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Autore: Akemi_Kaires    16/11/2011    7 recensioni
{Vera, Lucinda}
Molto spesso, l'amicizia migliore ha un prezzo che si deve necessariamente pagare. Si compiono innumerevoli sacrifici, per riuscire a mantenere saldo e rendere indistruttibile quel filo sottile che lega due anime nel vincolo sacro dell'affetto sincero.
Ci si imbatte in alcuni ostacoli, apparentemente inevitabili... ma possono essi valere qualcosa, in confronto alla gioia provata al sentir la tanto desiderata voce amica attraverso la cornetta del telefono?
- …e così mi hanno minacciato di usare i miei soldi, la prossima volta che dovranno pagare la bolletta! – esclamò “Lulù” infine, piuttosto adirata, sospirando poco dopo. – Beh, sempre meglio questo che rinunciare alle chiamate. Maledizione, però! Perché devono sempre essere così cattivi?!
La castana si lasciò sfuggire una risatina, rabbrividendo poi all’idea della ramanzina che avrebbe ricevuto se la stessa cosa si fosse verificata a casa sua. – Non sei l’unica – ammise infine, mordendosi il labbro nel vano tentativo di smorzare la paura. – Non so se i miei genitori saranno così comprensivi come i tuoi.

Prompt: Udito
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucinda, Vera
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'The Importance of True Friendship'
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The One Hundred Prompt Project

Ambientazione: Alternal Universe

Ambientazione: Alternal Universe (personaggi Anime)

Personaggi: May (Vera), Dawn (Lucinda)

Genere: Introspettivo, Slice of Life

Avvertimenti: Missing Moments, One Shot, Flashfic, AU

Prompt: Udito

 

Il Prezzo dell’Amicizia

 

Le amiche hanno bollette telefoniche più alte di quelle dei magnati di Hollywood!

 

Spesso, è quasi una necessità aggrapparsi ad un amico, trovare conforto nelle parole pronunciate dalla sua familiare e carezzevole voce, anche solamente per delle inezie. Si diventa quasi dipendenti da quel solido filo che lega le proprie anime nel vincolo dell’amicizia, a tal punto quasi da non riuscire più a disintossicarsi da questa sorta di droga.

Per Vera, la questione era pressoché la stessa. Era quasi diventata un’abitudine chiamare Lucinda, a qualsiasi ora della giornata, anche a costo di trascurare i suoi doveri, per renderla partecipe dei fatti che avevano costellato i momenti in cui non avevano potuto sentirsi.

Sebbene abitassero in paesi molto distanti, ad entrambe pareva quasi di essere fianco a fianco non appena si ritrovavano a discorrere di un qualsiasi e perlopiù futile argomento al telefono.

Nonostante il tempo trascorresse inarrestabile e repentino durante quelle lunghe discussioni, le parole sgorgavano come un fiume in piena dalle loro labbra in ogni minuto, a riguardo di qualsiasi cosa. Non sembrava esservi modo per interrompere le loro infinite chiacchiere, e neppure il terrore di riuscire a non concludere i loro compiti per la seguente giornata scolastica pareva dissuaderle dall’idea di trascorrere ore e ore incollate alla cornetta.

Con le braccia incrociate dietro la testa, e il vivavoce attivo, Vera giaceva beatamente sdraiata sul suo letto, intenta ad ascoltare con dovuta attenzione le parole della sua migliore amica. Ad occhi chiusi, si beava di tutti quei lunghi discorsi senza mai annoiarsi o sentire la necessità di abbandonarsi ad un attimo di silenzio.

- …e così mi hanno minacciato di usare i miei soldi, la prossima volta che dovranno pagare la bolletta! – esclamò “Lulù” infine, piuttosto adirata, sospirando poco dopo. – Beh, sempre meglio questo che rinunciare alle chiamate. Maledizione, però! Perché devono sempre essere così cattivi?!

La castana si lasciò sfuggire una risatina, rabbrividendo poi all’idea della ramanzina che avrebbe ricevuto non appena la stessa cosa si sarebbe verificata a casa sua. – Non sei l’unica – ammise infine, mordendosi il labbro inferiore nel vano tentativo di smorzare la paura. – Non so se i miei genitori saranno così comprensivi come i tuoi.

Per le sue orecchie, la voce amica della ragazza dai capelli blu era musica soave. A differenza di quelle stridule e acide delle sue compagne di classe, quella di Lucinda appariva dolce come il miele. Forse era solamente una sua impressione, però per il suo udito era davvero un toccasana.

Non appena udì suonare il campanello, la giovane sobbalzò, gemendo terrorizzata non appena scorse la figura del postino che giaceva sulla soglia della porta.

- Sono. Fregata – mormorò ansiosa, scandendo bene le parole per rendere chiaro il macabro concetto. – Mi sa che devo andare!!!

- Aiuto! – esclamò l’altra, preoccupata. – Poi dimmi com’è andata, ok? Ci conto!

Vera si apprestò a spegnere l’apparecchio, e l’ultima cosa che riuscì ad udire fu il “In bocca al lupo!” da parte della sua migliore amica prima che i suoi genitori urlassero adirati: - TRECENTO EURO DI BOLLETTA?! VERA! SEI IN GUAI MOLTO GROSSI!!!

 

 

La Tana del Drago:

A tutte quelle volte in cui ho letto, nel contatore del tempo di connessione, la bellezza di tre ore…

A tutte quelle volte in cui i miei genitori mi hanno rimproverata per la troppa spesa su internet…

A tutte quelle volte in cui sono rimasta sveglia fino al nuovo giorno, pur di restare accanto ai miei amici…

A tutte quelle volte in cui ho trovato conforto nella voce della mia Famiglia…

A tutte quelle volte in cui la solitudine si è dissipata grazie alla Loro presenza…

Grazie di cuore.

 

Vorrei innanzitutto dedicare questa shot ai grandissimi Cheche e berserker eagle, per tutte quelle belle chiacchierate che hanno donato colore alla mia vita. Ho voluto esprimere, attravero queste… 499 parole, ciò che ho provato in quegli istanti di gioia pura.

Ancora ricordo quella sera, dalla notte piccola, passata a parlare con QUALCUNO intento a scrivere una shot… oppure tutte quelle volte dove con un’ALTRA mi sono trattenuta al pc per parlare del più e del meno.

Grazie di cuore, poi, a tutti quelli che mi hanno resa felice con i loro messaggi e con le loro parole.

Mi auguro di essere stata all’altezza di descrivere quanto siano state importanti, per me, le loro parole.

Amy

 

Disclamer: La frase in corsivo non mi appartiene. È di proprietà di © Helen Exley 2005, tratta dal libro “Il Libro degli Appunti per un’amicizia molto speciale”. L’idea, invece, è 100% made by Akemi_Kaires.

  
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