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Autore: DiannaEliseAgron    15/11/2011    3 recensioni
Dovete sapere: Faberry, Brittana, Klaine, Kurtfosky friendship e altre varie. Abitano tutti in Inghilterra quindi vanno ad Hogwarts. Esatto, questo è un crossover tra Glee e Hp.
Riassuntino: In un universo parallelo i ragazzi del Glee Club andranno ad Hogwarts, dopo la sconfitta di Voldemort, quindi niente lotte contro il male. Enjoy
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il mio piccolo angolino.
Buonsalve a tutti (:
Sono Giulia e questa storia l'avevo già pubblicata ma per motivi ignoti avevo decisono di toglierla. Ma ora ho messo un po' di coraggio da parte e l'ho riscritta *saltella*
Spero vi piaccia e le critiche/recensioni sono sempre ben accette, quindi avanti :D 
P.s. Aspettatevi di tutto, quando non dormo mi metto a scrivere e il mio lato da pazza esce alla scoperta. Enjoy! 

Fine del piccolo angolino.


Anno 2004
 

Casa Hummel

Era il 13 febbraio, e questo significava che il piccolo Kurt sarebbe diventato un undicenne, con la conseguenza di una lettera da parta di Hogwarts, Burt lo sapeva bene, sia lui che la sua ormai defunto moglie ne avevano ricevuta una quando avevano compiuto gli undici anni. Anche se non era pronto a lasciar andare via il piccolo Kurt, non aveva altra scelta.
'Papà, papà! Dalla mia finestra è arrivato un gufo! Ho ricevuto la lettera! Ho la lettera, finalmente sono abbastanza grande da andare a Hogwarts!' la felicità con cui disse quelle parole era palpabile, ed era talmente grande da far commuovere Burt, ma Kurt non notò la piccola lacrima del padre, era troppo felice, sarebbe andato finalmente ad Hogwarts.

 

Casa Berry
Leroy e Hiram erano di sotto, stavano preparando la festa a sorpresa per la loro piccola Rachel, la loro piccola diva, quel giorno avrebbe compiuto undici anni, il che la rendeva estatica da giorni, era quasi intrattabile, ma c'era un ragione, i suoi due papà l'avrebbero portata a Disneyland una settimana dopo. Bhè, in teoria la loro idea era quella, se tutto fosse andato come di norma.
Dingdong, il campanello, chi è che suonava alle 9.00 del mattino? 'Amore, vai tu?' Leroy chiese gentilmente al compagno, non aveva nessuna voglia di alzarsi, dopotutto stava guarnendo la torta per la sua piccola diva. 'Certo caro, ma chi vuoi che sia, sarà il posti-' non riuscì a finire la frase perchè davanti a lui apparse una donna sulla settantina, lo sguardo brillante, ma severo e le labbra sottili. Non sapevano che quella era Minerva McGrannit la preside di Hogwarts.
'Ehm.. salve, cosa posso fare per lei?' Leroy era un po' perplesso dalla sua apparizione, non l'aveva mai vista nel vicinato, perciò escluse la teoria della strana vicina di casa.
'Sono Minerva McGrannit e sono qui per parlare con lei e con il suo compagno di vostra figlia, la piccola Rachel Berry che alloggia nella camera tutta rosa al seconda piano, se non sbaglio' sorrise e si fece strada verso il divano, il suo tragitto dal corridoio al divano venne seguito da sguardi curiosi e perplessi dei due uomini. Dopo quella strana frase pronunciata dalla donne ne vennero fuori altre, che includevano una strana scuola di magia e il fatto che la loro piccola diva fosse una strega e che dovesse frequentare la scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts.

 

Casa Fabray
Quinn stava dormendo in camera sua, era il giorno del suo undicesimo compleanno e questo significava solo una cosa. Altro stress da parte di suo padre, perchè stress? Bhè, perchè se per qualche strano motivo non fosse arrivata la lettera da parte di Hogwarts la sua vita era bella che finita. Era imperativo che andasse in quella scuola, se non l'avesse fatto suo padre l'avrebbe certamente sfrattata di casa, non l'avrebbe mai più potuta guardare in faccia.
Per sua fortuna però, un piccolo gufo entro in camera sua mentre stava ancora dormendo, e iniziò a beccargli gentilmente il viso fino a quando Quinn spaventata non si sveglio e cacciò un urlo 'MAMMAAA E' ARRIVATO IL GUFO! POSSO ANDARE A HOGWARTS'.

