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Autore: Strega96    15/11/2011    1 recensioni
Questa è la mia seconda storia e la prima che che pubblico, spero sarete comprensive; comunque parla di una ragazza ed un bel surfista, avranno una storia e ci sarà anche qualche incomprensione. Entreranno in gioco anche altri loro amici per movimentare un pò la storia. Per ultimo volevo dire che il passaggio dalla prima alla terza persona è assolutamente voluto, crea un'atmosfera che secondo me aiuta la trama, in quanto confonde un pò il dentro e il fuori della ragazza. Ho fatto del mio meglio! Spero vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così fu...


Uomo in mare!”, “Uomo in mare!” , qualcuno gridava e la gente si accalcava sulla riva per vedere cosa stava succedendo. Tra questi, una ragazza che si apprestava a tuffarsi. Buttatasi, nuotava velocemente verso la macchiolina nera che si dimenava nell'acqua salata. Ormai si vedeva solo la mano emergere dall'acqua scura, lei era quasi arrivata, quando anche la mano scomparve nei flutti. Lì vicino galleggiava una tavola da surf nera, che si confondeva con l'acqua; lei si immerse e afferrò il braccio che si dimenava, tirandolo verso l'alto con molta fatica. Appena a galla notò che era un ragazzo e che stava sicuramente per soffocare così cominciò a nuotare verso la riva gremita di gente. Appena sulla spiaggia un sacco di mani cominciarono a tirarla tanto che perse di vista colui che aveva salvato. Tra gli urli e gli strepiti le era parso di sentire un: “E' vivo!”, che l'aveva rincuorata oltre ogni dire. Circa cinque minuti dopo, essendosi ripresa dalla fatica, si mise alla ricerca del misterioso surfista, mentre qualcuno recuperava la nera tavola. Mise presto fine alla ricerca, perché si imbatté in lui, che, a sua volta, la cercava. Era abbastanza alto aveva una corporatura robusta, i muscoli scolpiti e l'abbronzatura, di lui si notavano subito i suoi occhi neri come la pece. All'inizio quello sguardo carico di mistero le fece un po' paura, poi quando lui parlò, la paura svanì. Aveva una voce bellissima, profonda e sensuale che ti faceva sprofondare nel mondo dei sogni.

Hey!... Ci sei!? Sei tu quella che mi ha salvato vero?... Mi rispondi?!”

Ma stava parlando con me?... Oddio si! “Ehm... Si... Ciao! Come va?”

Bene... Grazie dell'aiuto... Ciao!”

Scusa prima avevo la testa fra le nuvole... Comunque prego... Hey! No! Aspetta!...”

Che vuoi?”

Volevo solo chiederti come ti chiami... Scusa se ho offeso il tuo 'reale orologio'!”

Su dai non metterti sulla difensiva... Mi dispiace!... Comunque mi chiamo Jake... Piacere di conoscerti!”

Il piacere è tutto tuo... e io non sto sulla difensiva! Addio!!”

Ok... perdonami non volevo offenderti... non te ne andare, non so ancora il tuo nome!!”

C-I-A-O” Uffa! Ma perché lo avevo salvato, sarebbe stato un rompiscatole in meno sulla terra... Però che gran figo! Forse non avevo fatto tanto male...

Intanto era arrivata alla sua stanza, la numero 369, era appena entrata e stava per chiudere la porta, quando si sentì afferrare per un braccio. Era lui. La spinse dentro la stanza e chiuse in fretta la porta, lei cercò di divincolarsi ma lui la strinse più forte e la attirò verso il suo corpo caldo.

Hey piccola ti avevo detto di non scappare!”

Sentivo il suo fiato sul collo, cercai di allontanarmi per non cadere nella sua trappola, ma lui mi stringeva sempre di più verso il suo corpo; speravo insistentemente di non cedere, ma sapevo che non ce l’avrei fatta. “Lasciami dai! Non ti ho fatto nulla, me ne sono solo andata, perché avevo da fare!”

Si… Certo… E io sono stupido, che non capisco che ti sei offesa… Comunque, se vuoi, saprei come farmi perdonare…”

O cavolo e ora che faccio! Sono in trappola!

No... Guarda... Ti sbagli... Non è successo nulla, ora ti prego vattene!” Sempre più vicina, sono totalmente sotto la sua influenza.

Dai piccola non ti faccio nulla!”

HO DETTO ESCI DA QUESTA STANZA!!SUBITO!!”

Ok... Ok... Me ne vado, ma tu calmati!” Lui uscì dalla stanza e lei si stese esausta sul candido letto a baldacchino, pensando che non sarebbe andata a cena, quella sera.

Qualcuno bussò alla porta...

Chi è?”

Sono io Anne” Dalla porta provenne una voce vivace.

Ciao!!”Disse aprendo la porta.

Che bello vederla, arriva sempre al momento giusto: “Sono contenta che tu sia arrivata! E' andato bene il viaggio?”

Mah, si, è stato noioso. Anche se ho incontrato uno sull'aereo che non era per niente male! E pensa mi ha pure rivolto la parola!! Comunque a te come va, Keira?”

Mmm... Normale” Le racconterò dopo tutto ora non mi va proprio.

Beh, che fai? Non mi dici cosa è successo?? Dai su racconta!!”

Ne possiamo parlare dopo a cena?” Ok, mi tocca andare a cena e vederlo ancora. Aspetta ma magari non sta in questo albergo! Speriamo...

Va bene ma non pensare di sfuggirmi ancora per molto, la cena e tra 30 minuti e ti devi ancora vestire... Anzi ci penso io a prepararti che tu non ne sei capace!”

Povera me, mi sarebbe toccato come minimo uno di quei vestitini da sera scomodissimi!! “No! Ti prego! Non ho fatto nulla di male, risparmiami la tortura”

Ma l'altra ragazza non la ascoltò affatto e si diresse con passo deciso verso l'armadio della stanzetta. Dopo una rapida, anzi rapidissima, occhiata al contenuto di esso fece una faccia delusa e andò verso il suo valigione arancione acceso, che poteva fare invidia ad una modella per la quantità di vestiti che vi erano dentro. Dopo una lunga frugata estrasse un vestito color ciliegia senza maniche, con lo scollo a V e una grossa spaccatura sexy sulla schiena; dietro al vestito uscirono dalla valigia delle scarpe nere con il tacco 10 e ed uno scialle dello stesso colore. Per completare il tutto c'erano degli orecchini con le ciliegie ed una borsetta nera.

NON PENSERAI CHE IO MI METTA QUELLA ROBA VERO???!!!”

Oh si ciccia, fatti subito una doccia che ti devo anche sistemare i capelli e il viso! Sono sicura che sta sera faremo nuove conoscenze...”

E sia! Ma è l'ultima volta che te la do vinta!!” E intanto pensava a lui, anche se non ne era consapevole del tutto. Mentre la sua amica Anne pensava al ragazzo dell'aereo, sperando che alloggiasse in quell'hotel.

  
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