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Autore: Heven Elphas    19/11/2011    3 recensioni
Bob Dylan nel suo brano ‘Nothing was Delivered’ ha cantato: “Abbi cura dei tuoi ricordi, perchè non puoi viverli di nuovo.”
-Mani in alto!!-
Urla puntando la pistola in dotazione contro una figura in mezzo al salotto. Il suono dell’armonica sparato dallo stereo riempie il silenzio, coprendo addirittura i rumori esterni. La persona che ha invaso casa sua sta piroettando al centro della stanza in un girotondo spasmodico da voltastomaco.
-Fermati o sparo!! Fermati!-
Esclama avvicinandosi di un passo senza perdere di vista l’intruso. La luce inizia a tremare ed improvvisamente salta, non lasciando al ragazzo alcuna possibilità di vedere. Si sente strappare di mano l’arma, prima che due mani afferrino le sue trascinandolo in quel girotondo fanciullesco.
-Lasciami andare… Lasciami!! Lasciami!-
è dimenandosi che il giovane si sveglia sudato nel suo letto, accorgendosi che le luci dell’alba hanno iniziato ad illuminare la sua stanza.
Un SI si aggira per Los Angeles, uccidendo ragazze brillanti e la squadra è chiamata per catturarlo. I ricordi del college tornano a galla, insieme ad una persona che nel passato di Reid sembra aver avuto un ruolo di rilievo.
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...non è una proprio quella che si puo' definire una storia d'amore, se è questo che state pensando. Ho cercato di strutturare il tutto come una puntata del telefilm. Spero vi piaccia ;D
Genere: Drammatico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT’S ALL OVER NOW, BABY BLUE

It’s all over now, Baby Blue

 

 

 

_Prologue

 

La pioggia cade fitta contro il vetro della finestra e nel silenzio dell’appartamento il rumore sembra risuonare più forte. Un continuo “toc-toc-toc”  infastidente che da alla testa. Ci vorrebbe un po’ di musica per coprirlo, ma il ragazzo seduto alla scrivania è troppo intento a leggere per alzarsi ed inserire il cd nello stereo. Mancano solo duecento pagine alla fine del saggio e puo’ benissimo resistere con tutto quel baccano inarrestabile. Il rumore della pioggia di solito non lo infastidisce troppo, ma questa sera sembra entrargli in testa come non mai. Forse è anche colpa del vento che soffia e dei rami che sbattono contro le imposte della cucina. Pare che il tempo ce l’abbia a morte con lui.

Punta lo sguardo verso il vetro su cui, in lunghe striature, scivolano tristemente le gocce. Un lampo illumina il cielo e l’ombra dell’albero fuori dal palazzo prende una forma grottesca e raccapricciante. Per un attimo ci si mette pure il vento, che sembra urlare qualcosa disperatamente.

È in quel momento che il ragazzo decide di lasciar perdere la lettura ed alzarsi per avvicinarsi alla finestra. La strada è vuota, se non per un taxi che arranca controvento. Sembra che il mondo intero si sia rintanato in casa per ripararsi.

Il ragazzo sospira, portandosi le mani alle tempie ed iniziando a massaggiarsele lentamente. Di nuovo quello stupido ed inspiegabile mal di testa.  A volte sembra che gli sia passato, poi ritorna senza preavviso e pare schiacciarlo a terra. Sarebbe meglio andare a dormire…  Così si trascina a letto e si copre per bene con la trapunta. Strizza le palpebre per l’emicrania, rigirandosi più volte per cercare la posizione più comoda, finchè Morfeo lo rapisce stringendolo fra le sue braccia.

È questione di minuti e si ritrova a riaprire le palpebre ed alzarsi dal letto. Cerca di fare piano camminando a piedi nudi verso la fondina della pistola appesa all’armadio, per poi andare in corridoio. Una musica arriva alle sue orecchie e si appoggia al muro, tenendo alta l’arma per esser pronto a sparare. Si trascina piano e spia dallo spiraglio, notando che è troppo buio per poter vedere. Prende un lungo respiro, accendendo la luce e tirando subito un calcio alla porta per spalancarla.

