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Autore: JosephineGreen    14/11/2011    0 recensioni
Seguito di "Sii fedele al tuo sangue(2)"
Purtroppo per voi, la storia di Jack e Jo, intrecciata con quella di tutti gli altri continua, cominciando ad avere risvolti interessanti e misteriosi che non aveva mai avuto, sin dal primo capitolo,
"Harry lesse la lettera col sorriso stampato sulla faccia, ma poco a poco si rese conto di quello che stava succedendo. Si era preso una cotta per Josephine Green. "
A voi il giudizio :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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-Sei il ragazzino più stupido che io abbia mai conosciuto! Come hai potuto farmi una cosa del genere?! Ti avevo promesso amore eterno! Ti odio, non farti vedere mai più!-
-Alison, dai, non fare così! Sono sicuro che domani troverai un ragazzo centomila volte più bello e più intelligente di me.-
-Credimi Jack, non avrò certo difficoltà a trovarne uno più intelligente di te, basta andare a cercare in un istituto per malati mentali!-
La ragazza uscì dalla stanza sbattendo la porta, percorse le scale correndo, rischiando di incampare nell’ultimo scalino, e si diresse verso la porta sul retro per uscire; ma lungo il breve tragitto incappò in un ostacolo.
Una ragazza non molto alta bloccava la sua strada, incoscente di ciò che stava succedendo.
-Levati di torno Josephine!-
-Calma i toni, Alison! Ma che diavolo ti prende?-
-Tuo fratello mi ha lasciato! Ha detto che questa è la sua ultima settimana a Bakersfield e se la vuole godere tutta, non “con una ragazzina che non sa fare altro che lamentarsi”: testuali parole! Adesso levati, ho modi migliori per impiegare il mio tempo piuttosto che stare dietro a quell’idiota di tuo fratello!-
Detto questo si fece strada verso la porta sul retro, sbattendola mentre usciva.
-Buon proseguimento di vacanze anche a te.- sussurrò Jo mentre si avviava verso la cucina per prepararsi uno snack. Dopo poco scese anche il fratello. Erano da soli in casa, infatti il padre, il cugino e la zia erano andati a fare un’escursione tra i boschi: loro avevano deciso di rimanere a casa e oziare tutto il giorno, il loro passatempo preferito.
-Che cosa hai combinato?- chiese la ragazza posando il barattolo di marmellata sul tavolo e mettendo il pane tagliato sul fuoco.
-Niente di rilevate.- sospirò il ragazzo mettendosi a sedere scompostamente, appoggiando i piedi sul tavolo e sdraindosi sulla sedia pieghevole.
La sorella lo guardò storto.
-Lo sai vero che noi mangiamo ogni giorno su quel tavolo?-
Jack grugnì.
-Lo prendo come un si. Leva quei piedi flatulenti dal tavolo!-
Jack scatto in piedi, spostando la sedia e levando i piedi dal tavolo con una sola mossa. Jo rimase immobile. Era incredibile come un ragazzo di quella stazza potesse essere così agile a volte: in fondo Jack era alto su per giu un metro e ottantacinque, dotato di due gran belle spalle,ma anche di una pancetta piuttosto evidente, soprattutto con la t-shirt estiva che portava in quel momento. Lei sapeva che soltanto quando era nervoso o arrabbiato aveva quegli scatti incontrollati.
-Che diavolo ti prende Jack?! Sono due settimane che ti comporti così!-
-Così come?-
-Come un idiota! Non spiccichi mai parola, e quando lo fai dalla tua bocca escono soltanto stupidaggini; litighi con papa un giorno si e l’altro pure; non ti ho visto spedire nemmeno una lettera a nessuno dei nostri amici, che mi chiedono in continuazione tue notizie; e adesso hai anche lasciato Alison! Non dirmi che va tutto bene, perchè so che non è così!-
Jack la guardò brandendo il suo solito sorriso spavaldo e passandosi la mano tra i capelli. Jo odiava quando cercava di fare il macho, e la cosa peggiore era che ci riusciva sempre. Da un anno a quella parte molte ragazzine gli avevano fatto la corte, e lui non le aveva certo rifiutate, stancandosi però di ognuna di loro dopo poco tempo.
-Non ho mica detto che va tutto bene, soltanto non ho intenzione di parlarne con te.-
-E perchè mai?-
-Perchè sei una ragazzina e non capiresti!-
-Dio, Jack, c’è soltanto un anno di differenza tra di noi, credi davvero di essere così  più maturo ed intelligente di me?!-
-Di sicuro meno petulante.-
La ragazzina sbatte la mano sul tavolo, girò sui tacchi e salì le scale per andare in camera sua. Il ragazzo aspettò di aver sentito la porta della stanza sbattere, accertandosi che la sorella fosse effettivamente entrata in camera., per sfilare il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni e tirare fuori una lettera. Una lettera. Quel semplice foglio di carta lo aveva afflitto negli ultimi tempi più di quanto lo avesse mai afflitto qualsiasi altra cosa, importante o meno che fosse.
L’aveva trovata più o meno due settimane prima mentre stava curiosando nel cassetto di zia Charlotte in cerca di qualcosa di interessante, e di sicuro qualcosa di interessante l’aveva trovato.
La aprì e, per quella che sarebbe potuta essere benissimo la centesima volta, la rilesse.
 
