Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: neverbethesame_    19/11/2011    1 recensioni
"il tuo sorriso è qualcosa di meraviglioso" "quel sorriso c'è solo grazie al tuo" "tu non sai quante lacrime sono state versate da questi occhi. non sopporto più niente, perchè non c'è più niente nel mio mondo. ma continua ad esserci quel maledetto cielo blu che ti piaceva tanto.."
bene bene bene, so che da questa presentazione non si capisce un tubo ma voglio che sia tutto una sorpresa. entrate e leggete questa cortissima storia e forse non ve ne pentirete.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                  "FOR A BLUE SKY"

Un raggio di tiepido sole mi illuminò il viso e automaticamente aprìì gli occhi, saranno state le sette ma non avevo sonno, ormai non lo avevo più.

Sospirai. Stava iniziando un altro giorno, pieno di visi sorridenti, luci e colori, quelle giornate d'estate che amavo più della mia stessa vita.



Ma da quando tu non ci sei ogni cosa per me ha perso la sua luce, il suo colore. Si Joe, non è facile come credevamo. La tua assenza continua a

pesarmi dopo anni e il tuo ricordo continua a scavarmi una voragine nel petto come il primo giorno, perchè non riesco ancora a capacitarmi di

tutto quello che è successo. Lo so. Mi hai sempre visto come una ragazza sveglia e concreta; niente bugie, niente falsità o inganni, solo la dura

realtà. Bhè questa realtà fa schifo Joe e vorrei che te la riprendessi tanto quanto vorrei che riprendessi me nelle tue braccia. Mi manca il tuo

profumo sulla  mia pelle e il sostegno delle tue forti braccia sempre attorno alle mie spalle o alla mia vita. Tu eri la mia forza, la mia roccia, e

adesso che non ho più te non ho più niente.



Mi alzai da quel maledetto letto come ogni mattina, camminai a piedi nudi su quel pavimento liscio e freddo e aprii con lentezza l'anta del frigorifero.

Un sorso di latte e qualche biscotto dalla vecchia credenza sarebbero bastati per quasi tutta la giornata. 


Sò che è stupido e infantile, ma non mi sono mai più seduta al tavolo della nostra cucina da quando sei morto. è troppo grande e vuoto per una

ragazzina minuta come me. Sono ancora come ti ricordi, piccola e insignificante per me, bellissima e unica per te. Ancora non so cosa ti ha detto

il cervello quando ti sei innamorato di me. Tu, giocatore di pallavolo professionista, alto un metro e novanta, capelli mori e lucenti e un sorriso

da capogiro ti eri invaghito della minuta Jess, ballerina di danza classica noiosa e petulante.

"Non sottovalutarti. Sei uno splendore e purtroppo non lo penso solo io, amore." mi dicevi sempre, anche se ancora oggi credo sia una balla. Solo

un cretino come te poteva innamorarsi di una come me. 



Uscii di casa il più presto possibile, sempre con lo stesso completo di danza largo e sbiadito. Camminare mi faceva bene poichè dovevo concentrarmi a

non cadere in delle buche o sbattere contro le persone. Concentrarmi su qualcosa era quello che mi salvava dalla dura realtà, ecco perchè continuavo a

ballare. Non certo per la passione, morta ormai da un pezzo, ma quella scuola di danza mi ricordava i momenti felici del mio passato ed era una

necessità restarci legata. Arrivati davanti la scuola di danza corsi su per le scale, accennai un saluto alla ragazza al computer dell'ingresso e entrai negli

spogliatoi.

"Tesoro mio, finalmente! come sta la mia piccola Jess oggi?" odiavo la gente che continuava a ronzarmi intorno come fanno le api quando sono attratte

dal miele. Mi voltai lentamente cercando di ingoiare l'astio che stavo per sputargli sulla faccia. Sorrisi debolmente e mi avvicinai al posto più lontano da

tutti, appoggiai la borsa a terra e mi sedetti. Sospirai ancora.


Era davvero bello vederti giocare; non che amassi quello stupido sport sia chiaro, ma i tuoi movimenti fluidi e scattanti mi ricordavano la danza,

e tu eri il ballerino più bello e affascinante dell'universo.

Non nascondo però che era irritante stare in quell'insulsa palestra e sentire quelle galline del primo anno urlare il tuo nome. So che eri il capitano

della squadra, ma non riuscivo a capire dove quelle trovavano il coraggio di sgolarsi così tanto. Era irritante, ma questo l'ho già detto.

Comunque la cosa che preferivo di più era vedere il tuo sorriso quando segnavi il punto vincente e il tuo sguardo cercava il mio sulle tribune.

Io ti salutavo ogni volta che percepivo la tua attenzione ricordi? Ancora oggi non riesco a dirti il motivo, forse volevo solo mostrarti la mia

presenza per renderti la partita più piacevole, visto che dicevi sempre che solo io ti tranquillizzava un pò dall'ansia del gioco. Sappi che

io ci sarei sempre stata per te. Sempre.



