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Autore: Joelle    13/11/2011    1 recensioni
Ci credevo all'amore, o almeno a quello che pensavo fosse amore, ma ora mi rimangono solo dei brandelli di ricordi che non potrò più rivivere. Avvolte il dolore può esser così forte, da paragonarsi alla morte. Di me resteranno solo brandelli di una vita non vissuta.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presi delle forbici e cominciai a tagliare la mia pelle, infettata dai tuoi respiri: una pelle che ha sofferto in silenzio, anche nei momenti in cui voleva urlare al mondo il suo dolore; una pelle senza vita, che si scalfisce facilmente; una pelle che ormai è ricoperta dalla muffa, che si frantuma in polvere con il tempo che passa; una pella priva di linfa vitale. Non soffrivo il dolore, no. Per me tutto questo era una semplice carezza, così leggera, da non sentirla nemmeno. Tutt'altro però, era per il mio corpo, che tremava anche se il termometro segnava 24° C: povero corpo, lui si che stava morendo, non io; era proprio lui che stringeva i denti per continuare a vivere, non io; solo lui desiderava ancora profumare di Vita, non io. Già, per me ormai non c'era nulla da fare, nulla che potesse farmi cambiare idea. Le forbici continuavano ad infierire senza mai fermarsi, impassibili loro. Ed io ero sempre più convinta che la strada che dovevo percorrere era la cosidetta “Morte”, che poi Morte non è nemmeno; la Morte non fa male, non è così sofferta, alla fine. Ero zuppa del mio sangue, un sangue non più rosso, ma nero come la Morte. Quell'adorato sangue che mi teneva in vita, stava oscurandosi sempre più; era l'unica cosa che ammiravo di me. Quel sangue era di un rosso cremisi che quasi mi veniva la voglia di berlo, ne andavo completamente pazza; il sangue mi faceva effetto, tuttavia il mio lo desideravo così ardentemente, che ogni volta che colava da una ferita, mi leccavo le labbra, come un vampiro. Sì, ero assetata sangue, ma non di un sangue qualunque, ero assetata del mio Sangue. E se anche quello non mi rimanava più, che cosa dovevo fare? Me lo dite? La cosa che più amavo di me se n'era andata, cosa mi restava? Per cosa avrei dovuto combattere, scusate? Anche tu caro, te ne sai andato. “Non ti lascerò mai, se succederà è perchè l'hai deciso tu, Amore.” Ora, rileggendo questa frase, mi viene solo da vomitare, non provo più nessuno sentimento, solo un'enorme Disgusto. Che cazzata che avevi sparato. Sì, una vera e propria cazzata, ragazzo. Ed io che ci credevo seriamente in Noi, che speravo di vivere la mia Vita con te; c'è capisci, tutta una vita con solo una persona, non ti sembrava fantastico? Per me sì. Ed ora che anche tu mi hai abbandonato, la scelta che mi rimane è “Morte”, almeno mi risparmio di soffrire ancora. Sì, perchè quando ti vedrò, in futuro, assieme ad un'altra, il mio cuore non reggerà di sicuro, ed il dolore che mi trafiggerà, sarà così grande da spaccarmi in due. Di me resteranno solo brandelli di una vita non vissuta. ©

  
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