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Autore: _ L a l a    18/11/2011    6 recensioni
La risata dello Shadowhunter scemò senza fretta, un’eco indefinita di calore umano e carezze, fino a perdersi nel rumore impercettibile della neve che cade. Magnus, ancora una volta, considerò con ammirabile lucidità l’effetto che Alec aveva su di lui: forse era valsa la pena sopravvivere ottocento anni, se il punto di arrivo era lui.
mioddio, ultimamente sto diventado troppo mielosa. è preoccupante.
essendo la mia prima Malec, vi prego di uccidermi se trovate anche solo la minima imperfezione u.u
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let it snow ♪

 

La neve scendeva soffice, vorticando lievemente fino a toccare il suolo senza produrre rumore. Il cielo era coperto da nuvole bianche, anche se ogni tanto s’intravedeva uno spicchio di sole, e l’aria era tersa e gelida.

Alec, appollaiato su una panchina, stava osservando con sguardo luminoso i fiocchi che scendevano intorno a lui.

Magnus, che ancora non si era fatto notare, si concesse qualche secondo per rimirarlo con fare affascinato.

Il ragazzo aveva le guance e la punta del naso adorabilmente rosse, le labbra dischiuse lasciavano sfuggire nuvolette di vapore al tempo del respiro; i capelli scuri erano schiacciati sulla fronte dal cappello di lana nera – probabilmente un reperto storico trovato casualmente in fondo a qualche cassetto – ed i suoi occhi chiari, ancora più azzurri del solito, saettavano da una parte all’altra del parchetto: prima verso lo stagno ghiacciato, poi verso i bambini che, dall’altra parte dello stagno, facevano un pupazzo di neve, poi di nuovo rivolti verso la neve che scendeva.

Magnus udì il ragazzo borbottare qualcosa sul freddo e su quel maledetto ritardatario che mi vuole assiderato!

Lo stregone arricciò compiaciuto le labbra, decidendosi infine a farsi notare, avviandosi verso il ragazzo.

Quando Alec alzò lo sguardo verso di lui, Magnus aveva un’aria assolutamente noncurante, le mani ficcate nelle tasche del giaccone.  Intorno a loro, solo neve che scendeva a grandi fiocchi e qualche rumore soffocato.

- ehi – lo salutò, con un sorrisino sghembo. Alec borbottò qualcosa di poco coerente, abbassando lo sguardo e spostandosi un poco per fare spazio all’altro. Magnus si sedette accanto a lui, allungando pigramente le gambe ed una mano a stringere quella del ragazzo. Alec sussultò lievemente.

- fa freddo, eh? – disse lo stregone, scuotendo la testa, cercando di far scendere un po’ di neve dai capelli e sorridendo del tentativo, miseramente fallito, di Alec di non arrossire.

- già – annuì il Cacciatore, aggrottando le sopracciglia contrariato. – questi guanti non tengono niente – dichiarò poi, osservando i propri guanti. Magnus evitò di fargli notare che raramente dei semplici guanti in cotone tengono lontano il freddo e si limitò a sorridere intenerito.

- ti presto i miei. – disse, rendendosene conto solamente quando Alec alzò uno sguardo dubbioso su di lui. – tanto le mie mani sono sempre calde – si giustificò lo stregone, affrettandosi a togliersi gli spessi guanti giallo fosforescente e ad infilarli sulle mani del ragazzo.

- grazie – mormorò Alec, sorridendogli ed evitando di pensare a quanto orribile fosse quel colore.

Magnus fece una strana smorfia, si sarebbe potuta definire imbarazzata e sorpresa, ma Alec si era nuovamente distratto ad osservare i bambini, che ora si rincorrevano festanti, lanciandosi palle di neve e  allontanandosi sempre di più, finché le rispettive madri non li richiamarono all’ordine, decidendo che era ora di tornare a casa a bere una cioccolata calda tutti insieme.

