Losing my Grip
Disclaimer: Il titolo della canzone e le
parole sono proprietà degli Hoobastank, e quanto segue non è inteso a violare
il vigente copyright, né a produrre guadagno per terzi.
Questa fic partecipa al concorso.
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Another night follows the day
Like a child does to it's mother
And everywhere I look I see your face
On the face of others
And I can't escape the pain
Ricordo ancora quando ogni notte seguiva
ineluttabilmente un nuovo giorno, senza cedere al possesso dei miei pensieri i
vasti territori della fantasia, dell’immaginazione, nella quale avremmo dato
al giorno la valenza di un secolo nell’esalazione inebriante di un attimo. Se
non fossimo riusciti a dominare il tempo ed a plasmarlo a nostro piacimento,
avremmo almeno portato il ricordo di un piacevole tentativo.
La teoria si dimostrò subito più
allettante della pratica.
Finchè il cielo mi ricordava il colore
dei tuoi occhi non ritenni necessario preoccuparsi, è uno degli scherzi
preferiti del subconscio di chi ha bisogno di una mano che lo aiuti a reggere
l’ombrello. Per questo nel vederti intorno a me – negli alberi, nelle gocce
di sudore che imperlavano la mia fronte, tra le pagine di un libro dalla trama
voluttuosa- sentivo quella stupenda arroganza giustificabile solo in chi
sicuramente non fuggirà mai. Mi sentivo portatore e dominatore della più soave
maledizione: la tua.
Il dolore era quindi già deliziosamente
carammellato, e se avessi avuto l’accortezza di indagare a fondo nei fondi di
tè che i miei pensieri spargevano qua e là, avrei notato che quello che allora
era marcio non vedeva l’ora di prendersi la sua rivincita su di me.
All the questions I went through
I never told myself the truth
I turned my back on you and me
Non
sembravi accorgerti minimamente del diavolo che ogni giorno diventava più
visibile dietro la mia schiena, probabilmente per te era una visione troppo
banale ed abituale. L’abito di bianca ingenuità che ti facevi premura di
indossare solo in mia presenza, mi faceva apprezzare le sfumate nere che mi
iniziavano a pervadere. Ogni giorno il contrasto tra il tuo candore e il
grigiore che mi asfaltava, si faceva più grande. Non mi sorpresi quando mi
fecero notare che i nostri colori erano diventati esattamente opposti, e neppure
quando la situazione apparve quasi divertente. Ma la tua immagine priva d’ogni
macchia e del più piccolo smacco metteva perfettamente in luce anche la tua
facilità di sporcarti e l’attenzione che ponevi ai tuoi movimenti. Ttutto
quello che poteva macchiare la tua immacolata immagine veniva accuratamente
evitato. Le notti non seguivano più i giorni, se tu non potevi accorgerti
neppure della creatura diabolica che ormai aveva affondato gli artigli in me –
così simile a te- stavi sicuramente sperimentando il significato di notte
eterna.
Una crescente irritazione in me fu il primo segno di un tuo imminente
risveglio. Le ferite non si limitavano ad aumentare dentro di me. Pretendevano
adesso il dominio dell’esterno, della mia fisicità, non dimenticherò
facilmente l’odore delle bende. Dicono che per alcuni l’amore sia più amaro
dei succhi della cicuta. Ho sempre pensato che fosse una pianta dolce, e così
in effetti mi era sempre sembrato. Preferivo pensare che quel cianuro
nebulizzato fosse solo frustrazione, assolutamente indipendente dalla tua
presenza.
Cause I was scared to see
That we weren't who we used to be
Non
avrei mai detto che mi mancavano i primi tempi. La storia l’ho sempre pensata
come un eterno “adesso”, in cui gli spasmi agonizzanti del passato
soccorrono la confusione del presente e la portano a spasso per le vie
brulicanti del dolore, sempre in gara per scoprire chi tra loro diverrà il
favorito della Confusa Dama. Ma infondo, ogni volta la gara si conclude con un
meritato pareggio, al termine del quale la straziante compagnia si dirige
soddisfatta e colma di ispirazione verso la montagna del futuro, sicura che
scalarla sarà un’impresa da poco. Ma i picchi acuminati nascondono
puntualmente la banda dei Cambiamenti, delinquenti che si parano sul percorso
degli scalatori e come bestie feroci li divorano, partorendone poi di nuovi.
Partenogenesi congenita per tutti. Pensando a noi, la gita spensierata non è
mai neppure iniziata, è piuttosto rimasta su biglietti di treni mai partiti e
su appuntamenti che hanno avuto luogo soltanto nella testa di uno di noi.
Nessuno spasmo ha sedotto la mia confusione, e tu non le hai permesso neppure di
uscire manifesta nei miei gesti e nelle mie parole. Capire di essere innamorati
è qualcosa che si verifica nel momento esatto in cui lo si nega con astuta e
disperata frustrazione, la stessa emozione di chi si sforza di vedere il sole
nero, e che dopo averlo incollato ai propri occhi per qualche attimo si dice già
cieco. Non sta provando neppure ad aprire gli occhi. E infine… tra un bianco
abito di indifferenza e appuntamenti immaginati, preferivo il tempo in cui la
facoltà ddi creare immagini nella mia mente mi era concessa. Ed io la sapevo
sfruttare.
So now I'm...
Trying hard to let go, let you go
But I can't seem to loosen my grip
Trying hard to let go, let you go
Let you go, go
E
adesso, il bandolo della matassa non sembra poi così lontano. Mi sembra di
ricordare che sei ormai bianco dalla testa ai piedi, ma il sorriso non si è
mosso dagli angoli della tua bocca, li tiene ancora in tensione, come sotto
l’effetto di una maledizione. Non sei mai stato così lontano. Il tempo per
decidere è stato poco e l’avvento dei primi miasmi ha giocato un ruolo
fondamentale. Milioni di proiettili mi stavano colpendo da ogni lato, uno sciame
di piombo il cui ronzio è simile solo allo stridere delle rocce e del gesso
sulla lavagna. La perforazione è dolorosa e continua. Questa è la terza fase
di questa soria. E quei proiettili sono le tue parole. Questo è il primo
presente della mia vita nel quale il trono non sia occupato da una regina così
incapace nel governarmi quale la Confusione. Uno come te sta continuando a non
accorgersi di nulla.
La
necessità di prendere una decisione definitiva mi è quindi sembrata alta.
Lasciar andare. Lasciarti
andare. Sforzandomi di ricordarti come eri prima di vestirti di bianco.
Immaginandoti per la prima volta macchiato, agonizzante, simile a me.
Ti
amo.
Feeling emptiness inside
A
part of me already died
But I pretended to go on
Like everything's ok
Il
vuoto non sta risparmiando proprio nulla. La decisione è presa. Sì, presa.
Il
fatto che poi io non riesca ad attuarla è totalmente superfluo.
Ora
dal tuo corpo si sviluppano pesanti catene che immediatamente mi avvincono e mi
umiliano trascinandomi sul terreno che io stesso ho riempito di ipocrisia. Al
contatto brucia, ma una volta che riesco ad alzare la testa per cercare di
guardarti in faccia mentre sul tuo cavallo galoppi in tutte le direzioni
continuando a trascinarmi, la polvere si congela in faccia. Mi stai trascinando
fin dove siamo arrivati. Ancora insieme. Io sono irriconoscibile
per via delle escoriazioni, ma sono con te.
And all we built began to fall
As I began to lose it all
Shut my eyes and set me free
Dalla
gran cavalcata è passato un bel po’.
Sto
bene, davvero. Ora sto bene.
Vieni
a vedere, è bellissimo. Il tramonto è la parte del giorno che preferisco,
ricordi? Sì che ti ricordi.. scusa se ne ho dubitato, ho come sempre troppa
poca fiducia in te. Non ti preoccupare se mi vedi sempre più lontano, non devi
davvero. Uno come te l’avrebbe dovuto prevedere. No? È difficile capire se il
cielo è insanguinato per via del tramonto o se quel bagliore vermiglio è
semplicemente il fuoco che si leva da tutto ciò che abbiamo costruito e che
adesso va a fuoco. Eheh, adesso me ne rendo conto sai? Il fatto stesso di
vederti vestito di bianco… era la prova del tuo cuore che si stava facendo
chiarezza. Peccato.
You're all that I ever wanted
You're everything that I need
But now it's finally over
Time for goodbyes
Ma
ti ripeto di nuovo che è inutile che fai quella faccia... ormai la scorgo come
poco più di un puntino in mezzo a tanti altri. Suppongo che quell’imbarazzato
luccichio che adesso ti orna l’occhio, sia una lacrima. Peccato.
Ti
amo, per questo, assicurati che la gente non di accalchi troppo sulla strada
quando sarò giunto a destinazione. Vorrei che a guardarmi ci fossi solo tu.
L’ultimo sguardo sarà il tuo. E sarà amore nel più atroce degli orrori.
Per
chiudere... forse per chi legge è necessaria una spiegazione. In questo lavoro
ho provato a descrivere lo stato d’animo di chi rifiuta di ammettere di essere
innamorato. Questo deve riscontrarsi non tanto nella vicenda (coadiuvata
comunque dalla canzone), ma soprattutto nel linguaggio usato. Ma sono certo che
i lettori esperti non avranno bisogno di questa nota. Grazie.