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Autore: _Lily_and_Marauders_    14/11/2011    3 recensioni
"Perché sono così idiota?"
È come chiedersi perché le stagioni cambiano o perché Severus Piton non si lava mai i capelli.
Non si ha mai una risposta decisa o assoluta.
E comunque nessuno saprebbe rispondere ad una domanda simile.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Perche Lily Evans non vuole uscire con me?
Da quando stamattina ho aperto gli occhi non faccio che chiedermelo.
E, ovviamente, non trovo una risposta.
Quale motivo potrebbe mai esserci dietro questa così drastica decisione? Cosa le ho fatto di male?
Be’, a parte cercare di dar fuoco al suo amichetto un paio di volte, nasconderle i libri e tentare inutilmente di incantare la sua piuma durante gli esami per farle sbagliare tutte le risposte.
Okay, pensandoci meglio credo di aver capito perché non sto molto simpatico alla Evans.
Ma adesso sono cambiato, non sono più l’idiota di prima, non tento neanche più di dar fuoco a Mocciosus davanti a lei.
Anche se, adesso che hanno litigato, un pensierino ce lo farei…
Scuoto la testa, cercando di allontanare il quanto mai allettante pensiero di Mocciosus-in-fiamme.
Forse lo farò, forse no, chissà.
Resta comunque il fatto che la Evans è troppo prevenuta nei miei confronti, è sempre convinta che dietro ogni cosa che faccio ci sia un doppio fine.
E qualche volta ha ragione.
Ma non con lei.
Per le mutande di Merlino, per uscire con lei sarei disposto perfino ad entrare in una biblioteca, penso disperato. E so già che se Sirius dovesse sentirmi, mi diserederebbe senza neanche pensarci.
Almeno in tutto questo pensare – mi sembra strano dirlo, ma è così – ho capito che a questo punto la domanda che devo pormi non è perché la Evans non vuole uscire con me, ma un’altra.
Perché sono così idiota?
Bella domanda, penso vestendomi in fretta.
È come chiedersi perché le stagioni cambiano o perché Severus Piton non si lava mai i capelli.
Non si ha mai una risposta decisa o assoluta.
E comunque nessuno saprebbe rispondere ad una domanda simile.
Mentre scendo le scale correndo, mi rendo conto che forse quello che mi servirebbe è un’opportunità.
Un’opportunità per far capire alla Evans che non sono così stupido come mi dipinge. Un’opportunità per far capire alla Evans che anche io posso essere gentile e premuroso.
Perché l’unica cosa che vorrei è farle capire che a lei tengo davvero, molto più di quanto abbia mai detto o semplicemente pensato.
Vorrei un’opportunità per dimostrarle semplicemente che quello che le dico è vero, che davvero sono innamorato di lei, che davvero per lei darei la vita, o, quantomeno, smetterei di tentare di appendere Mocciosus a testa in giù ogni volta che lo vedo.
Scuoto di nuovo la testa, contrariato, e spalanco la porta della Sala Grande.
Hai visto, Evans, grazie a te sono anche riuscito a far tardi per colazione.
Spero solo che Sirius abbia avuto la decenza di mettere da parte una fetta di torta alla melassa. Anche se in fondo non ci credo poi tanto. So che quel canide è innamorato di quella torta quasi quanto lo sono io di Lily Evans.
Eppure, quando entro, tutti mi guardano e scoppiano a ridere.
Mi guardo intorno, sorpreso, chiedendomi perché diavolo Regulus Black mi ride in faccia, indicandomi con un dito.
Che ho fatto adesso che non va?
Cerco Sirius, Remus e Peter e li vedo tra i Grifondoro, tutti allibiti e divertiti.
Sirius ride e intanto sbatte il pugno sul tavolo, incapace di contenersi.
Remus ha un’espressione colpevole, mentre ridacchia anche lui.
Peter addirittura si nasconde la faccia tra le mani.
Ma cos’hanno stamattina?
«Ehi, Ramoso!» ulula ad un tratto Felpato, mettendosi in piedi. «Come mai sei in mutande?»
Per un attimo non capisco, poi, come in una sorta di lenta comprensione, abbasso lo sguardo.
Non posso averlo fatto davvero, non io.
In mutande.
Sono in mutande, davanti all’intera Sala Grande.
Sto lasciando che tutti mi ridano in faccia, mentre sono in mutande.
«Che belle mutandine che hai, Potter» ride Lily, superandomi per uscire.
Vorrei sparire nel nulla, o almeno essere talmente forte da poter cancellare la memoria a tutti, in particolare alla Evans e a Mocciosus, che sta sghignazzando tra i Serpeverde.
E invece sorrido.
«Grazie, Evans» borbotto con il tono più naturale che possiedo, mentre, ancora in mutande, vado a sedermi accanto a Sirius, che si sta strangolando nel tentativo di mangiare senza smettere di ridere.
Fantastico, sarà proprio una bellissima giornata.
  
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