‘Lei è incinta.’
E’ passato un mese ormai.
Ecco le parole che continuano a girare e rigirare nella mia mente senza sosta.
Questa creatura è uno stupido errore.
Non doveva accadere.
Eppure mi trovo in questa situazione.
Eravamo ubriachi quella sera.
Nessuno dei due si aspettava che potesse succedere ciò che è successo.
Troppo giovani per pensare,
troppo presi l’uno dall’altro per fermare quella valanga di ormoni.
Troppo ingenui da non pensare alle conseguenze.
Eppure quelle emozioni, quei brividi quei gemiti.
Li ho provati davvero, anche se ero troppo ubriaca per rendermene conto.
Eccomi qui, a 16 anni, incinta.
Di un figlio che non voglio.
E non ho assolutamente intenzione di tenerlo.
Non sarei in grado di crescerlo come si deve.
Gli rovinerei la vita, proprio come ho fatto io con la mia, adesso.
Non dirò a nessuno di questo errore.
No, sarei solo un disonore, per tutti. Per me, per lui e per tutta la mia famiglia.
Appena racimolerò abbastanza soldi per pagare il dottore, per effettuare l’operazione in segreto, andrò in una stupida clinica e mi farò levare quest’essere da dentro di me.
Sì, potrei chiedere i soldi ai miei, di certo non gli mancherebbero.
Ma potrebbero fare domande, e non mi va che succeda.
Quei soldi me li procurerò da sola.
Saranno soldi macchiati del sangue di una vita non ancora cominciata. Ma non mi importa non voglio avere nessuna traccia di questo bambino, che chiamo errore.
No, lui non può rovinarmi la vita, non deve e di certo non gli permetterò di farlo