La lezione di danza era proceduta normalmente, io avevo ballato normalmente. Ormai Mrs. Charlotte non mi asfissiava più dicendomi che non

trasmettevo nessuna emozione. Si era stufata, o forse rassegnata, ma leggevo nei suoi occhi la delusione e questo contribuiva ad aumentare la mia

pesantezza.

Ma non potevo farci niente, non avevo più niente ormai.

Uscii dalla scuola evitando altri sguardi delle mie compagnie e mi diressi al parco come ogni mattina. Quel parco immenso e colorato, che durante

queste mattinate fresche ma assolate attirava mandrie di bambini super elettrici, turisti intenti a rilassarsi sdraiati sul prato o a mangiare un panino,

cagnolini che correvano da un albero all'altro e tantissima altra vita.

Ogni giorno mi stupivo di quanta gioia poteva esserci nell'aria anche senza di te, ma è una gioia che non riusciva ad appartenermi, ad entrarmi nell' anima

fino ad invadere il più piccolo spazio del mio corpo o della mia mente. Non era quella gioia genuina che mi davi tu. 


Sai ho finito quel libro che mi avevi regalato per il mio diciannovesimo compleanno, quello che parlava di quell'insulsa storia di vampiti e altre

creature mostruose che non riuscivi a comprendere. Eppure non è male come mi hai sempre detto, certo è banale rispetto alla nostra storia

d'amore, ma è meglio di niente. L'ho finito nel nostro parco, sdraiata sotto il nostro albero. Quel luogo che era sempre stato il mio rifugio felice da

condividere con te adesso era il mio rifugio per i ricordi più profondi e  i pochi sentimenti rimasti.

Ricordo con gioia quando mi hai chiesto di sposarmi sotto quell'albero ; era una fredda domenica d'autunno ma niente ci poteva allontanare dal

desiderio di sdraiarci nel nostro rifugio felice. Il vento soffiava insistentemente e migliaia di foglie gialle e marroni volavano nell'aria. Non c'era

nessun altro in quel parco apparte i nostri corpi abbracciati stretti su quel letto di foglie cadute. Ricordo che dopo qualche discussione ti sei

bloccato e il tuo sguardo si perse nel cielo lontano.

"Adoro il cielo coperto. Nessuno riesce a capire la bellezza del bianco candido delle nuvole rispetto a quell'insulso celestino del cielo sereno" io

sorrisi dei tuoi soliti discorsi particolari e tu ti voltai raggiante e mi fissasti per molto tempo, talmente tanto che dopo essermi persa per un attimo

nei tuoi occhi color ghiaccio fui costretta ad abbassare lo sguardo imbarazzata. Tu sciolsi il mio abbraccio e mi alzasti con un solo gesto, poi

ti inginocchiasti sotto i miei occhi e tirasti fuori una scatolina blu di velluto. Iniziarono i giramenti di testa e le vampate di calore. Dopo

la splendida richiesta e la mia risposta positiva iniziammo a ballare come due matti per tutto il parco e il tuo stupendo sorriso riuscì ad

impressionarmi ancora una volta.

 "il tuo sorriso è qualcosa di meraviglioso" "quel sorriso c'è solo grazie al tuo"



Mi alzai dal prato e asciugai quelle maledette lacrime inutili che continuavano a rigare il mio viso. Tu non sai quante lacrime sono state versate da

questi occhi. Non sopporto più niente, perchè non c'è più niente nel mio mondo, ma continua ad esserci quel maledetto cielo blu che non ti piaceva

tanto.


 Raccolte tutte le mie cose mi rincamminai verso casa, cercando di prestare più attenzione possibile alle persone che mi trovavo attorno.

"Odio il cielo nuvoloso" si lagnò una bambina con sua madre "già. è tutto così..bianco" continuò lei.

Mi bloccai e mi appoggiai al primo palo che trovai, cercando di controllare il mio respiro e cercando di controllare il mio umore, ma poi non resistetti e

guardai in alto : il cielo era completamente coperto da grandi nuvole bianche e soffici e coloravano di un bianco candido ogni oggetto sulla terra.

Era davvero uno spettacolo meraviglioso.

Avrei pagato oro per godermi quello spettacolo al tuo fianco.







"NOTE D'AUTORE"

Salve salvino cari lettori e lettrici. eccovi un'altra piccola e insignificante one-shot, che però proviene dal mio cuore al 100%.

So che è un pò troppo triste e malinconica ma per il mio stato d'animo attuale una cosa del genere andava assolutamente fatta. 

Per ogni chiarimento o consiglio o commento o qualsiasi cosa vogliate potete scrivere una bellissima recensione che sarà letta e accolta con

tanto tanto tanto tanto piacere. Grazie mille per la vostra attenzione.

Con affetto, Ilaria.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: neverbethesame_