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Autore: _Padfoot    19/11/2011    7 recensioni
Severus Piton ha un compito da portare a termine, un compito che odia. Non lo vuole fare, non vuole obbedire gli ordini di Silente, è troppo complicato.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa è per Enya, spero che le piaccia la mia interpretazione del suo personaggio preferito:)

Ok Severus, lo devi fare.
No, non posso.
Invece devi. Si, in fondo te l’ha chiesto lui…
Andava avanti così da ore, era una specie di battaglia nella sua testa. Non lo voleva fare, eppure doveva. E poi, come avrebbe fatto? Non poteva semplicemente rifiutarsi, farlo fare a qualcun altro, avrebbe perso la fiducia del Signore Oscuro, e tutto il loro lavoro di quegli anni sarebbe andato perso, non sarebbe servito a niente… quindi lo doveva fare. Mancava poco, i Mangiamorte stavano per entrare ad Hogwarts, e una volta lì non ci sarebbe voluto molto. Avrebbero evocato il Marchio Nero, Silente sarebbe tornato e… non ci voleva pensare. Rimorso e rimpianto lo assalirono di colpo…e se lo avesse fermato, quella sera di tanti anni prima? E se li avesse avvertiti, una volta capito che erano in pericolo? Non lo aveva fatto, forse per presunzione, forse per paura, ma non lo aveva fatto, e ora gli rimanevano i bei ricordi con Lily e un compito difficile -difficile? Impossibile!- da portare a termine… Lily…era stata tutta colpa sua, non avrebbe dovuto chiamarla mezzosangue, allora sarebbero stati ancora amici, forse, anche con quell’arrogante e presuntuoso di Potter, e forse… ma non era successo niente di tutto questo. Lui aveva scelto di andare in giro con quelli della sua casa, e a lei non ci aveva pensato molto, ed ecco come si era ritrovato. Provò un odio irrefrenabile per sé stesso. Era tutta colpa sua, sempre e solo colpa sua! Non provò nemmeno a scaricare il suo astio su Potter, l’aveva fatto troppe volte e non serviva più a niente… il bussare frenetico alla sua porta lo interruppe.
“Avanti”
“Severus! Severus ci devi aiutare, i Mangiamorte sono entrati nel castello, sono troppi e non riusciamo a fermarli, ci superano di numero, devi venire a darci una mano!” il piccolo professor Vitious si era catapultato nel suo ufficio e aveva cominciato a parlare così velocemente che si era dovuto fermare per riprendere fiato
“Stupeficium” mormorò lui in risposta. Guardò il corpo del suo collega afflosciarsi a terra, prese un respiro profondo ed uscì. Si ritrovò di fronte l’amica di Potter, la Granger, e la figlia di Xenophilius Lovegood, Luna. Ebbe la prontezza di fingersi preoccupato.
“Cosa…presto, il professor Vitious si è sentito male, portatelo da Madama Chips, lei saprà che fare. Io intanto vado a dare una mano sopra.  …Che aspettate? Muovetevi! ” aggiunse poi, vedendo le loro facce stupite. Poi si precipitò su per le scale, e si ritrovò nell’ingresso, giusto in tempo per vedere la divisa di Draco sparire. Stava andando alla torre di Astronomia, il momento era quasi arrivato. Lo doveva fae, non c'era via di scampo.
“Stupeficium!” non si era reso conto nessuno che aveva colpito Neville alle spalle? Evidentemente no, erano tutti troppo intenti a combattere per prestare attenzione a lui.
“Severus, finalmente!” Le parole della McGranitt si persero mentre parava uno schiantesimo. Piton approfittò del suo momento di distrazione per correre verso le scale e oltrepassare la barriera magica creata dai Mangiamorte con il braccio sinistro alzato. Vide Lupin cercare di attraversarla dopo di lui, ma venne scaraventato indietro. Con un sospiro, salì le scale velocemente, poi spalancò la porta. Si trovò davanti ad una scena agghiacciante: Draco puntava la sua bacchetta contro Silente, che era accasciato a terra e si appoggiava alla parete della torre; intorno a loro i fratelli Carrow, Greyback e qualche altro Mangiamorte stavano incitando il ragazzo ad uccidere il preside. Quest’ultimo, intanto, parlava tranquillamente con loro, cercando di dissuaderli da quello che stavano per fare. Notò che c'erano due scope abbandonate di lato. Chissà di chi...Potter, sempre lui. Però il ragazzo dov'era? Si nascondeva forse sotto il suo stupido mantello? Ma non era il momento di pensare a quello. Oltrepassò Draco, si avvicinò a Silente e si soffermò un’attimo a guardarlo.
Doveva farlo.
“Severus…” lo doveva fare, perché gli rendeva il compito più difficile?
“Lo deve fare il ragazzo”, gli ricordò una voce dietro di lui.
“Non c’è tempo” gli rispose senza neanche rendersene conto, era troppo impegnato a guardare Silente.
“Severus…”
“Avada Kedavra!”
La forza della maledizione sollevò il corpo ormai senza vita, e lo scaraventò fuori dalla torre.
L’aveva fatto.  Si girò e raggiunse velocemente le scale, trascinando un Draco esterefatto con sé. Arrivato all’ingresso fece smettere ai Mangiamorte di combattere, li esortò a scappare e uscì finalmente all’aria aperta. Cominciò a correre verso il cancello per potersi smaterializzare lontano da quel posto, finalmente.
“CODARDO! Affrontami se ne hai il coraggio, sei solo un codardo!! Sectum…
“Protego!” non gliel’avrebbe permesso. Bloccò un altro incantesimo evocato da Potter, e la rabbia lo invase improvvisamente. “no Potter, non ti permetto di chiamarmi così, io non sono un codardo! se solo sapessi... e non ti permetto di usare i miei incatesimi contro di me! Sì, Potter, sono  io il Principe Mezzosangue.” Aggiunse poi, vedendo la sua faccia stupita. Fece cadere il ragazzo a terra, allontanò la sua bacchetta e lo guardò con odio. No, non c'era tempo. Si girò e corse come non aveva mai fatto prima, cercando di non pensare a niente. Raggiunse i confini di Hogwarts e girò sul posto. Finalmente era lontano da quel posto, lontano da quello che aveva fatto. Non ci voleva pensare, l'aveva fatto.
  
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