 

Casa Anderson

Era una mattina come le altra a casa Anderson, anche se doveva essere una giornata speciale per il piccolo undicenne Blaine, era il suo compleanno come solito il padre era troppo occupato con le riunioni in ministero per ricordarsi, e la madre, bhè la madre era troppo ubriaca e addormentata per saperlo. Era sempre così, ogni compleanno, nessun regalo, nessuno sorriso da parte dei suoi genitori. Ma quel compleanno era diverso, suo padre sarebbe stato fiero di lui, perchè aveva finalmente ricevuto la famosa lettera per Hogwarts, la aspettava da sempre, con troppa ansia.
Scese le scale saltellando ed entrò senza bussare nello studio del padre 'Papà, papà, ho ricevuto la lettera! Dobbiamo andare a Diagon Alley, devo comprare tutte le cose per la scuol-' si azzitì senza finire la frase, lo sguardo glaciale che gli lanciò suo padre non era piacevole, e significava che aveva interrotto qualcosa di importante. 'Blaine, lo sai che sto lavorando. Ne parliamo dopo, comunque era ovvio che l'avresti ricevuta, avendo me e tua madre come genitori, non potevi non essere un piccolo mago. Ora però vai in camera che devo sistemare qua'.
Blaine obbedì, come sempre. Si chiuse la porta dello studio alle spalle e corse in camera, dove avrebbe pianto per un po'.

 

Casa Pearce e casa Lopez
La famiglia di Santana e quella di Brittani viveno nella stessa villa ormai da tempo, tutto merito della bambine, erano inseparabili e se provavi a separare Brittani da Santana finiva il mondo. Erano nate lo stesso giorno e già da quel giorno erano diventate migliori amiche.
'San, svegliati un gufo sta cercando di portarmi via Barone de Obesis'. Per Santana era normale svegliarsi con quelle strana frasi dell'amica, ma quasta volta quando aprì gli occhi vide davvero un gufo, che non stava indubbiamente mangiandosi il gatto ma comunque c'era un gufo nella stanza, con due lettere, e questo significava solo una cosa. 'Mamme! Svegliatevi io e Britts andiamo ad Hogwarts!' gridò, prima di abbracciare l'amica e correre giù in cucina con lei.

 

 

Binario 9 ¾ 2004


Era il giorno della partenza per tutti i ragazzi che dovevano frequentare Hogwarts, infatti la stazione era carica di ragazzini con genitori e carrelli, gufi e i più stravaganti oggetti magici, che ovviamente i babbani non potevano riconoscere ma che squadravano con sguardi quasi impauriti.
 

'Hey Quinn! Quinn!' gridò Santana Lopez così forte da far girare la testa a tutti quelli che passavano per di là.
'
Ciao San! Da quanto tempo non ci vediamo.' era da più di un anno che le due non si vedevano, le loro famiglie erano amiche sì, ma non si incontravano spesso. Ovviamente con Santana c'era anche Brittany 'Ciao Britt, come sta Barone De Obesis?' le faceva sempre ridere dover iniziare una conversazione con Brittany, principalmente perchè se non le chiedevi come stava il suo gatto dal nome assurdo te lo diceva comunque lei e poi perchè le sue risposte erano esilaranti. 'Bene, anche se ha subito un trauma perchè un po' di tempo fa un gufo ha cercato di mangiarselo' il suo sguardo era triste mentre lo diceva, ed era come un calmante per la risata che Quinn stava cercando di sopprimere, adorava Britt ma certe volte era davvero esagerata.
'
Andiamo a cercare uno scompartimento nel treno che sono già le undici meno venti!' Quinn non era mai in ritardo e odiava esserlo, così prese per mano le sue due amiche e le trascinò con se verso il treno, ma mentre si girò per parlare con loro si scontrò con una ragazza.

