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Autore: itsfrancy    14/11/2011    13 recensioni
Ricordate 'All you need is love'? Ci eravamo lasciati con Louis che perdeva i sensi e Aurora che chiedeva aiuto e piangeva come una fontana.
Ebbene, si.
Sono tornata con questa one-shot.
Finalmente eccomi qui con il tanto aspettato finale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordate 'All you need is love'? Ci eravamo lasciati con Louis che perdeva i sensi e Aurora che chiedeva aiuto e piangeva come una fontana.
Ebbene, si.
Sono tornata con questa one-shot.
Finalmente eccomi qui con il tanto aspettato FINALE.



 

Presii la mia valigia, chiamai un taxi e mi diressi all'aeroporto.
Avevo già avvisato i ragazzi di questa mia partenza, mi avevano implorato di restare ma sapevano che la mia risposta sarebbe stata solamente un 'no', a malincuore ma era un 'no', dovevo cambiare aria, dovevo farlo per me, se fossero stati due mesi fa sarei rimasta, anche per tutta la vita, ma quello che era successo aveva cambiato le cose.
"Mamma l'aereo arriverà tra una mezz'oretta." Lasciai il messaggio vocale nella segreteria di mia madre, e posai il telefono nelle tasche del mio cappotto.
Guardai fuori dalle grandi finestre, c'erano aerei che scendevano sulla pista di atterraggio, altri che decollavano per poi sparire tra le nuvole bianche.
Una strana sensazione mi invase e mi strinse forte il cuore, sapevo benissimo quella sensazione qual'era, quella sensazione che oramai provavo da tanto, quella malinconia che ti lacera pian piano il cuore e ti fa inumidire gli occhi.
Era successo così infretta, due mesi fa ero così felice quando Louis prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò dolcemente.
Il cuore si strinse e una lacrima mi rigò il viso, l'asciugai in fretta con la manica del cappotto.
"Mi dispiace, ha avuto un trauma celebrale, ha perso la memoria." Furono le parole del dottore.
"E non ricorderà?" La domanda di un Harry del tutto preoccupato interruppe le mie lacrime e quelle degli altri.
"Ci vorrà un pò di tempo, ma ricorderà." Il dottore si portò la mascherina alla bocca e rientrò nella sala dove si trovava Louis.
"Ragazzi ricorderà! Aurora ricorderà hai capito?" Harry mi tirò e mi abbracciò, mi strinse a lui.
Liam, Niall e Zayn si unirono a quell'abbraccio, quell'abbraccio che mi riportò la speranza.

"L'aereo per l'Italia arriverà tra 20 minuti." La ragazza al gran bancone annunciava ad un microfono quando il mio aereo sarebbe arrivato.
Sospirai ed abbassai lo sguardo.
Le gambe tremavano al solo ricordo di quella speranza spezzata, di quella maledetta speranza che non aveva aiutato per niente.
"Ha ricordato! Ha ricordato!" Liam aprì la porta di casa, buttò le chiavi sul divano e saltò in braccio a Niall che cadde rumorosamente a terra.
Ridevano, saltavano, erano felici.
Mi lasciai cadere il vassoio che stavo per pogiare sul tavolo, un sorriso, uno di quelli grandi e entusiasti mi dipinse il volto.
"Aurora vieni, si ricorderà anche di te." Mi prese per mano e mi trascinò fuori, insieme a Niall.
Non feci caso nemmeno al vassoio e alla sporcizia che avevo rimasto per casa.
Volevo solo vederlo.
Liam sfrecciò con l'auto, sembrava un bambino felice ed io e Niall non eravamo da meno.
Harry e Zayn erano rimasti da Louis che si trovava a casa dei suoi genitori, il dottore aveva consigliato di tenerlo sotto controllo e di non dargli alcuna pressione nel ricordare, altrimenti avrebbe subito qualche altro trauma e noi non volevamo questo.
Andavamo a trovarlo spesso però, i ragazzi ci avevano anche parlato qualche volta, senza alludere al passato, si erano presentati e avevamo cominciato a chiacchierare semplicemente.
Io non avevo il coraggio, non ci riuscivo a sedermi accanto a lui e far finta di niente, ero fragile, avrei pianto subito e non volevo che lui mi vedesse piangere.
Così andavo a trovarlo mentro dormiva, o lo osservavo da fuori la porta mentre rideva alle battute di Harry.

