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Autore: Gwen Kurosawa    16/11/2011    9 recensioni
Salve popolo!!!
Ecco un'altra penguin ispirata alla mia infanzia!
Tratta di un'argomento piuttosto delicato....
quello della confessione.
Cosa farà Kenny,per confessare i suoi sentimenti a Lucinda?
E Lucinda accetterà?
Se lo volete sapere,leggete!
"La tensione non lasciava le tende.
-Io…io ti amo…ti voglio come fidanzata…- balbettò ancora il castano,abbassando lo sguardo,per non far notare il rossore.
Lucinda rimase scioccata.
Più che scioccata,stupita.
Non si aspettava quella confessione da parte dell’amico."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kenny, Lucinda | Coppie: Kenny/Lucinda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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La madre di Lucinda,in quei giorni,faceva da giudice in molte gare;perciò doveva andarci presto.
La povera bambina,a causa del lavoro della madre,arrivava a scuola alle 7:30,o giù di lì.
Questo problema lo raccontava ai suoi due amici:Kenny e Zoey(sta volta ho cambiato).
Si sentiva sola:a quell’ora non c’era nessuno a scuola!
Dopo un po’ di tempo,alle 7:35 o 7:40,Lucinda arrivava a scuola,e finalmente non era sola:c’era Kenny.
Prima era contentissima,ma subito dopo le venne un dubbio,riguardo questa faccenda:i suoi genitori non dovevano andare in nessuna gara!
Suo padre,in passato,era un capo palestra;sua madre un’allenatrice che vinse molte Leghe.
Allora come mai arrivava a scuola addirittura prima di lei?
In una giornata d’inverno(io provengo da un paesino ai piedi dell’Etna,perciò il freddo che c’era in inverno….tremendo),la bambina dai capelli blu,dopo che scese dalla macchina della madre,corse verso la sua scuola elementare.
Aveva freddo,nonostante avesse un maglione azzurro pesante,un dolcevita di sotto rosa,e sopra di tutto c’era il giubbotto più pesante che avesse.
La piccola pensò a come doveva essere Nevepoli,visto che a Duefoglie si congelava.
Corse verso il cortile della scuola.
Nessuna anima viva.
Lucinda pensò di entrare,visto che le mani le erano diventati due ghiaccioli.
Aprì la porta della scuola e andò nell’aula a sinistra.
Entrò in classe.
Aveva le pareti verdi,i banchi erano messi a U,la cattedra a fianco della lavagna e vicino aveva un armadio abbastanza grande.
Andò nel suo banco,e posò lo zaino sopra.
Mentre lo posava,si rese conto che c’era uno zaino blu scurissimo(quasi nero) messo nel banco di fronte a lei.
“Deve esserci Kenny…” pensò,sorridendo dolcemente.
Era il suo migliore amico,o meglio dire,il suo unico amico.
Erano cresciuti praticamente insieme,non si separavano mai.
Erano così legati,che i suoi compagni credevano che fossero fidanzati,anche per il braccialetto che le regalò qualche giorno prima.(lo spiego alla fine questa noticella)
Si avvicinò allo zaino,e le mise una mano sopra:una sensazione che non sapeva spiegarsi,ma bellissima,sicuramente.
Ritrasse immediatamente la mano,e uscì da quella classe,visto che doveva starci per 5 ore consecutive.
Non voleva morire prima del previsto.
Uscì nel cortile.
Appena uscì,il gelo l’avvolse completamente.
-Che freddo!!!- fece lei,cercando di coprirsi con le braccia,tremando.
Cominciò a camminare nel cortile.
Fra due anni l’avrebbe lasciata,quella scuola,per intraprendere il suo viaggio di formazione per coordinatrice.
Era felicissima di poter abbandonare quella scuola,piena di brutti ricordi.
L’unica cosa che le dispiaceva era quella che avrebbe abbandonato Kenny…
Si erano promessi che non si sarebbero mai separati…ma ora….
L’unica certezza che aveva era che anche il castano avrebbe fatto il coordinatore..
Mentre pensava,sbatté contro un altro bambino.
-Lulù!Ma che sei ancora nel mondo dei sogni?- ridacchiò quel bambino,alzandosi da terra.
-Scusami Kenny….- balbettò lei,completamente rossa in faccia,tendendogli una mano,per aiutarlo.
-Faccio da solo…..-sussurrò lui,alzandosi.
La prese per mano,e l’accolse tra le sue braccia.
-C’è freddo,rientriamo in classe…-sussurrò ancora il castano,ma più dolcemente,vicino all’orecchio dell’amica.
Lucinda arrossì di colpo:Kenny era il solito timidone!
Come mai adesso aveva tutta questa audacia?
La portò,tra le sue braccia,dentro la scuola,portandola al caldo.
Si misero appoggiati nel muro,e non parlarono.
L’imbarazzo stava cominciando a sentirsi.
Ma perché?
Non erano in nessuna situazione imbarazzante!
Lucinda strinse con foga il braccialetto rosa che le aveva fatto Kenny qualche giorno fa.
-Lucinda…devo dirti una cosa….- cominciò a parlare il castano,nervoso.
Aveva la voce spezzata,a causa dell’imbarazzo.
-D-dimmi…- balbettò la blu,agitata quanto lui.
Ma cosa le prendeva?
