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Autore: Alessia_Way    13/11/2011    5 recensioni
Breve lettera di Bella per Edward.
Spero vi piaccia questa one-shot, che vi colpisca nel profondo come ha colpito me mentre la scrivevo. Lasciate una breve recensione, ve ne sarei grata.
Tratta dalla OS:
Mi sono stufata adesso! Mi sono stufata di soffrire! Non posso più aspettarti! Proverò a telefonare Alice, per farmi dire dove sei andato. Mi farò dare il tuo nuovo numero e ti parlerò. Ti leggerò ogni parola impressa su questo foglio.
Avrei concluso il discorso con un: Ti amo! Torna da ME!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Buonasera care lettrici :D Sono tornata, ancora una volta, a rompervi le scatole con una nuova one-shot. Questa volta non è nata per caso, come le altre u.u E' nata per un semplice motivo: Amore perso! Mi ero messa a pensare, mentre mi trovavo sola in macchina, al ragazzo che mi piace, con la quale ho chiuso nel peggiore dei modi. Non vado oltre perchè non me la sento, anche perchè non voglio annoiarvi. Non avevo in mente di creare una one-shot originale, perciò mi sono immedesimata in Bella, dopo l'abbandono di Edward. Spero che con questa piccola storia, possa trasmettervi ciò che sento dentro perchè mentre la scrivevo, è come se tutto ciò che che è scritto fosse successo realmente a me. In parte si ma in modo diverso. Spero vi piaccia :D Lasciate qualche commentino, cosa che mi farebbe molto piacere :D
Vi ricordo che le mie storie in corso sono: Do not Leave Me e Don't Abuse Me. Prima Saga di Twilight, seconda Cast della Saga. Poi ci sono altre one-shot, una originale l'altra su Midnight Sun-Twilight.
Adesso vado che ho parlato veramente troppo. Buona lettura e alla prossima ;D





Torna da me!



Edward.
Se solo tu fossi qui con me! Se solo tu fossi qui per colmare il dolore che mi riempie, che mi uccide!
Sono passati sei mesi, sei lunghi mesi di dolore, di sofferenza, di ricordi vivi, di incubi…
Ricordo ancora le parole che hai pronunciato prima che te ne andassi… per sempre.
Ricordo ancora quando hai detto che la memoria di ogni umano è come un colino, che si dimentica tutto facilmente.
La mia memoria non è così! Sono sei mesi che ricordo ancora la tua voce, prima di abbandonarmi, ricordo ancora il tuo benedetto e sghembo sorriso, le tue carezze, le tue risate, le tue prese in giro, il tuo viso, i tuoi occhi… quei occhi al quale non mi ci sono mai abituata! Così densi, così luccicanti, così vivi, così sinceri! Ogni volta, quando mi addormento, un paio di occhi color ambra popolano la mia mente. Non ho paura, come le altre volte, negli altri sogni, o meglio incubi, ma mi metto a fissarli, incantata.
Sai, vado spesso nella nostra radura. Spero di incontrarti, qualche volta. Non ho mai smesso di sperarlo.
Però mi preoccupa. Non brilla più quel sole forte e caldo, ma un sole debole e freddo. Non è più popolata da fiori e erba meravigliosi, ma da erba secca, deserta.
Ho pensato che forse è colpa nostra. Che non stiamo più insieme, che non andiamo lì insieme. Mi capita spesso di pensare a questa conclusione. Ma è solo una conclusione sbagliata, inutile.
Ho detto a Charlie della radura. Mi ha detto solamente che non dovevo più andarci, mi meraviglio del fatto che non me l’abbia proibito. Mi ha detto che è tutto inutile, oramai. Mi ha detto che non tornerai più…
Gli ho urlato in faccia, mentre piangevo. Gli ho detto di no, che tu potevi, anzi dovevi, tornare da me, che non potevi lasciarmi sola.
Quando ho smesso di rinfacciargli queste speranze, lui mi ha calmata e, come sempre, non sono riuscita a non scoppiare col piangere incessantemente. Finisco col l’addormentarmi, senza sognare, e di ritrovarmi nel mio letto, nella mia stanza, da sola…
Sfogarmi, urlare, mi fa bene. Mi fa bene perché finisco sempre ad abbandonarmi alle lacrime e ad addormentarmi tra le braccia di Morfeo senza incubi, senza quei incubi che popolano la maggior parte delle sere la mia mente.
Sai cosa sogno? È sempre lo stesso: sogno di ritrovarmi sola nel bosco dopo il tuo abbandono, finisco col urlare il tuo nome, poi piango nel sonno. Charlie mi sente e viene a svegliarmi.
A colazione mi chiede sempre se andrò nella radura. A volte mento, a volte dico la verità.
Non sono mai stata brava a dire le bugie. Ormai ci ho fatto l’abitudine e Charlie mi crede. È una bugia che ho ripetuto tante volte in sei mesi, e devo dire che mi riesce molto bene.
Mi manchi Edward! Mi manchi ogni giorno che passa. Mi risveglio pensando di ritrovarti nella mia sedia a dondolo preferita, intento a fissarmi mentre dormo. Guido verso la scuola e quando arrivo al parcheggio, cerco sempre la tua Volvo grigia metallizzata. A mensa ti cerco, nel solito posto in cui ti sedevi con i tuoi fratelli o dove ci sedavamo con i nostri amici insieme. Ti cerco nel mio tavolo nell’ora di biologia, di letteratura, nelle aule delle nostre materie, nei corridoi, nell’ingresso, nella segreteria. Ti cerco ovunque! Le abitudini sono dure a morire, perciò ripeto ogni azione ogni santissimo giorno, nella speranza di rivederti.
Spesso mi tornano in mente le parole di Charlie, quando dice che tu non tornerai più. A volte mi convinco che è così, la maggior parte delle volte no. Sono molto testarda quando mi dico una cosa. Deve andare come dico io.
L’altro giorno sono passata davanti la villa Cullen. Sono scesa dal pick-up e ho avuto il coraggio di andare verso la porta di vetro per sentire o vedere qualcosa. Cosa vedo? Cosa sento? Niente! Silenzio! Vuoto!
Adesso sono qui, nella mia camera, a scriverti questa lettera, cosa che rimarrà nel mio diario per l’eternità. L’eternità… il finale che mi avevi promesso. Ricordo quando ti costringevo a trasformarmi ma tu ti ostinavi a rispondere che non era il caso di farlo. Che era troppo rischioso, troppo doloroso.
Mi sono stufata adesso! Mi sono stufata di soffrire! Non posso più aspettarti! Proverò a telefonare Alice, per farmi dire dove sei andato. Mi farò dare il tuo nuovo numero e ti parlerò. Ti leggerò ogni parola impressa su questo foglio.
Avrei concluso il discorso con un: Ti amo! Torna da ME!  








 
   
 
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