Magnus seguì il suo sguardo, e un luccichio divertito gli illumino gli occhi quando, con uno scatto felino, s’abbassò fino a riuscire a schizzare Alec con la neve.

- Magnus! – esclamò indignato il ragazzo, con un’espressione che l’altro reputò adorabilmente offesa.

- dimmi – gli rispose in un miagolio, con un sorriso pienamente dominato, seguendo con lo sguardo i movimenti frenetici dell’altro che si tirava via di dosso la neve.

Gli occhi azzurri di Alec brillarono pericolosamente e Magnus si ritrovò una palla di neve dritta in faccia senza nemmeno avere il tempo di dire “ma”.

La risata di Alec vibrò cristallina nell’aria gelida di quel pomeriggio di fine gennaio, probabilmente causata dallo shock che doveva essersi dipinto sul volto del più grande.

E Magnus avrebbe davvero, davvero, voluto riuscire ad arrabbiarsi anche minimamente con quel ragazzo angelico, che gli stava ancora ridendo in faccia senza un minimo contegno.

- Alexander Lightwood! – ruggì Magnus, cercando di sembrare pericoloso (probabilmente non ci riuscì, perché Alec aumentò il volume, piagandosi in due dalle risate) – sei finito!

La risata dello Shadowhunter scemò senza fretta, un’eco indefinita di calore umano e carezze, fino a perdersi nel rumore impercettibile della neve che cade. Magnus, ancora una volta, considerò con ammirabile lucidità l’effetto che Alec aveva su di lui: forse era valsa la pena sopravvivere ottocento anni, se il punto di arrivo era lui.

- ah si? – domandò estremamente divertito il ragazzo, sfregandosi distrattamente le mani.

Magnus emise un ringhio poco convincente e, raccolta un po’di neve, la lanciò in direzione del Cacciatore che schivò il lancio con la stessa agilità di un gatto.

- non mi prendi, Magnus Bane! – chiocciò in tono di sfida Alec, iniziando a correre verso lo stagno, incespicando nella neve.

Lo Stregone si lanciò all’inseguimento senza pensarci, allungando le braccia nel tentativo di afferrare l’altro, che fu costretto a scartare di lato per evitare di venir catturato.

La corsa si trasformò ben presto in un gioco, e durò finché Alec, giratosi per controllare la distanza tra lui e Magnus, non inciampò nei suoi stessi piedi e cadde a terrà, tirandosi addosso lo stregone, cui si era aggrappato nel tentativo di rimanere in equilibrio.

Rotolarono nella neve, ridendo come matti, fino a che non andarono a schiantarsi contro una panchina.

- ti ho preso, Alexander – sorrise vittorioso Magnus, sentendo un’irrefrenabile sensazione di gioia farlo tremare tutto, nel realizzare di essere sopra Alec. Quest’ultimo rise, scostandosi via un po’ di neve dalla faccia e cercando di non far intuire all’altro di aver notato la posizione tanto quanto lui.

- non mi scappi – dichiarò convinto lo stregone, sistemandosi meglio a cavalcioni del ragazzo con espressione soddisfatta, quando Alec provò a toglierselo di dosso con qualche scusa imbarazzata.

- Ah! Magnus, togliti, mi si congela la schiena! – rise, scalciando a vuoto, quando la neve cominciò ad infilarglisi sotto il cappotto ed il maglione, fino ad entrare in contatto con la pelle calda, facendolo rabbrividire.

Magnus ghignò, decidendo di reprimere più che efficacemente la protesta messa in piedi dal ragazzo: si chinò repentino sull’altro, scoccandogli un bacio sulle labbra.

Alec si zittì improvvisamente, diventando rosso scarlatto per l’imbarazzo. Mosse la bocca a vuoto, tentando di articolare una frase, anche la più stupida.

- devi dire qualcosa, Alec? – lo canzonò compiaciuto Magnus, ad un soffio dalle sue labbra, dopo essersi chinato nuovamente sull’altro per baciarlo sul serio.

