Capitolo XXIV
La scuola finì e arrivò l’estate. La mia vita scorreva tranquilla. Con Maggie avevo trovato quella serenità che mi mancava, ma capii che rivolevo Lucas. Il mio Lucas e non quell’alieno che si era impossessato del suo corpo. Mi mancavano i pomeriggi trascorsi al suo fianco, avevo nostalgia di quando ero io ad avere l’esclusività su di lui. Quella mattina ero al parco con Maggie. Lei aveva deciso di partecipare ad un concorso fotografico e così scattava foto a destra e a manca riprendendo alberi, fiori e tutto ciò che le capitava a tiro. “Sono foto banali!” le dissi per metterla alla prova.
“È quello che penso anch’io…” Maggie sbuffò ricadendo sulla panchina su cui mi aveva lasciata ad aspettare. “Hey, guarda che bel cigno!” esclamò fiondandosi vicino al laghetto. Rimasi di nuovo sola sulla panchina e ripiombai nei miei vecchi tormenti. Pensai ad Alex. O meglio, pensai che era da tanto che non pensavo a lui! Mi alzai per fare quattro passi e guardai un punto indefinito di fronte a me aspettando che lui spuntasse. Ma ovviamente questo non successe. Un sorriso appena accennato si disegnò sulle mie labbra. “È stupenda! Magnifica! Eccezionale!” Maggie si riavvicinò a me brandendo vittoriosamente in aria la macchina fotografica.
“Parli della foto del cigno?” chiesi. Lei scosse la testa. “Parlo della foto che ho appena fatto a te!” e dicendo ciò mi mostrò la macchina per vederla. Sussultai.
In quella foto apparivo straordinariamente bella, con i capelli e il vestitino rosso regalo di Lucas, Lucy e Sheyla, plasmati dal vento. Mi colpì l’intensità dei miei occhi azzurri che guardavano il niente e la delicatezza del mio sorriso.
“Georgy, tu mi farai vincere il concorso!” disse Maggie. Mi misi a ridere.
Stavamo per uscire dal parco quando un pallone si fermò ai nostri piedi. Mi chinai a raccoglierlo ma fui preceduta da un ragazzo carino. “Grazie lo stesso!” disse il ragazzo sorridendomi. Lo guardai mentre si avvicinava ai suoi amici. Loro risero a qualcosa che lui disse, poi mi ritrovai tutti i loro sguardi verso di me. Lessi ammirazione nei loro visi. Il ragazzo mi fece l’occhiolino.
Tornai a casa con una strana sensazione dentro di me. Mi guardai allo specchio: non ci avevo mai fatto caso ma per la prima volta mi sentii veramente bella e desiderata. Mi accarezzai i lunghi e lisci capelli neri, osservai i miei occhi, di un blu intenso. E capii di essere diventata una donna. E di avere qualche carta da giocare anch’io!