Rose Weasley era piccola, un pò grassottella e molto brufolosa.

In effetti no, non si piaceva affatto.

Da piccola credeva che guardandosi allo specchio, questo si potesse spaccare all'improvviso rompendosi in mille e mille e mille scheggie che le avrebbero procurato altre eccessive cicatrici sul viso.

Forse era quello che sarebbe successo per davvero, se avesse tentato.

Ma per fortuna non tentò mai.

Quel primo settembre, si vestì di tutto punto con una sgualcita felpa della madre quando aveva 7 anni, rosa un pò nero, e dei vecchi jeans del padre quando ci vomitò sopra al compleanno di Fred lo zio morto.

Si sentiva molto powa.

Nel suo gergo, powa voleva dire potente.

Lei si sentiva potente quando parlava quel linguaggio strano e nessuno la capiva.

Ma in realtà no, non era per niente figo parlare a vanvera per il corridoio imprecando contro il fratello molto più figo di lei - e questo era tutto dire, dato che un piccolo uomo chiamato come chiunque chiamerebbe un grande criceto non può essere figo - che si lavava i denti nella tazza del water.

Rose Weasley era parecchio sfigata.

E quel giorno sarebbe stato più powa del solito.

Peccato che Rose Weasley, da gran bella sfigata qul'era, non si accorse che quel primo settembre non sarebbe andata ad Hogwarts per la prima volta, perchè in anticipo di parecchi anni.

NdA: Ok, sento già le vene del collo pulsare sotto un freddo e gelido coltellaccio nero. Impugnato per giunta da una - una? - fanwriters incàzzata nera.
Li ho preso in giro abbastanza?
Ok, la prendo come un sì.
Però non fatemi del male, vi scongiuro.

Al prossimo, spero.
Lily