Alec contrasse il viso in una smorfia imbarazzata e, con incredibile presenza di spirito e forza, gli tirò una ginocchiata non proprio ben mirata.

- ahio! . protestò lo Stregone, non troppo convinto.

- così impari – borbottò fievole Alec, voltando il viso di lato. Magnus sorrise, sfregando il naso contro la guancia del ragazzo che mugolò contento.  Gli sorrise un’ultima volta, prima di scendere e sdraiarsi accanto a lui, afferrandogli una mano.

E, con un sospiro felice, rimase fermo lì, la mano stretta in quella di Alec, ad osservare la neve che, lenta, scendeva.

 

 

- Extra –

Alec, avvolto come una mummia nel suo piumone blu, gemette al sentire il cigolio (lieve ma incredibilmente assordante nella sua testa) della porta che si apriva.

- Alec? – la voce di Isabelle lo raggiunse nonostante la protezione della coperta pesante e, nonostante il tono usato dalla sorella fosse lieve, gli si conficcò dolorosamente nelle orecchie. – c’è Magnus al telefono –

Alec mugugnò scontento, esponendo una mano al freddo della stanza ed afferrando il cordless con un “grazie” appena biascicato. Aspettò di sentire la sorella uscire, prima di portarsi l’aggeggio all’orecchio.

- è tutta colpa tua – borbottò, sentendo le tempie scoppiare quando Magnus gli rispose:

- scusa. Stai tanto male? – domandò lo stregone, apprensivo.

- mi fa male la testa – piagnucolò Alec, con una punta di divertimento nella voce. Si raggomitolò nelle coperte, tenendo ben stretto il telefono. – e la gola. – tossì per sottolineare il concetto.

Magnus, dall’altro capo, sorrise, ben sapendo che Alec non era solito lamentarsi e che probabilmente quella era tutta una mezza messinscena per farlo sentire in colpa di avergli fatto prendere l’influenza.

- non puoi usare una runa di guarigione? –

- non si usano le rune per cose così stupide! – ribatté indignato Alec, spostando lo sguardo sul latte caldo appoggiato sul suo comodino e chiedendosi se fosse il caso o meno di sporgersi fuori dalle coperte calde per prenderlo.

- scusa. Noi stregoni non ci ammaliamo spesso – si scusò ancora Magnus. Alec borbottò qualcosa che a Magnus sembrò un “nonalzarecosìtantolavoce,perpiacere,mifamalelatesta”

- beh, dai, è stato divertente – tentò lo Stregone. Alec socchiuse gli occhi e sorrise lievemente.

- si – sussurrò sentendo la gola bruciare.  – è stato bello. Grazie –

Chiuse definitivamente gli occhi, travolto dalla stanchezza, addormentandosi sullo strascico dolce delle ultime parole di Magnus:  - grazie a te, Shadowhunter –

 

 

NdA ~

* IIIIII heard that youuuu settle dooown, that yooooou found a giiirl and you’rrrre marry noooooow ♪

Shallà, wha, wha!

Sono finalmente riuscita a concludere questa benedettissima FF!

Amen Hallelujah, posso morire in pace – no, non è vero, ma almeno ho fatto un altro passo verso la conquista del mondo. Buahahah –

Sto in fissa con la neve. E chi mi segue lo sa ma, gente, rassegnatevi.

Aaaal solito, commenti, critiche e quant’altro sempre ben accetti!

See ya! :3                                                   

( * someone like you di Adele, yeah u.u)

 

P.S. si ringraziano la Lily per il suo lavoro di allegro betaggio/correzione /quant’altro e la Chia per il non-sostegno datomi. Love ya! ♥

P.P.S. oddiomiolamiaprimaMalec! Whawhawha! *fangirleggia*

.. e no, per chi se lo chiedesse, il titolo non c’entra una beneamata cippa.

 

_ L a l a

   
 
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