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Autore: Invader_from_Hell    21/03/2004    2 recensioni
la mia songfic per il concorso, molto complicata nella lettura. Parla dell'avvento dell'amore su un cuore allo sbando
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Losing my Grip

 

Disclaimer: Il titolo della canzone e le parole sono proprietà degli Hoobastank, e quanto segue non è inteso a violare il vigente copyright, né a produrre guadagno per terzi.

 

Questa fic partecipa al concorso.

 

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Another night follows the day
Like a child does to it's mother
And everywhere I look I see your face
On the face of others
And I can't escape the pain

 

Ricordo ancora quando ogni notte seguiva ineluttabilmente un nuovo giorno, senza cedere al possesso dei miei pensieri i vasti territori della fantasia, dell’immaginazione, nella quale avremmo dato al giorno la valenza di un secolo nell’esalazione inebriante di un attimo. Se non fossimo riusciti a dominare il tempo ed a plasmarlo a nostro piacimento, avremmo almeno portato il ricordo di un piacevole tentativo.

La teoria si dimostrò subito più allettante della pratica.

Finchè il cielo mi ricordava il colore dei tuoi occhi non ritenni necessario preoccuparsi, è uno degli scherzi preferiti del subconscio di chi ha bisogno di una mano che lo aiuti a reggere l’ombrello. Per questo nel vederti intorno a me – negli alberi, nelle gocce di sudore che imperlavano la mia fronte, tra le pagine di un libro dalla trama voluttuosa- sentivo quella stupenda arroganza giustificabile solo in chi sicuramente non fuggirà mai. Mi sentivo portatore e dominatore della più soave maledizione: la tua.

Il dolore era quindi già deliziosamente carammellato, e se avessi avuto l’accortezza di indagare a fondo nei fondi di tè che i miei pensieri spargevano qua e là, avrei notato che quello che allora era marcio non vedeva l’ora di prendersi la sua rivincita su di me.

 

All the questions I went through
I never told myself the truth
I turned my back on you and me

Non sembravi accorgerti minimamente del diavolo che ogni giorno diventava più visibile dietro la mia schiena, probabilmente per te era una visione troppo banale ed abituale. L’abito di bianca ingenuità che ti facevi premura di indossare solo in mia presenza, mi faceva apprezzare le sfumate nere che mi iniziavano a pervadere. Ogni giorno il contrasto tra il tuo candore e il grigiore che mi asfaltava, si faceva più grande. Non mi sorpresi quando mi fecero notare che i nostri colori erano diventati esattamente opposti, e neppure quando la situazione apparve quasi divertente. Ma la tua immagine priva d’ogni macchia e del più piccolo smacco metteva perfettamente in luce anche la tua facilità di sporcarti e l’attenzione che ponevi ai tuoi movimenti. Ttutto quello che poteva macchiare la tua immacolata immagine veniva accuratamente evitato. Le notti non seguivano più i giorni, se tu non potevi accorgerti neppure della creatura diabolica che ormai aveva affondato gli artigli in me – così simile a te- stavi sicuramente sperimentando il significato di notte eterna.
Una crescente irritazione in me fu il primo segno di un tuo imminente risveglio. Le ferite non si limitavano ad aumentare dentro di me. Pretendevano adesso il dominio dell’esterno, della mia fisicità, non dimenticherò facilmente l’odore delle bende. Dicono che per alcuni l’amore sia più amaro dei succhi della cicuta. Ho sempre pensato che fosse una pianta dolce, e così in effetti mi era sempre sembrato. Preferivo pensare che quel cianuro nebulizzato fosse solo frustrazione, assolutamente indipendente dalla tua presenza.

Cause I was scared to see
That we weren't who we used to be

Non avrei mai detto che mi mancavano i primi tempi. La storia l’ho sempre pensata come un eterno “adesso”, in cui gli spasmi agonizzanti del passato soccorrono la confusione del presente e la portano a spasso per le vie brulicanti del dolore, sempre in gara per scoprire chi tra loro diverrà il favorito della Confusa Dama. Ma infondo, ogni volta la gara si conclude con un meritato pareggio, al termine del quale la straziante compagnia si dirige soddisfatta e colma di ispirazione verso la montagna del futuro, sicura che scalarla sarà un’impresa da poco. Ma i picchi acuminati nascondono puntualmente la banda dei Cambiamenti, delinquenti che si parano sul percorso degli scalatori e come bestie feroci li divorano, partorendone poi di nuovi. Partenogenesi congenita per tutti. Pensando a noi, la gita spensierata non è mai neppure iniziata, è piuttosto rimasta su biglietti di treni mai partiti e su appuntamenti che hanno avuto luogo soltanto nella testa di uno di noi. Nessuno spasmo ha sedotto la mia confusione, e tu non le hai permesso neppure di uscire manifesta nei miei gesti e nelle mie parole. Capire di essere innamorati è qualcosa che si verifica nel momento esatto in cui lo si nega con astuta e disperata frustrazione, la stessa emozione di chi si sforza di vedere il sole nero, e che dopo averlo incollato ai propri occhi per qualche attimo si dice già cieco. Non sta provando neppure ad aprire gli occhi. E infine… tra un bianco abito di indifferenza e appuntamenti immaginati, preferivo il tempo in cui la facoltà ddi creare immagini nella mia mente mi era concessa. Ed io la sapevo sfruttare.


