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Autore: bennie_    19/11/2011    4 recensioni
L’irlandese le fece fare una giravolta e il mio cuore si fermò.
Strinsi tra le mani la bottiglia di vetro. Avrei voluto essere al posto suo, tenerla stretta e farla volteggiare al ritmo di quella stupida canzone.
Quel Niall era davvero fortunato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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i only want you when i'm breathing .




Bevetti un altro sorso di birra, con lo sguardo fisso davanti a me.
Cher era al centro della pista da ballo, tra le braccia di quel biondino, Niall.
La musica era ritmata e lei non faceva altro che ridere di come il ragazzo ballasse in modo strano. Probabilmente era colpa dell’alcol.
L’irlandese le fece fare una giravolta e il mio cuore si fermò.
Strinsi tra le mani la bottiglia di vetro. Avrei voluto essere al posto suo, tenerla stretta e farla volteggiare al ritmo di quella stupida canzone.
Quel Niall era davvero fortunato.
Diedi uno sguardo veloce all’orologio che avevo al polso e sbuffai. Non aspettavo altro che andare a casa, perché sapevo che lei mi avrebbe dato un passaggio. O meglio, io avrei dovuto guidare, visto che lei aveva bevuto troppo e io solo una birra.
La musica rallentò e i due si avvicinarono ai divanetti dove ero seduto.
“Louis, ti vedo triste. Balla anche tu!” sbottò, lasciandosi cadere di fianco a me e giocherellando con la mia mano. “Io… non so ballare tanto bene” mentii, senza fiato a causa del contatto con la sua mano.
Ancora non capivo il perché mi facesse quell’effetto.
Lei ridacchiò leggermente, liquidando la mia frase con la mano. “Sciocchezze! Tutti sanno ballare” disse, poi guardò il display del suo cellulare. “Merda! È tardissimo, io dovrei essere già a casa” borbottò, strascicando le parole, poi mi guardò.
“Andiamo” mi fece segno col capo di seguirla. Stampò un bacio sulla guancia dell’irlandese. “’Notte, barbone.” gli disse, facendolo scoppiare in una risatina contagiosa. Eppure dentro di me sentivo solo gelosia.
“Tu non guidi stasera” dissi calmo quando fummo da soli nel parcheggio, prendendole la chiave di mano.
Altri brividi.
Lei annuì e si lasciò cadere sui sedili posteriori. “Portami a casa” sussurrò, chiudendo le palpebre. Sorrisi e mi misi al posto di guida.
Non dissi niente per tutto il tragitto, non volevo svegliarla. Sentivo il suo respiro farsi sempre più pesante e non riuscivo a contenere le farfalle nel mio stomaco.
“Cher, siamo arrivati” le sussurrai, chinandomi per accarezzarle i capelli. Lei mugugnò qualcosa di incomprensibile, poi di malavoglia si alzò e chiuse la macchina. “Vieni dentro” disse soltanto, senza neanche aspettare una risposta.
Si chiuse la porta alle spalle e rimanemmo entrambi al buio totale. Riuscivo a malapena a scorgere la sua figura esile, tastava il muro con le mani in cerca dell’interruttore. L’unico rumore era quello dei suoi tacchi.
All’improvviso non la vidi più e il rumore delle scarpe cessò. “Charlotte?” la chiamai, titubante, cercando l’interruttore.
Dove diamine era??
La mia mano incontrò la sua. Sorrisi involontariamente. Intrecciò le sue dita alle mie, tirandomi a sé.
La sentii ridacchiare mentre mi sbottonava la camicia a quadretti.
Sapevo fosse una cosa sbagliata, sapevo che avevamo entrambi bevuto e che forse ce ne saremmo pentiti, ma non riuscii a resistere.
La strinsi di più a me, facendo incontrare le nostre labbra. Il suo respiro affannoso mi mise più fretta. Le tirai via la maglietta e la presi in braccio, le sue gambe intorno al mio bacino.
Salii le scale di corsa, farlo sul divano sarebbe stato squallido.
La lasciai cadere sul letto, per poi mettermi su di lei. Le baciai il collo lentamente, sorridendo al sentire le sue mani tra i miei capelli.
“Ti amo” le sussurrai, fermandomi a guardarla negli occhi. Lei sorrise semplicemente, avvicinandomi di più e sbottonandomi i jeans.
 

 *    *    *

 
Aprii gli occhi di scatto, accecato dai raggi del sole che penetravano dalla finestra.
“Merda!” sbottai sottovoce, guardando il soffitto bianco. Mi coprii la faccia al ricordo della notte precedente. Un sorriso si fece spazio sul mio viso, mi voltai a guardarla.
Era bellissima, come sempre. Il lenzuolo azzurrino le lasciava scoperta la schiena nuda e i capelli erano sciolti sul cuscino.
Mi alzai dal letto senza fare il minimo rumore, sorridendo amaramente. Era stata una notte da ricordare, forse la più bella della mia vita. Ma io sapevo che se ne sarebbe pentita, lo sapevo perché era bastata una parola per rovinare tutto.
Le baciai dolcemente i capelli e uscii dalla stanza, infilandomi velocemente i jeans.
Mai in vita mia ero stato tanto codardo, mai ero scappato così da un problema.
Ma come potevo dirglielo? Come potevo dirle che mentre facevamo l’amore ha urlato il nome di un altro?



 


Scusatemi per questa missing moments penosa che non mi convince affatto ahah ma volevo scriverla u.u
Spero la fine non vi abbia lasciate con l'amaro in bocca e spero anche vi abbia fatto ripensare sulla figura di Louis 
Alla fine nessuno è davvero cattivo. Ognuno ha le proprie ragioni u.u
Detto questo sono contenta l'abbiate letta:)
Fatemi sapere cosa ne pensate ahaha 
altrimenti tipo mi deprimo e alla fine la cancello D:
hfdjsdkjghfjdk 
sciaoo:3

  
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