-Mani in alto!!-

Urla puntando la pistola in dotazione contro una figura in mezzo al salotto. Il suono dell’armonica sparato dallo stereo riempie il silenzio, coprendo addirittura i rumori esterni. La persona che ha invaso casa sua sta piroettando al centro della stanza in un girotondo spasmodico da voltastomaco.

-Fermati o sparo!! Fermati!-

Esclama avvicinandosi di un passo senza perdere di vista l’intruso. La luce inizia a tremare ed improvvisamente salta, non lasciando al ragazzo alcuna possibilità di vedere. Si sente strappare di mano l’arma, prima che due mani afferrino le sue trascinandolo in quel girotondo fanciullesco.

-Lasciami andare… Lasciami!! Lasciami!-

è dimenandosic che il giovane si sveglia sudato nel suo letto, accorgendosi che le luci dell’alba hanno iniziato ad illuminare la sua stanza. Ansima per lo spavento e si guarda attorno, vedendo che la sua pistola è appesa dove l’aveva lasciata.

Il cellulare inizia puntuale a suonare ed allunga il braccio per afferrarlo. Ha già due messaggi ricevuti e quando risponde si ritrova ad ascoltare la voce di Hotchner.

-Reid, in sala riunioni tra mezz’ora.-

 

* * *

 

Bob Dylan nel suo brano ‘Nothing was Delivered’ ha cantato:  “Abbi cura dei tuoi ricordi, perchè non puoi viverli di nuovo.”

 

* * *

 

-…finora le vittime accertate sono tre, morte per strangolamento. Tutte e tre di ventun’anni.-

La voce di Garcia arriva dalla sala riunioni e Spencer apre la porta trovando tutta la squadra riunita. Tutti si voltano per guardarlo e lui accenna un lieve movimento del capo per far intendere di continuare. La bionda alza in fatti un sopracciglio, prima di puntare il telecomando verso lo schermo. Sullo schermo appare la foto di una ragazza di giovane età. La pelle pallida non è infestata da alcuna macchia di sangue, ma bensì è pulita e assolutamente intatta. Solo la sua gola è deturpata da scuri segni violacei.

-Si tratta di Angela Hurley, la prima che è stata assassinata. Su di lei i segni di violenza sono minori rispetto alle altre. Tutte sono state ritrovate abbandonate vicino a dei cimiteri in tre diversi quartieri della Città degli Angeli coperte da dei lenzuoli bianchi… queste sono Geneva McKenzie e MaryElizabeth Sullivan.-

Spiega, mentre le altre vittime appaiono sullo schermo e sul loro volto sono evidenti segni di percosse. Entrambe sono state soffocate esattamente come Angela Hurley, ma con maggiore violenza. Altri scatti dimostrano infatti che la nuca è coperta di sangue a causa di un taglio aperto sulla volta occipitale della cassa cranica.

-Le strangola, le porta fino ad un cimitero e le copre con un lenzuolo…- Mormora Morgan, osservando il fascicolo che ha fra le mani. –Vuole che le vittime vengano trovate immediatamente.-

-Forse non ha il coraggio di lasciarle scoperte, come se volesse proteggerle dal freddo o dalle interperie esterne finchè vengono trovate…-

Aggiunge Emily, facendo annuire lentamente Hotch e Rossi. Garcia preme ancora il pulsante del telecomando ed appare una mappa di Los Angeles. Sono indicati tre luoghi di abbandono dei corpi e, Reid fa in fretta a notarlo, sono tutti nella zona orientale dela città, dalle parti di Glendale, Pasadena e East Los Angeles. Sembra quasi che sia già tracciata una triangolazione del profilo geografico dell’SI.

-Quanto distano le abitazioni delle vittime dal punto dell’abbandono?-

Domanda aggrottando appena le soppracciglia pensoso. Rossi controlla subito i fascicoli e ci fa scorrere il dito mentre elenca gli indirizzi.

-La prima vittima proveniva da Venice Beach… Mentre le altre due abitavano a Burbank.-

-Nei pressi alla cittadina universitaria e al Valley College, quindi.-

Conclude il giovane, grattandosi i capelli e non staccando gli occhi dallo schermo.

