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Autore: Tomma    19/11/2011    2 recensioni
-Non andartene- Gli disse con quella sua voce così dolce.
-Resta qui con me, almeno stanotte-
Axl si sdraiò accanto a lei e la guardò negli occhi, quegli occhi che lo rapivano sempre e che facevano fermare il tempo.
Mona gli prese le mani e se le porto vicino al viso. Le piacevano quelle mani, grosse e sempre calde. Le davano sicurezza, quelle mani erano il ramo su cui ci si aggrappa per non cadere nel burrone..
L' abbigliamento in pelle e l'aspetto da rocker si contraddicevano alla profondità di Axl. Mona l'aveva già capito, dai suoi occhi.
-Tu non credi che destino e casualità siano la stessa cosa? In ogni caso non sei tu a decidere.-
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOUND OF SILENCE

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Cap. 9

Shine On You Crazy Diamond

Now there's a look in your eyes,
like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond.

Pink Floyd-Shine on you crazy diamond.



-Mona ha una certa tendenza ad esagerare a volte. Sicuramente si è già pentita di averti incolpato e insultato.-
Le parole di conforto di Heather lo fecero tornare sul pianeta terra. Dopo che Mona se ne era andata, Axl si era seduto per terra, vicino la borsa della ragazza, che aveva furiosamente lanciato in un attimo di rabbia, e aveva appoggiato la schiena nuda contro il muro.

Heather ricevette come risposta da parte di Axl uno sguardo alquanto confuso e siccome non si decideva a controbattere gli offrì una sigaretta che il rosso accettò di buon grado. Decise che forse era il caso di parlargli ancora.
-E' molto turbata ultimamente, sai... presto rivedrà i suoi genitori. Continuo a pensare che non sia una grande idea, ma è giusto che vada al funerale di suo fratello...-
-Funerale?- riuscì a mormorare Axl, alzando dal marciapiede gli occhi che si erano illuminati di una strana luce.
-Sì, suo fratello, non te lo ha raccontato?-
-Sì, ma andrà fino in Inghilterra? Tornerà?- La sua voce si era riempita di ansia.
-Non lo so, veramente non lo sa nemmeno lei. Vedi, la situazione è che questo a Los Angeles era solo un nostro viaggio di piacere, Mona potrebbe dare fine al suo viaggio proprio oggi. Non ha molti soldi, poi... Ha perso il lavoro, io non riuscirei a mantenerla per più di una settimana. Se restasse lì sarebbe solo un bene per lei..-
-No!- esclamò col battito del cuore accelerato. Perchè poi?-si chiedeva-perchè doveva agitarsi così tanto per una ragazza che conosceva da così poco?
A Heather scappò un sorriso.
-Però c'è anche la possibilità che scappi a gambe levate dai suoi genitori, sarà terribile per lei: immagina due genitori divorziati e preoccupati ritrovatisi per il funerale del loro figlio e Mona che torna da un viaggio di due anni. La assalirebbero, non so se potrebbe resistere a un certo attacco...-
Per un po' cadde il silenzio. Axl sembrava guardare passare le macchine, ma con la mente era altrove, molto lontano. Com'è dura la vita -pensò. Per un po' riuscì a percepire il dolore di Mona. Gli vennero i brividi quando una fredda brezza di vento gli accarezzo il torace.
-Conoscevi suo fratello?-
Heather sì incupì: il sorriso rilassato e quasi divertito si inarcò all'ingiù.
-Sì. Era un bravo ragazzo.-
Sì alzò in piedi. Axl capì che non era il caso di proseguire a parlare di quel argomento, perchè riusciva a percepire la tristezza della brunetta, che in quel momento stava prendendo la borsa dell'amica da terra.
-Vuoi che ti accompagni?-
-Oh no, grazie-
-Pensi mai che ci rivedremo? Verrai a qualche altro nostro concerto? Ho notato che tu e Duff..-
-Stai cercando di farti dei fan, Rose? O vuoi chiedere qualcos'altro?- gli chiese di rimando con un sorrisetto furbo.
Axl le sorrise, all'inizio un bel sorriso divertito dalla risposta della ragazza poi si fece più malinconico e gli fece la domanda di cui gli importava veramente la risposta, guardando la strada davanti a sé e non la faccia di Heather:
-Pensi che la rivedrò ancora?-
La bruna non seppe cosa rispondergli si abbassò davanti ad Axl, attirando la sua attenzione.
-Sai, Duff non è male e come gruppo andate forte. Penso che noi ci rivedremo.- Axl si girò di nuovo verso la strada, non aveva ancora colto il senso di quelle parole. - Così, magari, se Mona si fa sentire potrei riferirti le sue decisioni.-
Il rosso si concentrò di nuovo su quel viso sorridente e il suo volto si illuminò.
La seguì con lo sguardo mentre si allontanava, mentre le sue parole rimbombavano nella testa come il rumore dei suoi tacchi che battevano sul cemento e pian piano si allontanavano.

Il tempo passò così in fretta che quando sentì le risate dei suoi amici che si avvicinavano notò che il sole, ormai, si stava avvicinando ai suoi piedi e il vento mattutino non gli dava più fastidio, anzi, così, a torso nudo stava anche bene.
-Amico! Axl! Che ci fai lì per terra?- chiese un allegro Steven spuntato fuori dalla porta di ingresso. In quel momento la testa del suo migliore amico Izzy fece capolino da dietro Steven:
-Axl ultimamente ha preso famigliarità con i vari pavimenti. Inizio a preoccuparmi.-
-Oh, Iz, non credo che tu debba preoccuparti. Hai visto che spettacolo che ha dato ieri sera? Complimenti! Potresti anche girare un porno se lo volessi. E comunque mai nessun tossico di questa fottuta casa avrebbe mai pensato di scopare sul tavolo... o ciao amore!-
Sì interruppe abbracciando una piccola moretta che era uscita fuori dalla casa, con un sorriso stampato e gli occhi luccicanti di gioia.
Poi uscì Duff, nervoso e pallido, e sorridendo annunciò al rosso:
-Amico, cerca di mantenere la calma... be', penso che qualcuno abbia vomitato sulla tua maglietta!-
Axl sentì di nuovo crescere la rabbia nel suo petto.

