Continuavo a suonare energicamente Mozart, quando entro` l'orrenda visione di me stesso. In effetti il tempo era passato molto in fretta, e non mi accorsi neanche che la mia immagine era passata di moda. Con lei risi, scherzai, feci vari giochi dove lo scopo principale era la musica che gridava nella stanza. Tante volte mi ero chiesto da dove provenivo e chi mi manteneva, perche` dovete sapere che io ho sempre vissuto in questa stanza non sapendo mai chi fosse quell'essere altruista che aveva tante premure per me. Scoppio in una risata, mentre improvvisamente vedo la mia immagine sfociare nel nulla, e di conseguenza muoio. Questa era quasi tutta la mia vita, non cosi` come l'ho descritta, ma come l'ho immaginata nel momento della morte spirituale. In questo momento dovrei essere solo, ma c'e` una strane sensazione di ampio e di esteso che mi ravviva la mente: e` la musica; musica impervia e coraggiosa con me per aver sfondato i miei limiti di sopportazione verso di lei; una musica che penso solo io.