-Geneva e MaryElizabeth erano entrambe studentesse al Valley College, infatti.- Hotchner si alza in piedi e raccoglie i fascicoli dal tavolo, prima di guardare Reid. –Tra venti minuti al jet. Ci aspetta un volo di sei ore.-

Dicendolo volta le spalle alla squadra ed esce dalla sala riunioni, mentre Prentiss si alza e sospira. Morgan si stiracchia allungando le braccia verso il soffitto e poi lancia un’occhiata al castano, ancora distratto dallo schermo.

-Hai voglia di andare a Los Angeles? Non hai più contatti con quella famosa attrice… Come si chiamava?-

-Layla.-

Suggerisce Penelope passando le piume colorate della sua penna sulla testa rasata del profiler, prima di uscire a sua volta. Spencer sbuffa ed evita il discorso come gli è già capitato in passato, prima di recuperare un paio di fascicoli e volatilizzarsi insieme agli altri. JJ lancia uno sguardo alla mora, che sorride e scuote la testa senza nessun commento. È Derek che sorride abbassando lo sguardo. David ridacchia appena prima di seguire l’esempio degli altri e raggiungerli sulla soglia.

-Ci sono pochi argomenti su cui il dottor Reid non è logorroico…-

-…diciamo solo di ragazze.-

Esclamano sulla porta della sala riunioni, arrivando sul balconcino che da sull’open-space. Reid, che stava scendendo le scale, si volta verso di loro e li guarda torvo, prima di camminare spedito verso la sua scrivania.

 

 

* * *

 

Sono in volo da più di quattro ore, quando Hotch richiede l’attenzione della squadra. JJ accende il pc in collegamento con Garcia e subito questa si agita sulla sedia del suo piccolo quartier generale informatico.

-Che hai scoperto sulla vita delle vittime?-

La stramba bionda sorride alla domanda di Hotchner e subito si sporge in avanti, aprendo i file su uno dei tanti schermi da cui è circondata.

-Angela era la ragazza che ogni giovanotto per bene vorrebbe frequentare. Si era trasferita a L.A. da un paesino del Kansas due anni fa per curare la nonna e studiare. È fuori corso da un anno all’università della California, ma nel frattempo ha frequentato corsi di specializzazione. Oltre al volontariato era occupata con gruppi a sfondo beneficiario di vario genere… Iscritta alla PETA e sostenitrice del WWF. Lavorava in un negozio di animali e di sera svolgeva altri lavori socialmente utili con dei membri di un’associazione giovanile.-

Morgan alza le sopracciglia stupito, voltandosi verso Prentiss che apre il fascicolo della ragazza. Rossi si sporge appena, appoggiando i gomiti alle ginocchia e guardando il capo della squadra.

-Una ragazza modello…-

-Aspetta di sentire di MaryElizabeth e Geneva. Lei in confronto sembrerà un Windows 97.-

Tutti tralasciano di chiedere cosa c’entri il paragone, mentre Reid si porta una mano al mento per grattarselo.

-Cos’hanno di speciale le altre due vittime?-

-…sembrano la tua copia al femminile. Beh, più o meno. Non del tutto, insomma.- Fa cinicamente l’informatica, cinguettando. –Entrambe provenivano da famiglie benestanti e frequentavano il Valley College. E…Incredibile! Tutti i loro voti erano davvero eccezionali! Non avevano nemmeno una materia con voti scarsi! Per non parlare della loro situazione sociale… Entrambe coinvolte in associazioni di ogni tipo: salvaguardia di ambiente e animali, beneficienza, organizzazioni di eventi e chi più ne ha più ne metta. Nel tempo libero anche loro svolgevano del volontariato. Ambedue fidanzate-

Sullo schermo appaiono le foto delle ragazze, coinvolte in qualche affare delle associazioni a cui erano iscritte. Mentre le foto scorrono appare anche un documento che elenca gli studenti più brillanti dei college di Los Angeles e Hotch ordina immediatamente di spedire il tutto sulla loro tablet.

-Cerca di scoprire i collegamenti tra le vittime… Se oltre ad essere ugualmente brillanti frequentavano gli stessi posti o le stesse compagnie.-

Aggiunge, prima che Spencer alzi lo sguardo verso lo schermo con un’espressione poco convinta.

