Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyTargaryen    17/11/2011    5 recensioni
Un piccolo momento notturno "padre e figlio" , con Remus e Tonks sopravvissuti alla battaglia di Hogwarts, di nuovo assieme al loro bambino...E con un Lupin che dovrà vestire i panni di padre, marito e anche di "professore"...Tutto nella stessa notte :) !
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Padre, marito e…Professore
 
 
 
 
 
“ Ehi ometto! Cosa c’è che non va ? “
 
Era notte fonda, e Teddy si era appena svegliato piangendo, facendo alzare Remus a torso nudo dal letto con un sonoro sbadiglio. Quel bambino si ritrovava dei polmoni invidiabili, non sentirlo quando piangeva era praticamente impossibile. Non era raro che li svegliasse in piena notte, ma né lui né Tonks se ne lamentavano; Lupin, al contrario, amava alzarsi per calmarlo e coccolarlo, improvvisando lì per lì buffi giochi magici con la propria bacchetta. Star su per lui durante la notte non era un peso, ma una gioia.
 
Lo prese in braccio delicatamente, e sorridendo cominciò a cullarlo tra le braccia, stretto stretto al suo petto. Quella sera Teddy, però, non aveva intenzione di quietarsi in breve tempo, e il padre allora controllò che non fosse da cambiare, ma il piccolino era, per dirla con la mamma, “lindo e splendente” così com’era una volta messo a nanna. 
 
“ Non avrai mica fame ? “
 
Scherzò, mentre gli faceva il solletico al pancino facendolo scoppiare a ridere allegramente.
 
“ Ti ricordo che hai finito due interi biberon prima di andare a nanna ! “
 
Teddy gli rivolse un sorriso furbetto, degno del Malandrino che era il suo papà. Lupin sospirò, fingendosi esasperato.
 
“ Ho capito, ho capito…Sei proprio un mangione come la tua mamma, lo sai ? “
 
Il bambino si cacciò un ditino in bocca, sorridendogli tutto contento d’aver ottenuto un biberon extra…Anche quella sera. Il mago sorrise con tenerezza, adorava così tanto il suo bambino che rifiutargli qualcosa gli era impossibile. Lanciò uno sguardo alla moglie, che dormiva ancora con i buffi capelli rosa sparsi sul cuscino. Era un peccato svegliarla…
 
“ Allora che si fa, Teddy ? Andiamo a farci uno spuntino ? “
 
Domandò facendogli l’occhiolino, con il consueto sorriso che gli dipingeva le labbra quando parlava con il figlioletto, che sorrise, gli occhietti ridenti che scintillavano nel buio. Poggiò la fronte su quella del piccolino, la barba che gli pizzicava le guance.
 
“ Lo  prendo per un sì allora! “ 
 
Ed uscì dalla camera dirigendosi verso il salotto, con Teddy avvinghiato alla sua spalla che ridacchiava contento. Dalla sala passò alla cucina, dove con un paio di colpi di bacchetta riempì d’acqua il biberon del piccolo e vi aggiunse un paio di misurini di latte in polvere e - dopo aver controllato che non fosse troppo caldo - lo diede in mano al piccino, che cominciò a trangugiare affamatissimo.
 
“ Ehi piano! “
 
Esclamò Remus dandogli un colpetto con l’indice sul nasino.
 
“ Guarda che quello è l’ultimo per stasera! “
 
Ma Teddy si staccò dal biberon solo dopo averlo vuotato del tutto. Il padre sorrise e lo sollevò in aria, facendolo scoppiare a ridere.
 
“ Il mio piccolo mangione! Dì, ti va se ci sediamo un po’ in salotto ? Dai! “
 
Tornato in sala, si sdraiò sul divano con il piccolo Teddy accoccolato sul suo petto, che giocava a seguire col ditino i segni che il padre aveva sul torso. Lo guardò sorridendo tirargli per gioco i capelli e tentare di mordergli le orecchie, poi propose:
 
“ Allora Teddy ? Che si fa ? “
 
Il figlioletto si ficcò il pollice in bocca, succhiandolo assorto come faceva sempre quando rifletteva su una proposta del papà. Remus sorrise orgoglioso: aveva il suo stesso modo di concentrarsi, compresa l’abitudine, nonostante fosse solo un bambino, di aggrottare un po’ la fronte.
 
“ Ti va se ti leggo una storia ? “
 
Teddy fece una buffa smorfia, perché “storia” bene spesso corrispondeva all’ “adesso si dorme”, e lui di tornare al suo lettino non c’aveva una gran voglia. Lupin rise.
 
“ Ehi ehi non serve che fai quella faccia! Ho capito sai ? “
 
Gli accarezzò teneramente i capelli azzurrini.
 
“ Sei proprio una testa matta come la tua mamma quando si parla di libri, eh ? “

Il maghetto batté le manine per dimostrare che, anche se il discorso del padre non l’aveva capito proprio del tutto, concordava lo stesso con lui perché era il suo papà. Il padre si frugò nelle tasche dei pantaloni del pigiama, alla ricerca della propria bacchetta.
 
