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Autore: __mcdlove    14/11/2011    4 recensioni
Ero diretta a Londra,ero pronta a ricominciare da capo,lasciandomi tutto alle spalle.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi e mi girai verso il piccolo finestrino dell’aereo guardando fuori,era tutto buio e sotto di noi vidi delle nuvole grigie,forse stava piovendo,pensai.
Tornai a fissare il monitor che faceva vedere lo spostamento dell’aereo,mentre mille pensieri si impossessarono della mia mente,se vi state chiedendo cosa ci faccio su un aereo è perché sono scappata,si sono scappata dalla mia vita,quella vita che mi soffocava ogni giorno,che mi stava mandando ai pazzi che ..mi stava uccidendo.
Dopo la morte di mio fratello, è stato difficile riprendersi,la famiglia andò completamente in frantumi,non si parlava più,non si scherzava più,si sentiva troppo la sua mancanza.
Non potrò mai scordare quel giorno,8 Ottobre di tre anni fa,mi aveva promesso che mi avrebbe portata a fare un giro a Firenze perché ci tenevo tantissimo,quindi partimmo la mattina presto,passammo una giornata stupenda,ma mentre stavamo tornando comincio a piove fortissimo e la visione era veramente scarsa.
Mentre cantavamo come pazzi con il volume a palla della musica una macchina comincio a sbattere da un lato all’altro della strada,mio fratello inchiodò di botto ma la macchina ci colpì in pieno facendoci uscire fuori la corsia,da quel momento non mi ricordo più niente,solo che stringevo fortissimo la sua mano.
Dal giorno dell’incidente caddi in depressione e cominciai a farmi del male,pensando che era colpa mia se avevamo avuto quell’incidente,mi sentivo in colpa,tremendamente in colpa.
Ero diretta a Londra,ero pronta a ricominciare da capo,lasciandomi tutto alle spalle,avevo voglia di vedere gente nuova e conoscere gente nuova,ne avevo veramente bisogno.
Arrivata all’aeroporto andai a recuperare il mio bagaglio e mi incamminai verso la fermata dell’autobus,lo presi arrivando fuori il mio appartamento.
Entrai dentro casa e buttai la valigia vicino l’armadio e mi fiondai sul letto,nel giro di pochi secondi mi addormentai profondamente.
Sentii il telefono squillare,aprii gli occhi sbadigliando,recuperai il cellulare che era caduto per terra e risposi «Pronto» dissi con un filo di voce
«Non ti avevo detto che dovevi chiamarmi quando arrivavi» mi rimproverò mio padre
«Ops! Scusa papà lo sai che non lo faccio apposta,mi sono addormentata appena sono arrivata a casa..scusa!» 
lo sentii sospirare «Va bene,com’è andato il viaggio?» mi schiarii la voce «Benissimo!»
«Mano Male» mi rispose «Ora che fai?» mi alzai dal letto «Non lo so,credo che vado a farmi un giro in città» ,lo sentii parlare in sottofondo con mia madre «Va bene tesoro,la mamma ti saluta» accennai un sorriso «Salutamela,vi voglio bene ciao» attaccai la telefonata buttando il cellulare sul letto,aprii la valigia e cominciai a sistemare i vestiti nell’armadio.
Dopo aver sistemato tutto,presi il cellulare,il giubbotto e uscii di casa.
Passai da Starbucks a prendermi un frappuccino al cioccolato e continuai a fare la mia passeggiata tra le strade di Londra fermandomi ogni tanto a fare delle foto.
È la cosa che amo di più in assoluto,fare le foto immortalare momenti e attimi che forse non rivivrai più,riguardarle e pensare “ma come ero vestita,oddio ma dai che faccia!..quanto sono cambiata,vorrei rivivere quel momento” e stare lì a guardarle nei minimi dettagli,sono innamorata dalla fotografia.
Continuai la mia lunga passeggiata fermandomi ogni tanto in qualche negozio per comprarmi qualcosa,mentre passeggiavo presi dalla tasca del giubbotto un foglio con scritto l’indirizzo della scuola a cui dovevo iscrivermi,chiesi in informazione e mi incamminai.
Fortunatamente la scuola non era molto lontana da casa quindi non c’era bisogno che prendessi il pulman ogni mattina,entrai e mi ritrovai in un atrio gigantesco e davanti a me si presentava un lungo corridoio pieno di armadietti,era veramente enorme,ovviamente in confronto a quelle italiane era una scuola pazzesca.
Cominciai a percorrerlo,mi sentivo così fuori luogo e disorientata ,forse perché la scuola era deserta quindi mi metteva un po’ in suggestione,arrivai davanti a una grande porta,mi guardai intorno senza sapere dove andare o cosa fare «Cavolo mi sono persa» bisbigliai.
Cercavo di leggere i cartelli sulle porte “Aula di Fisica,Aula di Storia,Aula di Scienze..” e così via,in quel momento sperai con tutto il cuore di incontrare qualcuno in giro per la scuola che mi sapesse dare un informazione,nel frattempo continuai a girovagare per i corridoi vuoti.
«Hai perso qualcosa?» mi domandò qualcuno,con una voce profonda,era sicuramente un ragazzo pensai,mi girai «No..c’è sto cercando la segreteria,però mi sono persa» dissi grattandomi la testa,alzai lo sguardo timidamente ,il ragazzo mi sorrise dolcemente «Tranquilla se non conosci la scuola è normale perdersi,anche io la prima volta mi sono perso!»fece una piccola risata cercando di farmi mettere a mio agio,lo guardai accennando un sorriso,«Comunque vieni ti ci porto io» non mi diede nemmeno il tempo di rispondergli che già stava camminando a passo veloce davanti a me,mi ricomposi e lo raggiunsi.
Dopo aver percorso troppi corridoi arrivammo davanti a una piccola porta con su scritto “Segreteria”
«Ecco siamo arrivati» disse il ragazzo indicandomi la porta,lo guardai imbarazzata «Grazie mille,sei il mio salvatore» accennai una risata «senza di te,ora stavo ancora girovagando per la scuola!» diventò un po’ rosso e comincio a grattarsi la nuca imbarazzato «e di che è il minimo» sorrise,cavolo che bel sorriso che aveva.
Lo salutai con un cenno della mano ed entrai,ad accogliermi trovai una signora un po’ anziana che leggeva tranquillamente il giornale ,mi schiarii la voce «Buongiorno!!» ,la signora sobbalzò chiuse il giornale e si sistemò gli occhiali «Buongiorno signorina,mi scusi ma non l’ho sentita entrare» mi sorrise,«Nessun problema,sono venuta per chiederle un’informazione» mi avvicinai alla scrivania,«Si mi dica» mi scruto attentamente «Sono nuova di qui e ho inviato una lettera per l’iscrizione a questa scuola a Giugno..» non mi fece concludere la frase che mi interruppe «oh si,la ragazza italiana giusto?» annuii,si alzo dalla sedia e si avvicino a una libreria piena di libri e raccoglitori,prese un fascicolo e comincio a cercare tra i mille fogli che aveva «Eccolo» disse con tono soddisfatto,si girò verso di me porgendomi un foglio «Questo è il tuo programma,cominci domani..» si interruppe e prese una chiave da un cassetto «..questa è la chiave del tuo armadietto,per qualsiasi cosa puoi venire qui!» mi sorrise «Grazie mille» la salutai e mi diressi verso l’uscita.
Quando uscii mi coprii bene mettendomi il cappuccio,girai l’angolo per tornare a casa e vidi che appoggiato a un muretto c’era il ragazzo che mi aveva cortesemente accompagnato in segreteria,mi vide e mi fece segno di avvicinarmi a lui,mi guardai intorno per capire se stesse guardando me o qualcun altro,ma notai che c’ero solo io,presi un bel respiro e mi avvicinai a lui.
«Com’è andata?» mi chiese guardandomi,abbassai lo sguardo «bene grazie!» sentivo i suoi occhi puntati su di me «sei nuova vero?» mi domando continuando a fissarmi «si..si vede tanto?» ,lo sentii ridere «un po’!» notò il mio imbarazzo così mi porse la mano «Piacere Liam!» guardai la sua mano per un istante,poi le porsi la mia «hem piacere Lea» aveva la mano così calda e morbida «Che mano fredda che hai!» disse per rompere quel silenzio che si era creato,scoppiai a ridere «si lo so,sono sempre così!»,rise anche lui.
Continuammo a parlare per un po’ mentre ci incamminavamo verso casa,era un ragazzo davvero dolce e simpatico,mi disse che doveva frequentare l’ultimo anno di Liceo e anche io gli dissi che ero all’ultimo anno,mi raccontò delle vicende simpatiche sui professori tanto per farmi rilassare un po’ «Ecco sono arrivata» dissi fermandomi davanti casa «Bella casa!»disse «Grazie» sorrisi «Io abito all’altro isolato» lo guardai accennando un sorriso,ci guardammo senza sapere cosa dire «beh ci vediamo domani a scuola allora!»,«certamente! Vedi di non perderti è!» disse in tono scherzoso,lo guardai male «ci proverò» scoppiammo a ridere «Brava,allora ci vediamo domani» mi salutò e si diresse verso casa sua.
  
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