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Autore: JoyBrand    20/11/2011    1 recensioni
Dopo la morte di Brom, Eragon prosegue il suo viaggio con Aranel, mezz'elfa erede di un regno scomparso, inviata da Ellesmera in soccorso del giovane cavaliere. Quando Eragon e Shapira vengono imprigionati a Gil'ead, fa la conoscenza di Murtagh, disposto ad aiutarla. E' proprio grazie a quest'ultimo che....
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Erano ormai passate diverse ora da quando Eragon e Saphira erano stati catturati nella prigione di Gil'ead, ed ormai Aranel era in preda al panico. Camminava senza sosta in circolo, la mano che di tanto in tanto scattava istintivamente verso l'elsa della spada che portava alla cintura. Se un drago ed il suo cavaliere non erano riusciti a fermare le guardie dell'impero, che speranze avrebbe avuto lei? Forse la migliore soluzione sarebbe stata correre subito ad Ellesméra in cerca di aiuto, ma per allora Galbatorix avrebbe già messo le mani su Eragon e Saphira, e sarebbe stata la fine. Doveva agire subito.
Improvvisamente un fruscio, una presenza dietro le sue spalle, distolse la giovane dai suoni pensieri. La mano cinse l'elsa della spada per l'ennesima volta quella notte, ma stavolta la sfoderò. Si voltò attaccando lo sconosciuto, e la sua lama ne incontrò un'altra. L'uomo che si ritrovò davanti non si fece attendere per contrattaccare, e Aranel parò per poco il colpo. Il suo avversaio era veloce, e forte. Con un agile movimento del polso riuscì a colpirle il braccio, da cui fuoriuscì uno spruzzo di sangue. Questo bastò a far abbassare la guardia allo straniero e prontamente Aranel lo disarmò. La spada cadde a terra, il rumore attutito dall'erba bagnata. Aranel osservò compiaciuta l'espressione stupita sul volto del suo rivale e, ignorando le pulsazioni dolorose al braccio, gli puntò la spada al petto, invitandolo ad indietreggiare fino a fargli poggiare la schiena su una grossa quercia.
"Chi sei e che cosa ci fai qui?" gli domandò, avvicinandogli pericolosamente la punta della spada alla gola. Un rivolo di sangue uscì dal punto colpito dalla lama, ma non parlò.
"Come vuoi" fece allora Aranel. "Malthinae!" Rami robusti crebbero ad una velocità sorprendente dalla quercia, avvolgendo lo straniero alla vita e alle caviglie.
"Non ho tempo da perdere" continuò Aranel "ti ho dato l'opportunità di salvarti la vita. Se non vuoi dimostrarmi che non sei un pericolo, spero che tu trovi questa posizione comoda, perché ci resterai per molto tempo." Lo straniero continuò col suo silenzio, imperterrito. Aranel si voltò, allontanandosi a grandi passi.
"Aspetta!" sentì urlare alle sue spalle. La ragazza tornò alla quercia, soddisfatta.
"Non volevo attaccarti, mi stavo solo difendendo! Lasciami andare, e non ci rivedremo più. Non ho alcun interesse a seguirti, tantomeno ad ucciderti" La voce dell'uomo aveva una calma ammirevole date le circostanze.
"Conosci l'antica lingua?" chiese Aranel.
"Sì".
"Bene, allora non avrai alcun problema a ripetermelo". Lo straniero ubbidì, dando prova  della sua innocenza.
"Cosa stavi facendo qui?"
"Io... " parve avere un attimo di esitazione "girano voci che un drago ed il suo cavaliere siano stati avvistati da queste parti"
"Sei un soldato di Galbatorix?"
"No"
"D'accordo allora" acconsentì Aranel "Losna kalfya iet". Le radici si ritirarono nell'albero, lasciato libero lo straniero. Quest'ultimo non perse tempo, andò a recuperare la sua spada e si allontanò a grandi passi, senza dire una parola. Cercava Shapira ed Eragon - pensò Aranel - e non è dalla parte di Galbatorix, questo è assodato. Forse. . .
"Aspetta!" urlò Aranel, raggiungendo l'uomo misterioso correndo.
"Che diavolo vuoi ancora?!" sbottò questo irritato.
"Cercavi il cavaliere del drago, giusto? Be', si dia il caso che so dove si trovi, ma non posso raggiungerlo da sola." Lo straniero rispose con una risatina, scettico.
"E perché non potresti raggiungerlo?"
"Perché in questo momento si trova nella prigione di Gil'ead con il suo drago." rispose Aranel in tono grave. Lo straniero tacque. Se almeno ci fosse stata un po' di luce, avrebbe potuto leggere sul suo viso cosa gli stava passando per la testa.
"D'accordo." disse infine.
"Come?"
"Sì, ti aiuterò a liberarli. Conosco la prigione di Gil'ead. Ma ci serve un piano". 
  
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