So now I'm...
Trying hard to let go, let you go
But I can't seem to loosen my grip

Trying hard to let go, let you go
Let you go, go

E adesso, il bandolo della matassa non sembra poi così lontano. Mi sembra di ricordare che sei ormai bianco dalla testa ai piedi, ma il sorriso non si è mosso dagli angoli della tua bocca, li tiene ancora in tensione, come sotto l’effetto di una maledizione. Non sei mai stato così lontano. Il tempo per decidere è stato poco e l’avvento dei primi miasmi ha giocato un ruolo fondamentale. Milioni di proiettili mi stavano colpendo da ogni lato, uno sciame di piombo il cui ronzio è simile solo allo stridere delle rocce e del gesso sulla lavagna. La perforazione è dolorosa e continua. Questa è la terza fase di questa soria. E quei proiettili sono le tue parole. Questo è il primo presente della mia vita nel quale il trono non sia occupato da una regina così incapace nel governarmi quale la Confusione. Uno come te sta continuando a non accorgersi di nulla.

La necessità di prendere una decisione definitiva mi è quindi sembrata alta.

Lasciar andare. Lasciarti andare. Sforzandomi di ricordarti come eri prima di vestirti di bianco. Immaginandoti per la prima volta macchiato, agonizzante, simile a me.

Ti amo.

Feeling emptiness inside

A part of me already died
But I pretended to go
on
Like everything's ok

Il vuoto non sta risparmiando proprio nulla. La decisione è presa. Sì, presa.

Il fatto che poi io non riesca ad attuarla è totalmente superfluo.

Ora dal tuo corpo si sviluppano pesanti catene che immediatamente mi avvincono e mi umiliano trascinandomi sul terreno che io stesso ho riempito di ipocrisia. Al contatto brucia, ma una volta che riesco ad alzare la testa per cercare di guardarti in faccia mentre sul tuo cavallo galoppi in tutte le direzioni continuando a trascinarmi, la polvere si congela in faccia. Mi stai trascinando fin dove siamo arrivati. Ancora insieme. Io sono irriconoscibile  per via delle escoriazioni, ma sono con te.


And all we built began to fall
As I began to lose it all
Shut my eyes and set me free

Dalla gran cavalcata è passato un bel po’.

Sto bene, davvero. Ora sto bene.

Vieni a vedere, è bellissimo. Il tramonto è la parte del giorno che preferisco, ricordi? Sì che ti ricordi.. scusa se ne ho dubitato, ho come sempre troppa poca fiducia in te. Non ti preoccupare se mi vedi sempre più lontano, non devi davvero. Uno come te l’avrebbe dovuto prevedere. No? È difficile capire se il cielo è insanguinato per via del tramonto o se quel bagliore vermiglio è semplicemente il fuoco che si leva da tutto ciò che abbiamo costruito e che adesso va a fuoco. Eheh, adesso me ne rendo conto sai? Il fatto stesso di vederti vestito di bianco… era la prova del tuo cuore che si stava facendo chiarezza. Peccato.


You're all that I ever wanted
You're everything that I need
But
now it's finally over
Time for goodbyes

Ma ti ripeto di nuovo che è inutile che fai quella faccia... ormai la scorgo come poco più di un puntino in mezzo a tanti altri. Suppongo che quell’imbarazzato luccichio che adesso ti orna l’occhio, sia una lacrima. Peccato.

Ti amo, per questo, assicurati che la gente non di accalchi troppo sulla strada quando sarò giunto a destinazione. Vorrei che a guardarmi ci fossi solo tu. L’ultimo sguardo sarà il tuo. E sarà amore nel più atroce degli orrori.

 



 

 

Per chiudere... forse per chi legge è necessaria una spiegazione. In questo lavoro ho provato a descrivere lo stato d’animo di chi rifiuta di ammettere di essere innamorato. Questo deve riscontrarsi non tanto nella vicenda (coadiuvata comunque dalla canzone), ma soprattutto nel linguaggio usato. Ma sono certo che i lettori esperti non avranno bisogno di questa nota. Grazie.

 

  
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