Cara Charl,
spero davvero che laggiu a Bakersfield le cose siano tranquille, perchè qui sta andando tutto a rotoli. Stanno facendo una vera e propria caccia all’uomo, cercando tutti quelli che sono stati seguaci dell’Oscuro Signore, e ho paura che possano prendermi. Devo fare qualcosa, devo riuscire a fuggire! Non posso abbandonare Dwight, non posso abbandonare i miei bambini! Ma fuggire potrebbe essere troppo pericoloso: stanno controllando tutti i mezzi di mobilitazione, e smaterializzarmi fino a laggiu... ho paura di non farcela. Sirius è venuto a ricercarmi, volenteroso a prestarmi la sua moto, ma non è un mezzo sicuro, l’ho sperimentato più volte, e in più sarei troppo esposta. Tu devi aiutami Charlotte! Se mi prendono è la fine! Ormai è troppo tardi per ritrattare tutto, ma non posso finire ad Azkaban come i coniugi Lestrange! Fammi avere tue notizie il prima possibile, e prego il signore perchè siano buone! Tutta la famiglia Green ti saluta.
                                                                                                               Tua devota sorella, Julia”
 
La lettera era datata 24 Giugno. Sua madre era morta due giorni dopo averla scritta. Fu così che jack venne a conoscenza che sua madre era una magiamorte. Ma non poteva finire li. Lui doveva sapere di più, doveva conoscere tutta la storia. Doveva sapere come Molly Weasley era entrata a far parte della fitta trama di intrighi che aveva portato alla prematura morte della madre. Non avrebbe chiesto a suo padre, ne a sua zia, non voleva rischiare una punizione a vita per aver ficcato il naso in cose che non lo riguardavano, anche se, obbiettivamente, lo riguardavano eccome! Ma non poteva rischiare, suo padre soffriva sempre molto quando si parlava della defunta moglie.
C’era un’altra persona a cui doveva chiederlo, il problema è: come rintracciare un pluriomicida evaso da Azkaban e latitante ormai da mesi? Ma forse un punto di partenza c’era. Un punto di partenza con una fronte “fulminante”.
Nello stesso momento in cui Jack formulò questo pensiero illuminante, la porta d’igresso si aprì, ed entrarono in casa il padre, la zia ed il cugino. Il ragazzo si affrettò a ripiegare la lettera e a cacciarsela in tasca. Assunse un’espressione tranquilla e noncurante, si sedette sulla sedia prima occupata ed appoggiò i piedi sul tavolo. Al diavolo il galateo.
 
 
 
 
Caro Harry,
scusa se ti rispondo soltanto adesso alla tua ultima lettera, ma sono stati giorni un po’ movimentati: mio fratello si sta comportando come un idiota. Comunque sono molto felice di sapere che ci sarai anche tu alla finale della Coppa del mondo di Quiddich, non vedo l’ora di essere la e fare il tifo per l’Irlanda! Quaggiù in America il tempo è bellissimo, ed ogni giorno le temperature si fanno più alte: in Inghilterra ce lo sognamo un clima così! Fammi sapere in che parte del campeggio sarà la tua tenda, così magari vengo a trovarti, o tu puoi venire a trovare me,anche se non so quanto possa convenirti, visto che la nostra tenda e proprio accanto a quella dei Malfoy, e tra te e Draco non corre buon sangue. Adesso devo proprio scappare. Aspetto una tua risposta.
                                                                                                                        Un abbraccio, Jo.”
Harry lesse la lettera col sorriso stampato sulla faccia, ma poco a poco si rese conto di quello che stava succedendo. Si era preso una cotta per Josephine Green.
“Sono un idiota!”
  
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