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Autore: AngelOfSnow    13/11/2011    2 recensioni
Lei, costretta a lavorare per mantenersi gli studi ed un tetto sopra il capo, dopo la morte di Eva e la chiusura dell’orfanotrofio per l’appunto, otteneva solo il meglio delle borse di studio Italiane mantenendo le lodi in ogni corso e le bastava. Infatti, bastava. Solo per la strana coincidenza dei cognomi negli unici due corsi avevano cominciato a conoscersi. Sorrise prendendo il tomo per l’esame specialistico sotto lo sguardo esterrefatto di Diego, che non perse tempo sfilandoglielo dalle mani poggiandolo sul proprio grembo.
“Se tu fossi stanca…” Disegnò in aria due virgolette.
“In questo momento saresti a casa!” sorrise osservando come il vento le scompigliasse i capelli. Diego ricordava perfettamente il giorno in cui la vide e se ne innamorò per la prima volta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno, una vita, due strade.

 

“Marie, ci sei?”
La ragazza interpellata si riscosse dalla moltitudine di pensieri sbattendo appena le lunghe e dorate ciglia, sugli occhi grandi e profondi color cioccolato.
“Si scusa, dicevi?.” Chiese poi.
“Dicevo, cos’hai intenzione di fare dopo l’esame di domani?”
Fissò a lungo il vuoto ponendosi mentalmente il quesito. Scosse il capo alzando le spalle: nulla.
“Ah! Allora che ne diresti di venire con me a fare shopping?” Squittì l’amica.
“Elena non mi va!”
“Dai, non è corretto! Vieni con me!”
Sorrise appena all’amica che la stava tartassando di suppliche e si alzò dalla sedia dirigendosi fuori dall’aula. Seppur sbuffando, Elena seguì l’amica: non amavano parlare troppo con i loro coetanei, soprattutto Marie. Vennero fermate.
“Signorina Denari…” l’interpellò uno dei tanti docenti dell’Istituto prima di continuare. “Il progetto di chimica, assieme quello di biologia, sono pronti…”
Marie ascoltò con interesse il professore osservando alcune presentazioni per svariati minuti, prima che l’uomo di mezza età, riempiendola di raccomandazioni, se ne andasse. Elena storse il naso contrariata verso l’amica.
“Ma perché ti ostini ad esser presente in ogni attività scolastica?” Marie sorridendo in modo falsamente ilare  alla rossa, poco più bassa di lei quanto minuta, arruffandole i ricci le rispose.
“Diavoletta dell’amica mia, io punto al massimo…” si fermò un attimo soppesando le parole. “E poi…diverrò qualcuno!”
Il verde negli occhi di Elena si accese un poco prima di adombrarsi al ricordo di quei tempi all’orfanotrofio prima di esser stata adottata. ‘ Tipico di Marie ’. Pensò rivedendo la sua camminata fiera e col capo sempre diritto. Entrò in aula pregando che la lezione di biologia passasse in fretta.

 

Era riuscita a guardare l’amica che dieci anni orsono condivideva la piccola camera nell’orfanotrofio prima di esser adottata dalla famiglia Cuneo. Lei, che aveva messo anima e corpo nello studio, non sentiva il bisogno di due figure al suo fianco, ne tanto meno, cercava le proprie origini. Tornare in quei luoghi montani non le esprimeva nulla e proprio per questo, li aveva chiusi tutti in angoli della mante che rare volte osservava. Mentre s’apprestava a seguire il professore di inglese scrivendo appunti, uno di questi, prepotente, riemerse facendola distrarre.

 
Lei che tornava dalla scuola elementare con il grembiulino blu, che odiava, tra le braccia di Eva, la badante dai capelli argentei sempre raccolti in un alto tupè che le conferiva un aria saccente e saggia, doti veritiere, svelandole il resoconto della giornata.
“Eva! Sa, oggi mi hanno messo dieci e lode nel compito!” A quel punto la donna le sorrideva.
“Oh! Mia piccola Marie, non avevo dubbi!” univa la piccola manina a quella grande della donna per  poi dirigersi entrambe in refettorio, dove Eva le regalava una piccola caramella all’arancia in quanto premio per il suo impegno.