“ Ho una cosa che ti piacerà un sacco, ne sono sicuro…Ah ecco: Accio cioccolata! “
 
E una barretta di cioccolata di Mielandia si librò a mezz’aria dalla credenza alla sua mano.
 
“ Ecco qua, Teddy. Questa qui si chiama cioccolata, ed è una delle cose più buone al mondo. Aspetta un secondo “
 
Mormorò armeggiando con un angolino della tavoletta scartata
 
“ E te la faccio sentire. “
 
Ne staccò una piccola scheggia e poi la mise in bocca al figlioletto, che gorgogliava eccitatissimo. Teddy rimase un attimo zitto, poi la mandò giù e si leccò i baffi ridendo come un matto, con un espressione che valeva un inequivocabile “Ancora!”.
 
“ Vero che è buona ? “
 
Domandò il mago, sorridendogli a bocca piena, tra un morso e l’altro.
 
“ Però la mamma non lo deve sapere “
 
Si raccomandò assumendo d’un tratto un che da cospiratore.
 
“ O mi darà del cioccolato-dipendente! “
 
Per rimarcare meglio il concetto, si portò un dito alle labbra e fece “Sssst” e il bimbo nel tentativo di imitarlo si mise un dito in una narice. Lupin rise, e posò la cioccolata rimasta sul tavolino lì a fianco. Teddy seguì il gesto del padre con uno sguardo vagamente deluso, poi tornò ad arruffare i capelli di Remus, in quello che era ormai diventato il suo passatempo preferito.
 
“ Ti va se ti faccio vedere una cosa ? “
 
Chiese d’improvviso Remus, e il piccolo inclinò la testa di lato, incuriosito. Interpretandolo come un segno affermativo, il papà Appellò un grosso librone dallo scaffale e dopo essersi tirato su a sedere lo aprì sulle proprie ginocchia.
 
D’improvviso, davanti agli occhi di Teddy si aprirono un gran numero di immagini colorate, che lo salutavano sorridenti facendogli ciao con la mano. Lupin gliene indicò una con un dito:
 
“ Li riconosci questi due ? “
 
Lui guardò meglio e riconobbe la sua mamma e il suo papà, intenti a sbracciarsi in un allegro saluto. Lo tirò per un braccio, battendo al contempo una manina sull’album per mostrargli la sua scoperta.
 
“ Esatto Teddy, quelli siamo io e la mamma. E questo qui scommetto che lo conosci anche tu… “
 
Voltò una pagina e gliene mostrò una con un bimbo dai capelli azzurri che agitava ridendo i pugnetti davanti all’obbiettivo. Teddy lo guardò stupito, spostando lo sguardo dalla foto al padre e viceversa, poi si riconobbe e rispose al suo stesso saluto sventolando la propria manina paffutella. Remus sorrise intenerito, e cominciò a mostrargliele.
 
Il matrimonio, il suo padrino Harry con i suoi amici, la mamma con i capelli di un improbabile verde pisello, nonna Andromeda che gli da il biberon, lui che fa le bollicine…
 
Per ogni fotografia, c’era un aneddoto da raccontare, una battuta divertente, a volte semplicemente un ricordo legato ad essa, e Teddy le guardava incantato, ridendo quando ne incontravano una sua.
 
Remus lo guardava sorridendo, felice della vicinanza del suo bambino come non mai.
 
Teddy, il suo Teddy…
 
Quanta paura aveva avuto durante la battaglia di Hogwarts! Quanto aveva sperato di poter tornare dal suo piccolino, per prenderlo di nuovo tra le braccia e farlo volare in alto per gioco, facendolo ridere tanto…
 
E qualcuno lassù aveva accolto le sue preghiere, ed era stato esaudito: era sopravvissuto, si era salvato assieme alla donna che amava, ed erano potuti tornare dal loro figlio, il loro tesoro più grande. 
 
Erano passati mesi, ma il ricordo di quella paura, di quel terrore di non poterlo più rivedere, gli si era inciso per sempre nel cuore.
 
Eppure, come la guerra, anche la sua partenza prima che lui nascesse era una ferita che a volte sanguinava ancora, riemergendo sotto lo strato di pelle nuova.
 
Si vergognava di se stesso, quando ripensava di averli abbandonato Dora, sua moglie, la donna che amava, e il loro bambino non ancora nato, e tutto per uno stupido senso di inadeguatezza, per quella cosa che per una vita l’aveva tormentato: la paura.
 
Eppure, l’amore per Tonks e per Teddy l’aveva riportato sui suoi passi. Era tornato, l’aveva visto venire al mondo, senza nemmeno l’ombra della licantropia.
 
E aveva giurato: non li avrebbe mai più lasciati soli.
 
Per nulla al mondo.
 
Si riscosse da questi pensieri e s’accorse che Teddy si ra appisolato con la testa posata sul suo petto, stringendolo forte come fosse un morbido cuscino peloso. Sorrise con amore, mentre il respiro del piccolo gli faceva il solletico alla pelle nuda. Aspettò un po’, poi s’alzò dal divano col bambino in braccio.
 