Questa volta ce la farò, questa volta lui si ricorderà di me, del nostro bacio, di quel ti amo che mi disse e che gli dissi.
Continuavo a ripetermi nella mia testa.
La macchina di Liam fece capolinea e ci fermammo.
Niall mi prese per mano, mi fece un gran sorriso per farmi forza, seguimmo Liam ed entrammo dentro casa.

La vibrazione del cellulare mi fece alzare lo sguardo, era un messaggio da parte di Liam.
"Ti prego non partire, i ragazzi non vogliono e nemmeno io, ti prego." Lessi, gli occhi che prima si erano persi nel vuoto di quei ricordi ripresero vita e cominciarono a bagnarsi. Li chiusi forte per non piangere.
"Non posso, fa troppo male. Vi scriverò e qualche volta vi verrò trovare, promesso." Inviai e involontariamente una lacrima riuscì a scendere sul mio viso.
"Louiiss!" Liam urlò e gli saltò addosso, lo stesso fece Niall.
"Abbraccio di gruppo, su!" Urlò Louis.
Harry e Zayn si alzarono dalle sedie, mi sorrisero e si fecero coinvolgere da quell'abbraccio.
Sorrisi, mi erano mancate quelle scene d'affetto tra i ragazzi e vederli di nuovo così uniti mi faceva star bene.
Louis si voltò verso di me, gli sfoggiai uno dei sorrisi più belli che avessi.
"Tu sei.." Furono le uniche parole che gli uscirono di bocca.
Poi silenzio e ancora silenzio.
Si girava intorno cercando aiuto, non ricordava, non ricordava chi fossi.
"Lei è Aurora, Louis.." Zayn cercava disperatamente di aiutarlo, mentre guardava lui, poi me e poi gli altri.
"Non ricordo." Louis riuscì a dire.
Indietreggiai e scappai via da quella casa, erano passati due mesi, due mesi di sofferenza e di speranza e lui non aveva la minima idea di chi fossi.
Alzai gli occhi al cielo, come per cercare un segno, un qualcosa ma niente.
Sentii qualcuno cingermi e tirarmi a sè con le sue mani, conoscevo benissimo quelle mani, quelle braccia che mi avevano stretto nei momenti difficili.
Mi strinsi ancora più forte, piangevo, faceva male, troppo male.

Liam si limitava ad accarezzarmi e a dirmi che avrebbe ricordato.
Ed eccomi qui, all'aeroporto, pronta a partire e a scappare da tutti e soprattutto dal dolore, anche se quel dolore che provavo non mi avrebbe abbandonato mai.
"5 minuti e l'aereo per l'Italia sarà qui." La ragazza continuava ad avvisare.
Mi alzai, presii la grande valigia e mi avviai verso lo sportello.
"Aurora!" Non stavo sognando, era la sua voce.
Mi girai di scatto e mi lasciai cadere la valigia a terra.
Era affannato e ogni tanto pogiava le mani sulle ginocchia.
Si avvicinava sempre di più a me, forse stavo impazzendo, chiusi gli occhi e li riaprii ma per mio stupore non cambiò niente.
Louis Tomlinson, il ragazzo che amavo più della mia stessa vita era a un passo da me.
Sorrise, mi sorrise.
"Che ci fai qui?" Domandai abbassando lo sguardo.
"Sono venuto per fermarti piccola Aurora, non posso lasciarti andare proprio ora."
Alzai lo sguardo.
Mi aveva chiamata piccola Aurora, solo lui mi chiamava così, questo voleva dire solo una cosa.
Le lacrime cominciarono a precipitarsi sulle mie guancie, ma questa volta erano lacrime di gioia.
"Tu ricordi?" Domandai singhiozzando.
"Per mia disgrazia si! E smettila di piangere stupida."
Scoppiai a ridere, mi avvolse tra le sue braccia, pogiai la testa sul suo petto.
"Non dimenticarmi mai più." Sussurrai.
"Mai più, mai più." Commentò per poi baciarmi.
Quanto mi erano mancate le sue labbra, quanto?
E ora niente poteva rovinarmi quel momento, avevo sofferto abbastanza.
L'aereo per l'Italia partì senza di me.
Ritornai a vivere con i ragazzi che furono felici di riavermi tra i piedi e Louis mi faceva sentire speciale, amata.
Perchè alla fine ciò di cui ognuno di noi ha bisogno è l'amore, no?


 

  
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