-Anche le confraternite… Prova a controllare se erano entrate in qualche gruppo scolastico.- Esclama, prima di guardare Aaron come a scusarsi per l’intromissione. -…al college gente con voti e carriere simili anelano ad entrare nelle migliori confraternite. È possibile che, se si conoscevano, è lì che sono venute in contatto.-

-Esatto… E forse anche l’SI le ha conosciute in quel modo.-

Rimugina Emily, mentre Rossi annuisce lentamente concordando con loro.

-Controlla se anche Angela aveva un passato scolastico simile prima di abbandoare gli studi.-

-Sarò un fulmine… La vostra Penelope è qui in ogni momento in cui ne avrete bisogno!-

La bionda spegne la conversazione e lascia la squadra a lavorare sui file ricevuti sulle loro tablet. Morgan si rimette comodo incrociando le gambe e scorre veloce alcune foto, sorridendo e voltando poi lo schermo verso il dottor Reid.

-Hey, genietto, guarda! Ci sei anche tu tra gli studenti più brillanti! Che strano, eh?-

-…solo perché mi sono laureato al CalTech.- Mormora, prima di andare a controllare lo stesso elenco. -…non pensavo che tenessero un elenco di anni. Ci saranno centinaia di studenti geniali qua dentro e-

Si blocca quando, leggendo velocemente i nomi accanto alle fotografie, gli pare di riconoscerne uno.

Uno come Spencer Reid, tuttavia, non ha mai la semplice impressione di riconoscere qualcosa. La sua è una sicurezza.

Saphire Mason.

-Blue.-

Sussurra, così che Morgan e Prentis si avvicinano per spiare. Sullo schermo appare una ragazza bionda dai bei lineamenti e dagli occhi nocciola.

-La conosci?-

Domanda curioso Derek, mentre la mora aspetta la risposta con un sorriso sulle labbra. Reid continua a guardare la foto, ricordandosi dell’ultima volta che l’ha vista, circa quattordici anni prima, quando era solamente una bambina di sette anni.

-Sì… Lei… Lei era al college con me.-  Balbetta, prima di scuotere appena la testa e correggersi. –Cioè… Era la figlia di una professoressa del college e spesso la incontravo alla mensa e nella cittadella universitaria.-

-…è diventata un piccolo genio a quanto pare.-

Suppone Emily, prima di tornare a sedersi composta ed ammiccare a Morgan che si lascia scappare una risatina.

-S-sì… Il suo quoziente intellettivo solo a sette anni era già sopra la norma per i bambini della sua età e… è diventata un genio.-

Il dottor Reid rimane come immobilizzato a ripensare a quella bambina che quasi tutti i giorni gli rivolgeva la parola in mensa, quando la vita al college era abbastanza difficile. Si domanda se ancora vive a Los Angeles, in Pasadena, insieme a sua madre. Si chiede se, anche lei, si ricorda di tutti quei pranzi insieme e le partite a scacchi nel parco del college.

-…bene. Quando atterremo voglio Morgan e Prentiss alla casa della prima vittima, mentre Reid e Rossi andrete dai genitori di Geneva McKenzie e MaryElizabeth Sullivan. Io e JJ ci recheremo al commissariato locale e ci occuperemo dei media.-

Hotch torna a sedersi al suo posto, mentre gli altri rispondono con un accenno al suo ordine.  Per quanto Spencer sia curioso di sapere di Saphire, la cosa più importante è trovare l’SI che sta uccidendo queste ragazze, prima che possa colpire ancora. Sempre che non abbia già trovato la sua prossima vittima…

 

      * * *

 

 

 

 

continua…                                                    

 

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti. Questa è la mia prima FF su Criminal Minds.

Ho sempre desiderato scriverne una ma non ero sicura del risultato…

Così ecco il mio tentativo!

 

Sarà una fic di qualche capitolo, incentrata perlopiù sul personaggio di Spencer Reid e su alcuni ricordi dei suoi anni al college.

 

Spero che come inizio vi paccia!

Ce l’ho messa tutta a costruire il profilo dell’SI prima di iniziare la storia.

Vi prometto che non ci si dimenticherà che questo è un thriller, nonostante tutto!! XD

 

Grazie a chi leggerà e chi lascerà un commento. ^-^

 

Xoxo

Miky

 

 

 

 

 

   
 
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