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Autore: Ciulla    12/11/2011    1 recensioni
Poesia dal punto di vista di questo straordinario e misterioso personaggio dei promessi sposi :-)
Scrivo per narrare lo strano cambiamento
che avvenne nel mio animo e mi diede il tormento.
Scrivo per descrivere la strana sensazione
che ha portato alla mia improvvisa conversione.
Scrivo per sfogarmi, per alleggerire,
il peso che per anni ho dovuto patire,
scrivo perché spero di trovar conforto,
per chiedere il perdono di chi mi vuole morto.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Scrivo per narrare lo strano cambiamento
che avvenne nel mio animo e mi diede il tormento.
Scrivo per descrivere la strana sensazione
che ha portato alla mia improvvisa conversione.
Scrivo per sfogarmi, per alleggerire,
il peso che per anni ho dovuto patire,
scrivo perché spero di trovar conforto,
per chiedere il perdono di chi mi vuole morto.
Mi sono meritato tutte le vostre accuse,
e non è sufficiente ch’io porga le mie scuse,
ma ora son cambiato, son pronto a rimediare!
E son pronto a subire quanto vi ho fatto penare.
Tutto è cominciato con un peccato grave
Ch’io feci perché complice d’un uomo d’idee prave.
Mi resi responsabile d’un crudo rapimento...
Ah! Ora, ripensandoci, che enorme pentimento!
La vittima innocente era una strana persona...
Un cuore dolce e puro... Un anima pia e buona...
Mentre le parlavo nei suoi occhi leggevo perdono,
leggevo la preghiera che libertà le dessi in dono.
Ascoltando la sua voce, sentendola invocar Dio,
avvertivo che dentro di me stava nascendo un nuovo io.
Sentii compassione, un peso sulla coscienza,
scappai dalla ragazza, fuggii alla sua presenza,
troppa confusione c’era nella mia mente,
una strana sensazione, in me senza precedente.
Dopo una notte insonne, sentendomi sporco, e reo,
decisi di rivolgermi al cardinal Borromeo.
Pensavo m’avrebbe cacciato, disgustato dalla mia azione,
invece egli m’accolse con braccia aperte e parole buone.
E sempre più sconvolto da così tanto amore,
sentii qualcosa di strano farsi strada nel mio cuore.
Sentii che se rimediavo avrei avuto la certezza
che in futuro avrei aspirato alla mia eterna salvezza.
Corsi al mio castello a liberar la prigioniera,
misi la parola fine alla mia sporca carriera.
E non m’importò di offender don Rodrigo,
mi aveva illuminato il cardinal Federigo,
e non mi importò di esser stato una spia,
m’avea cambiato il mondo, quella ragazza, Lucia,
e non mi importò del disperso orgoglio mio,
m’aveva toccato il cuore, m’aveva salvato, Dio.
 
   
 
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