciata quella notte a dir poco spaventosa. La notte tra il 31 e l’1. La notte di Halloween.


Duefoglie era deserta. C’erano solo cartacce di caramelle per terra e varie zucche. Tutti i bambini si erano divertiti tanto quella notte. Avevano raccolto tanto dolci, e alle sei del mattino dormivano. Tutti adoravano quella festa. Ma, da quel giorno, quattro ragazzi cominciarono ad odiarla e quattro ragazze ad amarla e venerarla, perché erano riuscite ad architettare il più bel scherzo di tutti i tempi.

 

Angolo di quella pazza dell’autrice:
Uelà!
Piaciuta la “storiella”? Sono solo 13 pagine di word! Ma poteva andare molto peggio ù.ù
Ringrazio tutti i temerari lettori, che si sono spinti fino a qui a leggere. E ringrazio ancora di più i recensori, che mi fanno sempre sapere cosa ne pensano. Prima di andare vorrei chiarire qualche cosuccia: ho scritto “accenni Coldcoffeeshipping”, ma forse li ho visti solo io. Inoltre, da vera Ikarishipper quale sono, ho messo una frasuccia di Paul...
“senza nemmeno poter vedere l’alba?”
“Dawn... È alba in inglese”
Dawn è il nome in inglese di Lucinda, quindi ho pensato di mettere questo “doppio senso”. Anche se, se devo essere sincera, non volevo farla a sfondo romantico.
Poi... Quando Ash ha urlato “per Sparta”, non è perché conoscesse Spartani e Greci, più che altro perché, sempre nella mia fervida immaginazione da rinchiudere sotto chiave, ha visto il film.
Detto ciò, vi lascio stare.
Spero vi sia piaciuta!
Un salutone

Dark Empiress

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Shileny Kimiko