Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: iRomeo    19/11/2011    0 recensioni
Qui parlo della dura realta' che bisogna affrontare crescendo e, ammiro coloro che nel proprio cuore sono riusciti a tenere accesa quella piccola scintilla infantile che ci rende unici e felici.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ho sentito dire che, per essere uno scrittore, bisogna essere al centro dell'attenzione, ma allo stesso tempo vivere in un mondo fatto di sogni, di desideri, di passioni.
Vivere in un mondo proprio per sfuggire dal mondo. Eppure io non so stare al centro dell'attenzione, anzi nemmeno lo voglio, non sono bravo ad esprimermi,
non vivo in un mondo a parte ma, da quel mondo provengo. Sono un ragazzo come tanti e, come tanti altri sono fuggito dal mondo, forse inconsapevolmente. Tutto ciò ebbe inizio tempo fa.

Mi ritorna in mente la mia infanzia, ero spensierato, felice, eppure qualcosa mancava; già da piccolo stavo ore e ore sui libri, quei libri che adesso mi sembrano così ovvi,
persino buffi e un po' ridicoli. Quei libri pieni di racconti, di poesie, di storia, di matematica, pieni di rime che vagavano come canti d'angeli nella mia testa.
Da piccolo non avevo amici, a dirla tutta, ne avevo solo uno; il migliore. Non ero interessato a legare con persone che non suscitavano nemmeno il minimo interesse in me.
Ero il bambino prodigio in famiglia e, per famiglia intendo tutt'altro che madre, padre, fratello, sorella, ero bravissimo a scuola ma non era merito mio,
io non mi comportavo per niente bene a scuola eppure mi consideravano eccellente, per via delle mie capacità di apprensione, venivo messo su un piedistallo ma, non me lo meritavo.
Forse era un po' merito delle conoscenze e parentele perché, alla fine io ero un ragazzino come tanti.

Rammento che, tra oggi e quel periodo, preferisco il passato; non c'erano la televisione o internet dove vivevo io, o meglio, c'erano ma il luogo in cui vivevo era sperduto.
Sotto l'ala di mio nonno mi misi a leggere libri, a studiare, costretto in una realtà che mi scivolava sempre via tra le dita. Così mi creai una piccola realtà, in un castello di vetro e specchi.
Ovunque mi girassi, nel mio mondo, trovavo sempre qualcuno con cui scambiare le mie idee. Le giornate passavano e, io, perdevo sempre più la cognizione del tempo.
Da piccolo non avevo ben chiara la sequenza in cui i giorni si scambiassero, non pensavo esistessero i mesi e le stagioni; per me esistevano solo le stagioni del cuore.
Se pioveva era un momento triste, se c'era il sole era un momento felice. Lentamente ed in modo inconsapevole, però, i ruoli s'invertirono e cambiarono.
Con il sole il mio animo si svuotava, e la malinconia mi avvolgeva. Era straziante guardare fuori da quella finestra e notare che tanta dolcezza mi provocasse così tanto dolore.
Viceversa, se pioveva, quel vuoto veniva riempito e la malinconia s'affievoliva mentre la pioggia mi avvolgeva e mi accarezzava la pelle.
Anche se avessi pianto ella avrebbe portato via con se quel segreto amaro, come la migliore delle amiche.

Purtroppo anche quel piccolo pezzo di mondo fatto di specchi, s'incrinò fino a crollare a terra in mille frammenti fatti di luci e colori. Sul suolo vidi il retro di quel mondo: grigio.

Mio padre aveva ottenuto il premesso di soggiorno e, ci portò via con se.

Agli occhi di un bambino può sembrare bello, un nuovo posto, una nuova casa, una nuova vita. Eppure ai miei occhi è sembrato una folata di vento c
he si abbatte su un castello fatto di carte. Mi trovai sperduto in un posto che non mi apparteneva, senza conoscere la lingua, senza conoscere gli usi.
Senza più quel bellissimo giardino con in mezzo quel grande melo che d'estate faceva ombra, senza più quel bellissimo prato composto da margherite e camomille 
che rendevano quel posto incantevole. Senza più quelle mura che giravano intorno alla casa;
quelle mura fatte di pietra ed argilla, on quel colore arancione acceso che ricordava tanto il tramonto.

Nella nuova casa, ero sempre chiuso e, seppure ricca di tutto ciò che una casa può contenere, seppure comoda, a me appariva deserta,
mi sembravano quattro mura spoglie. Quella casa non aveva ricordi, non aveva spazio per giocare, non sussurava mai.

Imparai rapidamente la lingua, era così facile e con così poche regole rispetto alla mia, la trovai affascinante, mi suonava dolce all'udito,
avevo iniziato ad andare a scuola, era così facile per me. La matematica, la geografia, la storia e persino l'italiano; prendevo sempre buoni voti,
la mia tortura fuorno le doppie, poi imparai a riconoscerle.

Con il tempo dimenticai quanta ricchezza portasse la lettura e la scrittura e mi persi dietro a giochi e televisione. persi la voglia di studiare,
ma peggio di tutto ciò fu rendermi conto di aver perso la voglia di apprendere.

Avevo finalmente trovato degli amici ma, un'amicizia infantile è destinata a scomparire. Tuttavia se ci ripenso mi torna il sorriso. Il mio primo amore,
seppure infantile, ha lasciato un segno indelebile sul mio cuore. I miei primi amici, gli unici che ricordi, gli unici con cui veramente mi trovai bene ma,
colui che non dimenticherò mai è stato il mio maestro. Mi ha aiutato in tutti i modi, non solo ad imparare l'italiano ma,
anche fuori da scuola. Non era un semplice maestro per me ma anche una cara persona e tutt'ora lo è. La cosa più buffa fu,
quando in tutti i modi mi spronò a imparare la lingua, ma ciò che mi ha insegnato di riflesso è stato il concetto di non smettere mai di apprendere,
nemmeno quado tutto sembra troppo difficile.

Nonostante io sia cresciuto in Italia, spesso ripenso a quel piccolo pezzo di terra, fatto da mura, da un grande melo con un prato
dorato tutt'intorno e quella finestra socchiusa, quello era il mio mondo. Quel piccolo pezzo di cuore che è andato perduto continuerà
a rivivere nei miei ricordi e, quando ci ripenso, mi torna il sorriso. Quello era il mio paradiso, quello era il mio mondo e, così continuerà ad essere.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: iRomeo