“ Ti riporto a nanna, ometto. “
 
Ritornò in camera e dopo aver abbassato la spondina laterale lo adagiò nel suo lettino, su cui il piccolo si accoccolò subito abbracciando il peluche a forma di lupo che papà gli aveva regalato il mese prima. Remus gli schioccò un bacio sui capelli che diventarono di un allegro rosso mela candita.
 
“ Buonanotte Teddy. “
 
Poi si voltò verso il proprio letto e vide Tonks sveglia che lo fissava sorridendo.
 
“ L’ho sempre detto che sei un bravo papà “
“ Solo bravo ? “
 
Fece lui, fingendosi deluso. Dora sogghignò maliziosa e l’attirò a sé.
 
“ Hai ragione. Non sei solo bravo, sei anche bello, dolce, romantico, sexy…”
“ Ecco, già andiamo meglio. “
 
Rise l’uomo, stringendosi al suo fianco.
 
“ Anche se devo dire “
 
Riprese la strega solleticandogli il petto nudo con le dita.
 
“ Che quando attacchi con i tuoi libri pallosissimi saresti da sopprimere…”
 
Lupin le sfiorò il collo con le labbra, mormorandole, con la sua voce sensuale resa roca dall’eccitazione che sentiva montare:
 
“ Solo perché tu ad Hogwarts meno ne aprivi e meglio stavi…”
    
Lei si staccò da lui e mise su il broncio, a dimostrare che se l’era davvero presa…Ma sapevano entrambi che scherzava. Il marito la fissò con un sorriso divertito, e ricominciò a risalirle il collo con le labbra.
 
“ E comunque non è affatto vero “
 
Borbottò dopo un po’ Tonks.
 
“ Ai G.U.F.O ho preso buoni voti in tutte le materie, e in Trasfigurazione ed Incantesimi perfino Oltre Ogni Previsione! “
“ Ma mi sembra di ricordare “
 
Ribattè Remus che nel frattempo era passato a torturarle l’orecchio.
 
“ Che in Difesa Contro Le Arti Oscure eri una frana…”
“ Beh che colpa ne avevo io se il professore era stretto di manica ? Alla fine uno straccio di Accettabile l’ho pure rimediato! “
“ Allora in questo caso “
 
Sospirò rassegnato l’uomo, con quella sua aria da professore sexy che lei adorava alla follia.
 
“ Mi vedo costretto a darti ripetizioni…”
“ Ma professore! “
 
Insorse Dora, calata alla perfezione nel ruolo della studentessa in paranoia per gli esami.
 
“ Non ho neppure il libro di testo!! “
 
Remus sfoderò uno scintillante sorriso Malandrino e in un attimo fu sopra di lei.
 
“ E chi ha detto che ripassiamo la teoria ? “
 
La ragazza sorrise in risposta, e gli accarezzò l’inguine, mormorando maliziosa:
 
“ Bacchetta alla mano ? “
“ Oh sì. “
 
Concordò lui, e presero a baciarsi con sfrenata passione, le mani che correvano sui loro corpi senza sosta, le labbra che si cercavano affamate di baci. Remus insinuò le proprie mani sotto la maglietta che Tonks usava come pigiama, e lei in risposta lo morse sul petto lasciando segni rossi sulla pelle sfregiata. Si guardarono per un istante, ansanti, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altra.
 
“ Ti amo. “
“ Anch’io. “
 
E si baciarono nuovamente, in un crescendo di mani e di labbra che osavano sempre di più.
 
“ Lo sa professore che questo è abuso di cattedra ? “
 
Ridacchiò Ninfadora, mentre la T-shirt si afflosciava sul pavimento.
 
“ Lo so, lo so “
 
Mugugnò lui, aiutandola a slacciargli i pantaloni.
 
“ E per farmi perdonare a fine lezione se fai la brava ti do un quadretto di cioccolata, contenta ? “
 
Lei sorrise, e lo strinse di più a sé, la testa di lui sui suoi seni, la sua barba ispida che le solleticava la pelle eccitandola in maniera indicibile.   
 
“ E chi se ne frega della cioccolata, professore! “
 
 
 

 
FINE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autrice: Ciao gente :D ! Come andiamo ? Vi ricordate la mia ultima shot che ho pubblicato, “ E’ finita “ ? Beh, mi avevano suggerito di farne una sorta di  secondo capitolo, ed ecco qua, accontentati ^^ ! Ovviamente la si può leggere anche così a sé stante, ma siccome nell’altra sono sopravvissuti alla battaglia di Hogwats e qui sono tutti e tre assieme appassionatamente u_u…Insomma, fate voi XD! Spero vi sia piaciuta, anche se è un po’ diversa dall’altra…Ah dimenticavo: Remus (anzi, David ) come insegnante me lo sono realmente sognato *-*…Vabbè, a voi : ) !
 
Raky

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyTargaryen