Maledetta paura
E quando arriva la sera, tutto diventa più cupo e oscuro. L'umore cambia, diventa Nero, puramente Nero. La mente si offusca da pensieri terribilmente bui. Gli occhi bruciano, tremano impauriti, senza speranza. La testa tuona, pulsa spietata, provocando un dolore allucinante. Tu, impotente, ti rannicchi nel vicolo stretto della Paura ed inizi ad urlare: urli più che puoi, urli fino a che la voce non si dissolve in un soffocato schiamazzo; gridi per non piangere, per non esser preso dalla grinfie di questa maledetta Paura, per non diventare il Nulla. E allora ti strappi i capelli, quei capelli pieni di Dolore, colmi di Odio, quei capelli sudici di Lacrime. Capelli senza vita. Capelli che non crescono, che non si formano più. Capelli inutili. Coperto di Rabbia e Disgusto, graffi con foga la candida pelle: una pelle impremiata del Fumo di questa immensa Paura, una pelle sporca di Pensieri, una pelle che si scioglie mano a mano, una pelle sensibile al tatto, una pelle così delicata da sgretolarsi al minimo respiro, una pelle irreale, troppo leggera. E ti domandi: “Ma dove sono finito?! Che posto è questo?! Non è una prigione! È un qualcosa di ancora più orrendo: sono prigioniera della mia stessa libertà!” E allora ti punisci da solo: ti schiafeggi la nuda pelle, la strappi con forza, cercando di cancellare questo intenso odore acre, provi ad eliminarla tagliandoti con un piccolo coltellino. Ma non va via, rimane. Un sangue rosso, ma di un rosso indescrivibile, cola dalle ferite, inzuppando i capelli a terra, avvolgendo le tue mani. Dai tuoi occhi non escono più lacrime Bianche, ma orribilmente Rosse. E allora ti mangi le mani, sentendoti uno Schifo. Ma ormai è troppo tardi, ormai sei nelle viscere di questa maledetta Paura: sei dentro lei, vivi con lei e ti nutri di lei. Ormai sei diventata tu stessa una maledetta Paura.