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Autore: rimmel    12/11/2011    1 recensioni
Lo guardai negli occhi sorridenti e con immensa crudeltà gli dissi ciò che dovevo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pre-concerto. Presi la lattina di Heineken e la tracannai quasi tutta d'un sorso.
L'alcool prima di salire sul palco, era una benedizione per me. Semplicemente, mi rilassava, ed era tutto ciò di cui avevo bisogno per cantare. Presi coraggio e, mentre gli altri componenti della band salivano sul palco per partire a suonare, lo presi per mano.
Lo guardai negli occhi sorridenti e con immensa crudeltà gli dissi ciò che dovevo. Bastarono poche studiate parole, capì immediatamente.
Abbassai lo sguardo e sussurrai un debole "perdonami", pur sapendo che nonostante in quel momento volesse solamente morire, ci sarebbe riuscito. Lui sarebbe riuscito a dimenticarmi, a perdonarmi, ad amarmi ancora, a fare qualunque cosa io gli avessi chiesto.
Pensai che quella era l'ennesima crudeltà che gli chiedevo di patire, per me. Solo per me.
Perdonami? Mi facevo schifo. Non solo stavo buttando al vento quasi un anno senza una vera ragione, gli stavo anche chiedendo di perdonarmi, per questo atto stupido.
E lui l'avrebbe fatto. Mi avrebbe davvero perdonata. Lo sapevo, lo avrebbe fatto.
Mi voltai, con pochi piccoli passi attraversai le quinte e la scena divenne mio completo possesso.

una mano danza e l'altra, conta i cocci mentre canta

Era davvero l'unica cosa che sapevo fare, cantare. Oltre a ferire le persone che più amavo.
Quando le luci si spensero per introdurre Andarsene Così, pensai che davvero, sarebbe splendido amare veramente e non pentirsi mai. 
Pensai che, quella canzone, era tutto ciò potevo offrirgli. E lo dissi, sussurrando al microfono "Questa è per te". Era come urlarlo al vento. 
Era come chiedergli ancora perdono. Era come infliggergli un altro colpo.

Sarebbe splendido amare veramente, riuscire a farcela e non pentirsi mai.

Eppure non sapevo fare altro che quello. Avevo appena distrutto il sogno che credeva di vivere insieme a me. Avevo distrutto lui, lui stesso.
L'avevo distrutto. Fatto a pezzi, sbriciolato, polverizzato, disperso.
Non so dire per quale motivo esattamente. Eppure, avevo distrutto anche una piccola parte di me.
Nonostante questo, ne ero del tutto convinta: era stata la scelta migliore.

Sarebbe comodo andarsene per sempre, andarsene da qui. Andarsene così.


 
   
 
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