Mai provava questi sentimenti quando parlava con lui,e perché adesso si?
-Vedi…io…io…- balbettava anche lui,tanto era la tensione che si era creata tra quei due bambini di 9 anni.
-Tu?- si azzardò a dire la bimba,totalmente imbarazzata.
La tensione non lasciava le tende.
-Io…io ti amo…ti voglio come fidanzata…- balbettò ancora il castano,abbassando lo sguardo,per non far notare il rossore.
Lucinda rimase scioccata.
Più che scioccata,stupita.
Non si aspettava quella confessione da parte dell’amico.
-Allora?- domandò dopo,alzando lo sguardo,notevolmente imbarazzato.
Non era stato facile per uno come lui,timido,dire ciò che provava.
Suonò la campanella,e ciò significava inizio della prima ora.
-Ne parliamo dopo,ok?- domando Lucinda,imbarazzantissima,volgendo lo sguardo altrove.
-Sono un po’ scossa…mi serve tempo…- sussurrò,mentre si dirigevano verso l’aula,insieme agli altri alunni.
-Prenditi tutta la giornata per pensarci…vorrei semplicemente che tu mi dia la risposta almeno alla fine della scuola…- pregò Kenny,entrando nella classe,speranzoso.
Nei suoi occhi la si leggeva,la speranza
Lei non poteva ferirlo.
In fondo era il suo migliore amico.
Perciò annuì.
Si sedette e incominciarono con le tre ore consecutive di Matematica(O.O).
Lucinda non seguì dall’inizio.
Si tolse il braccialetto che le costruì Kenny,e se lo mise davanti.
Lo osservava con sempre più ardore:cosa doveva fare?
Doveva rifiutare?
Doveva accettare?
Non doveva dire niente?
Se lo avrebbe rifiutato,avrebbe perso la cosa più importante della sua vita.
Se accettava,il loro rapporto si sarebbe rafforzato.
Se non gli avrebbe detto niente,avrebbe peggiorato la situazione.
Cosa doveva fare?
Non si era mai trovata in una situazione simile!
Kenny…
Anche lui non stava attento alla lezione.
Essendo di fronte a Lucinda,si rese conto come osservava il ciondolo,pensierosa.
“Ho sbagliato a dirglielo…in fondo abbiamo solo 9 anni….” Cominciò a pensare il castano,vedendo l’amata.
Non avrebbe dovuto dirglielo.
Ma era così determinato!
La notte neanche aveva dormito,per rivelarle i suoi sentimenti;ma ora si sentiva in colpa.
Aveva sconvolta,sicuramente.
Passarono le tre ore molto velocemente,e suonò la ricreazione.
Tutti i bambini,dopo 3 ora consecutive di Matematica,corsero fuori,mentre Lucinda rimase dentro.
Si rimise il braccialetto nel polso,e uscì fuori.
Ancora fuori faceva lo stesso freddo della mattina,però un po’ più caldo c’era.
Scese le scale presenti all’entrata della scuola,e cominciò a passeggiare per il cortile.
Tutti i bambini erano allegri,che parlavano,o giocavano alla staffetta.
Lei era la più veloce.
Era la terza ragazza più veloce della scuola:3° posto lei,2°Zoey,1°…Kenny.
Era velocissimo nelle corse di velocità che facevano.
Quando la sua mente pensò a Kenny,le venne in testa il momento della sua dichiarazione.
Cosa doveva dire?
Cosa doveva fare?
Mentre pensava,il suo sguardo si posò su un ragazzo dai capelli castano-rossi,che litigava con uno dai capelli biondi.
Il motivo?
Stavano giocando a calcio e quel ragazzo era chissà in quale mondo,e non riuscì a prendere la palla,così quelli della squadra avversaria fece goal senza nessun problema.
Kenny era bravo in moltissime cose:non sono era il più veloce della scuola,ma era molto bravo a giocare a calcio.
Il suo compagno,Barry,nonché il capitano,lo rimproverava.
Ma il castano non lo ascoltava proprio:aveva incontrato gli occhi color del mare dell’amica.
Ogni volta che li incontrava,rimaneva fisso a guardarli,senza staccarle gli occhi di dosso.
-KENNY,MI STAI ASCOLTANDO?!?!?- urlò il biondo,esasperato,cominciando a muoversi davanti all’amico.
-Che c’è?- fece,infastidito,Kenny,scuotendo la testa.
Notò che Lucinda era andata via.
Suonò la fine della ricreazione e tutti i bambini tornarono nelle loro rispettive aule per trascorrere le altre 2 ore rimanenti.
 La blu si sedette nel suo banco,che era tra Ursula e Conway.
Un posto bellissimo….(certo…come no)
Si sedette,ed incominciò la sua materia preferita,il giapponese.(l’ho riadattata)
Era una delle ragazze con i voti più alti,ed era anche incaricata ad aiutare chi non era molto bravo.
Verso i primi anni,aiutò Kenny,essendo nuovo in prima elementare;ma poi questi la superò in un modo vertiginoso.
Mentre pensava,Ursula le diede un foglio di carta tutto accartocciato.
 Lucinda lo afferrò,e lo aprì,facendo attenzione,mentre lo apriva,di non strapparlo accidentalmente.
Questo foglio aveva un paio di disegni:dei cuori con le sue iniziali e quelle di Kenny,dei disegni di loro due insieme.
Le ricordò il suo diario segreto,anche se lei era più brava a disegnare;mentre Kenny non era molto bravo.
Poi,scrutò una scritta,fatta con la penna nera:

Non voglio metterti fretta,ma ti vuoi fidanzare con me?

La blu sgranò gli occhi:era arrivato il momento,cosa doveva scrivere?
Prese la sua penna blu,e cominciò a scrivere:

Kenny,sono stata a riflettere tutto il giorno. Ancora sono indecisa. Non so se accettare o meno. Però devo darti una risposta.
La mia risposta è SI:io provo ciò che provi tu,e voglio trascorrere tutto il tempo che ci rimane prima di separarci per i viaggi di formazione con te!
P.S. Cerca di migliorare in arte e immagine!

 
Ripiegò il figlio,ordinatamente,e lo diede ad Ursula,dicendole di passarlo a Kenny.
Il biglietto,dopo varie passate di mano in mano,andò al destinatario,impaziente di riceverlo.
Anche il castano lo aprì con cautela,per non strapparlo.
Quando lo aprì,cominciò a leggere,attentamente,scrutando ogni emozione da ogni parola.
Mentre leggeva,ridacchiava appena.
Ma quando lesse la parola “Si”…credeva di aver letto male!
Il castano lo rilesse un centinaio di volte,per accettarsi di aver letto bene.
Lucinda era in ansia:aveva scelto,ora toccava all’amico.
Il bambino,infatti,alzò la testa,e la guardò,con lo sguardo più felice che avesse.
“Grazie Lucinda!”
I suoi occhi dicevano questo:grazie per aver accettato il suo amore.
La blu sorrise anche:era contenta di aver fatto la scelta giusta.
E di aver capito in fondo i suoi sentimenti,senza fraintenderli.



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Autrice:
E' stato difficile,per me,descrivere quel giorno...
Sembrerà strano,ma adesso sto piangendo....
Mi è venuto un flash terribile:Damiano,quando ha letto quel biglietto,mi ha guardata con l'espressione più triste che ho mai visto in 14 anni di vita....
Sto allagando tutto il pc...
Il bligliettino non l'ho potrò mai dimenticare.....
Grazie per aver letto!
   
 
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