'Scusami, scusami tanto, non volevo venirti addosso' la ragazza aveva la voce che le tremava, Quinn pensò che magari era nuova al mondo magico, così per essere gentile le diede una mano a raccogliere le sue cose. 'Io sono Quinn, piacere' aveva un non so che negli occhi quella ragazza, erano brillanti, pieni di luce e di un castano bellissimo. 'Io sono Rachel, grazie per l'aiuto ma adesso devo andare a prendere uno scompartimento così da potermi sedere' che ragazza strana era, aveva anche un maglioncino rosa con un cane ricamato sopra, doveva essere imbarazzante per lei andare in giro con quella cosa. Magari era il motivo per cui era così nervosa nel parlare con Quinn.
'Cos'è Quinn, fai amicizia con le babbane? Sai, mi hanno detto che si chiama Rachel Berry ed ha una famiglia composta da due papà, senza mamma!' Santana era sempre acida, ma non sopportava quando iniziava a parlare in modo discriminatorio, lo odiava, forse perchè i suoi genitori lo facevano sempre. 'San, smetti di dire cavolate e andiamo a prenderci uno scompartimento perfavore.' e come accadeva spesso, dalla bocca di Britt uscirono delle parole geniali 'Ha ragione Quinnie, San dovresti smetterla di dire le cose cattive, perchè magari lei è babbana e ha due papà, ma sicuramente le vogliono bene e si amano tutti, come me, te e Barone de Obesis'.

 

Rachel si incamminò verso uno scompartimento vuoto dove si sarebbe potuta sedere e dove avrebbe potuto inziare le sue 'lezioni' di canto del mattino, sperando di non fare troppo rumore e sperando di non essere disturbata da nessuno.
Ma i suoi sogni vennero infranti giusto mentre stava inziando la scala di Do, infatti la porta si aprì di scatto ed entrarono due ragazzi, uno era riccioluto ed era decisamente troppo iperattivo. L'altro era vestito benissimo, abiti non firmati ma comunque abbinati in modo perfetto, non come la sua gonna scozzese e il suo maglioncino con un cane ricamato, che lei odiava ma che non poteva fare a meno di amare perchè era stato fatto con tanto amore e cura dai suoi papà.

'Hei ciao, io sono Blaine e lui è Kurt' il ragazzo iperattivo aveva parlato, e dalla sua voce traspirava così tanta gioia e felicità che Rachel non potè fare a meno di sorridere mentre rispondeva 'Io Rachel Berry, piacere. Se non vi dispiace vorrei continuare con le mie scale vocali' ne aveva bisogno, non poteva smettere ora che si stava scaldando. Così senza aspettare una risposta ricominciò a cantare, ma le faccie dei suoi due compagni di 'scompartimento' erano talmente buffe da farla ridere. 'Cosa c'è? Non credevo di essere una schiappa talmente grande da farvi imbambolare' lei lo sapeva di avere una voce splendida, ma i due ragazzi erano davvero imbabolati e il che le faceva venir voglia di prenderli in giro. 'No.. è che.. hai una voce stupenda!!' ancora il ragazzo iperattivo, sembrava che Kurt non volesse parlare, o forse non ne era in grado, era ancora con la bocca aparta a fissarla. 'Ehm.. Kurt, giusto? Ti dispiace smettere di fissarmi, dovrei continuare le mie lezioni' era quasi fastidioso il suo sguardo su di lei. Ma continuò in ogni caso, perchè quando sarebbe andata a Broadway perchè un giorno ci sarebbe andata, doveva abituarsi allo sguardo delle persone.
'Ti dispiace se mi unisco a te?' finalmente Kurt aveva parlato, certo con una proposta un po' strana per un ragazzo, ma finalmente aveva parlato. Così, per curiosità Rachel acconsentì annuendo e non si aspettava di certo di sentire una voce così alta uscire da qual ragazzo. 'Wow, non mi stupirei se un giorno di trovassi a Broadway'.
'Ehm.. cos'è Broadway??' Rachel non si aspettava certo quella risposta, ma meglio così, adorava istruire le persone verso l'arte e la musica. Così iniziò uno dei suoi tanti monologhi.

  
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