Era tutto più terribile di quel che aveva immaginato. Non riusciva a non piangere.
Non appena aveva messo piedi in quella casa, nella sua casa.
All'inizio non riusciva a capire se era troppo spaziosa perchè era abituata a quel buco del suo appartamento, se mancava qualche mobile o se era la mancanza di una persona: suo fratello.
La cosa peggiore era stata rivedere la madre e il padre. Entrambi sconvolti e nello stesso tempo sollevati di vedere lei varcare la soglia di casa.
Le nuvole di Brown Edge non avevano intenzione di lasciar passare nemmeno un raggio di sole, ma si disse che era meglio così, anzi, doveva essere così, era giusto: dopotutto era lì per un funerale. Ogni singolo avvenimento sembrava voler rendere quel viaggio tetro e buio, nemmeno una luce che potesse darle un po' di vitalità, sollievo. Si era illusa che presenziare al funerale l'avrebbe liberata dalla tortura e dalla sofferenza; si era illusa che onorando il corpo di suo fratello con quel funerale non solo avrebbe lasciato passare l'anima in cielo, ma anche lei si sarebbe sentita più libera a continuare la sua vita. Invece no. Aveva passato ore in piedi quel giorno. Non c'è stato niente di peggiore che vedere il corpo del suo fratello immobile, con gli occhi chiusi e senza traccia di sorriso, vedere che non era come l'aveva lasciato, semplicemente non era più vivo. Questa certezza, che dovrebbe esserle già stata ovvia, la colse di sorpresa e non fece che aumentare rabbia, depressione e incubi notturni. Ogni giorno andava alla tomba e portava un fiore. Ogni giorno restava al cimitero per ore, anche sotto la pioggia, seduta nel fango. Era come se non vivesse più: la sua routine quotidiana era basata sull'andare al cimitero e a furia di farlo ormai era cose se avesse trovato il posto per il suo corpo. La sua mente era così sfocata che non riusciva a pensare bene a cosa stesse facendo e pian piano moriva. Dimenticava anche di mangiare, a volte e credeva che mai sarebbe riuscita a superare un momento del genere. Pensava ai probabili consigli che suo fratello avrebbe potuto darle se fosse stato vivo, ma questo non faceva altro che aumentare il suo dolore. Una mattina si svegliò dopo aver fatto un incubo, lo stesso incubo con Axl che aveva fatto quella notte alla Hell House e rivide la strana luce negli occhi di Axl. Non riusciva a capire cosa fosse, dolore, felicità, malizia o stupore, qualunque cosa fosse le aveva dato una sensazione di tranquillità, perchè riusciva a vedere una luce in tutto quel buio. Quel giorno pensò alla sua vita a Los Angeles, pensò che le mancava Heather e all'improvviso le era venuta una gran voglia di parlare con Axl. Non ce la faceva più a vedere la tomba del fratello, non ce la faceva più a vedere i suoi geniori così tanto addolorati, voleva tornare a Los Angeles e voleva controllare se la luce negli occhi di Axl è solo un sogno o c'è veramente.

-Notizie?-
-No...- Ormai era diventato il loro saluto, non era per essere scortese, ma aveva imparato, con lei, ad arrivare subito al sodo e la ragazza non sembrava irritata da questo comportamento, anzi rispondeva con sorriso tranquillo, un po' divertito.
Axl continuava a pensare spesso a Mona, nell'arco di una settimana era riuscito anche a sognarla. Forse ne era ammaliato. Forse era rimasto sorpreso dalla luce che aveva visto in lei in quell'unico momento che l'aveva vista sorridere al bar, forse voleva riportare quella luce in lei, voleva starle vicino, farla splendere, fare tutto quello che avesse voluto. Voleva solo quella luce.
-Hey, Heather! Sei in ritardo!-
Le corse in contro la piccola morettina che stava sempre con Steven, Adriana, per abbracciarla, come se la conoscesse da una vita. Poi venne il turno di Duff, che come saluto le cinse le spalle con il braccio e le posò un leggero bacio sulle labbra.
-Allora, cosa si festeggia?-
-I Guns n' Roses, la prossima band più famosa del mondo, hanno finalmente trovato un manager!- esordì Slash, già con la bottiglia di Jack Daniel's in mano. La dichiarazione fu seguita da un applauso e risate, poi tutti quelli presenti nella Hell House, a cui importava solo di mandare giù più alcool possibile, brindò , dieci, venti volte alla nuova tappa raggiunta dalla prossima band più famosa del Mondo.

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Ehilà! Qualcuno si ricorda ancora di questa storia? Be', spero proprio di sì! 

Comunque i miei amici Catullo, Baudolino, Federico Barbarossa e Omero mi hanno tenuta un pochino impegnata in questo mese e penso sarò altrettanto trattenuta da Socrate e si cari sofisti nel prossimo, quindi, se a qualcuno ancora interessa, non vi prometto un'altro capitolo tanto presto, anche perchè non ne ho nemmeno uno pronto :) Spero comunque di riuscire a scrivere qualcosa prima di Natale XD Spero che anche voi speriate. 

Hasta luego people!

  
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