 

Ritornò con i piedi per terra con la voce del professore.
Miss. Denari…are you ok?”
“Yes Sure. I feel good!”
“Ok…” Si guardarono per alcuni secondi. “So…”
Si concentrò sulla storia Americana. Passarono altri quindici minuti in cui Marie assaporò il retrogusto amaro dei ricordi poco prima in cui Eva morisse e l’orfanotrofio chiudesse; uno dei motivi per accantonare i ricordi: troppo dolorosi. Finita l’ora e con essa i corsi per quel giorno, schizzò via evitando ogni contatto umano: amava il silenzio sotto il fusto di un albero; a differenza di molte altre ragazze che preferivano gli “sballi”, lei amava il silenzio per poter ragionare. Chiuse gli occhi gustandosi l’aria primaverile e il leggero venticello sul viso.
“ Ehi Denari, sempre qui da sola, eh?!”
Sussultò riconoscendo la voce che le faceva battere il cuore all’impazzata. Aprì gli occhi incontrando i suoi color del cielo. Il giovane aveva già notato l’aria assente negli occhi di Marie e quando cominciò a chiederle del più e del meno ne ebbe la conferma: stava ignorandolo del tutto.
“Quindi Shakespeare ti ha invitata ad uscire?”
Marie lo fissò non capendo in un primo momento. Fece calare la testa di lato per poi scoppiare dal ridere.
“ Soldini, non sarai mica geloso?”
“Povero Shakespeare!” mormorò invece il moro dando il via a piccoli battibecchi vinti interamente da Marie. Soldini Diego il punto nero sulsuo curriculum, altrimenti immacolato, condivideva i corsi di letteratura e filosofia. Marie cominciò ad adorarlo con occhi sognanti prima di accigliarsi. ‘ Non ho tempo per l’amore, troppe cose da fare! ’ si ripeteva.
“Quindi non mi ascolti, eh? Preoccupata per domani?”

Non ottenne risposta, Diego, ma ritentò più convinto. “E’ strano che tu mia stia ignorando sul serio…”
“Sono stanca…” di mentire a me stessa. Avrebbe voluto continuare.
Lei, costretta a lavorare per mantenersi gli studi ed un tetto sopra il capo, dopo la morte di Eva e la chiusura dell’orfanotrofio per l’appunto, otteneva solo il meglio delle borse di studio Italiane mantenendo le lodi in ogni corso e le bastava. Infatti, bastava.  Solo per la strana coincidenza dei cognomi negli unici due corsi avevano cominciato a conoscersi. Sorrise prendendo il tomo per l’esame specialistico sotto lo sguardo esterrefatto di Diego, che non perse tempo sfilandoglielo dalle mani  poggiandolo sul proprio grembo.
“Se tu fossi stanca…” Disegnò in aria due virgolette. “In questo momento saresti a casa!” sorrise osservando come il vento le scompigliasse i capelli. Diego ricordava perfettamente il giorno in cui la vide e se ne innamorò per la prima volta.

 Stava controllando con l’amico Jason i risultati di alcuni esami sulla bacheca davanti le porte dell’aula magna adiacente a quella dei professori vicino le scale e si ritrovò il cognome ‘ Denari ’ sotto il dito facendolo ghignare.
“ Denari…Soldini e Denari, amico il cognome è simile al tuo!”
Annunciò sfottente il biondo per poi continuare. “ 30 e lode…secondo te è una talpa da biblioteca?” In tutta risposta Diego gli aveva grugnito contro un - Idiota - intenzionale.
“Oh! E’ lei!” Jason cominciò ad indicare con il capo una ragazza che aveva appena puntato il dito nello stesso punto in cui pressava il suo poco prima: capelli morbidi dorati, occhi cioccolato e curve morbide. Non ebbe dubbi che fosse lei, come l’amico al suo fianco già in procinto di chiederle il numero. Si fece trascinare davanti la ragazza. ‘ Sarà la solita storia ’. Pensò.
“Non avrai il mio numero facendo il casca morto.”
Un flash accompagnato da un sussurrò venendo rapito da lei.
“Artemide”
“No, sulla Terra, data l’assenza di Apollo e Selene, mi faccio chiamare Marie…Bye.”
Scoccata la freccia, arrivata al cuore di Diego, se ne era andata.
“Diego?” si riscosse incrociando i suoi occhi.
“Scemo devo andare!” Con un fluido movimento gli aveva scoccato un bacio sulla guancia per poi alzarsi e cominciare ad avviarsi.
“Aspetta!” La raggiunse consegnandole il grosso tomo. Abbassò lo sguardo sulle loro mani, oramai imbarazzato, e ne prese una tra le sue.
“Supera l’esame con il massimo e domani pomeriggio parleremo…devi farcela!”
Marie cercò di non entrare in iperventilazione  e sorrise arrossendo appena.
“Soldini Diego, sei proprio l’unico punto nero sul mio curriculum.” Se ne era subito andata scalpitante e sicura mentre lui era rimasto ad osservarla stralunato conscio che, l’indomani, avrebbe potuto confessarle i propri sentimenti: Marie avrebbe dato il massimo per un motivo più grande.

 

- Fine -

   
 
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