Tuffo nel passato

«Quando diventerò famoso comprerò un super appartamento in centro solo per noi due»
Queste le parole che il suo migliore amico le ripeteva i giorni prima delle audizioni di XFactor. Poi il caso aveva voluto che lui diventasse sul serio famoso, ma il super appartamento in centro non era mai arrivato. Erano però arrivati gli impegni, le tournee in giro per l’Europa e poi per il mondo. E in tutto questo periodo il loro rapporto era andato via via scemando fino a cessare del tutto. All’inizio telefonate continue, poi solo una volta a settimana, poi qualche sms ..
Erano passati circa quattro anni e Abby c’era ovviamente rimasta malissimo, ma dopotutto non poteva restarsene lì a struggersi per sempre e aveva continuato la sua vita: aveva finito la scuola, s’era sistemata.  In alcuni momenti, a volte i più impensabili, quelle parole ricomparivano nella sua mente e sembravano non volere andare più via. Uno di quei momenti capitò nell’aeroporto di Londra mentre camminava tranquilla per il terminale con il trolley in una mano e l’altra infilata nella borsa alla ricerca del cellulare.
Distratta com’era, andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. L’urto interruppe i suoi pensieri e si ritrovò davanti una ragazzina – poteva avere qualcosa come 16 anni – che aveva in mano un cartellone.
“Oddio! Scusami! Stai bene? Ti ho fatto male?” chiese Abby lasciando finalmente perdere la ricerca del suo iPhone.
“Non ti preoccupare!” disse la ragazzina, con un sorriso.
In quel momento delle urla interruppero la loro conversazione. Entrambe si voltarono di scatto.
“Sapresti dirmi cosa succede?” chiese Abby
“L’aereo dei One Direction è da poco atterrato qui!” la ragazzina saltellò
Il cuore di Abby fece un tuffo nei calzini e poi tornò su “I One Dir .. quelli che hanno partecipato ad XFactor?!”
“Sì! Adesso scusami ma voglio vedere se riesco a fare una foto con Liam! Ciao!” la ragazzina si voltò e corse versò chissà dove.
‘Fantastico’ pensò Abby. Proprio in quel momento distava sì e no una centinaia di metri da quell’amico che non s’era fatto più sentire..
Una mezz’oretta dopo Abby era in bagno e si era appena ripresa da una crisi di pianto. Si guardò allo specchio e si passò il dito sotto l’occhio per sistemare quel po’ di matita rimasta. Poi uscì dal bagno.
Camminava con la testa bassa. Le sue Converse si posarono su qualcosa di scivoloso, molto probabilmente acqua. “Who!” urlò.
Dopo una frazione di secondo si ritrovò a fissare il soffitto, la schiena e il sedere doloranti. La borsa era accanto a lei, semi-aperta e un pacchetto di fazzoletti giaceva sul pavimento.
“Accidenti, è stata una bella caduta! Sta bene?” la voce proveniva da dietro di lei, e mentre si rialzava sentì una mano sorreggerla.
“Sì, d-devo essere sciv..” Abby incrociò gli occhi del suo soccorritore e per poco non cadde di nuovo.
‘No. No. Non può essere’ si ripeteva.
Gli occhi cioccolato di lui si spalancarono. “Abigail?” chiese.
Lei annuì.
“Che ci fai in bagno?!” chiese. Domanda non proprio intelligente.
“Quello che ci fai tu, Zayn” disse lei, strattonandolo per togliersi le sue mani di dosso.
“Che bello rivederti!” esclamò lui.
‘Abby, non farti ingannare dai suoi occhi lucidi.. ricorda quello che ti ha fatto’ si ripeteva lei.
“Sì, guarda un piacere immenso” tagliò corto lei e fece per andarsene.
Lui la trattenne.
Pochi minuti dopo Abby e Zayn erano seduti ad un tavolino al bar dell’aeroporto. Tutti i presenti fissavano il loro tavolo, riconoscendo il volto noto. Questo infastidiva un po’ Abby, che non riusciva ancora a spiegarsi come avesse fatto a convincersi quando lui le aveva chiesto di andare a mangiare qualcosa. ‘Una seconda occasione non si nega a nessuno’ aveva detto una vocina nel suo cuore.
“Allora, Abigail..” disse lui.
“Abby” corresse lei.
“Sì, Abby. Insomma se sei qui presumo tu stia partendo..”
“Sto tornando, in realtà” non riusciva a non essere fredda con lui, era più forte di lei nonostante lui si stesse dimostrando piuttosto interessato.
“Dove sei stata di bello?”
“Parigi”
“Wow! Bella! E’ sempre stato il tuo sogno viaggiare per il mondo,no?”
‘No, il mio sogno era viaggiare con te per il mondo, caro Malik’ pensò.  “Sì, infatti.”
Lui sospirò. “Cazzo, Abby. Non sai quanto ti ho cercata.. E’ solo che ho dovuto cambiare numero e ho perso tutti i miei vecchi contatti..”
“Sì, lo so.”
“Come lo sai?”
“Nel senso che lo immagino.. Ma non siamo nel diciottesimo secolo, esistono tanti modi per mettersi in contatto con una persona, Zayn” questa le uscì proprio dal profondo.
“Dimmene uno” disse lui con aria di sfida.
“Facebook, Twitter, una lettera, una mail, sapevi il mio indirizzo..”
Lui tacque. Abby aveva colto nel segno, evidentemente. “Io.. io ..” riuscì a balbettare, poi.
“Non importa. Avrai avuto così tanti amici a cui pensare..”
“Non è così. Per me rimani sempre la mia migliore amica, Abby!”
“Bel modo di dimostrarlo” disse lei mentre agitava la mano per attirare l’attenzione della cameriera.
“Che fai adesso?”
La cameriera si avvicinò. “Pago l’insalata e la bibita, per favore.”
“Sono 6 e 35, grazie”
Abby pagò e si alzò sotto lo sguardo incredulo di Zayn.
“Dove vai adesso?”
“Torno alla mia vita” disse lei, con le lacrime agli occhi
“Dammi un’occasione per dimostrati che non sono uno stronzo”
“L’hai avuta e l’hai sprecata”
“Quando, scusa? Stasera? E questa sarebbe un’occasione?”
“Cosa vuoi da me, Zayn? Un invito ufficiale? Se avessi provato a sparare meno balle, ad esempio. ‘ho perso tutti i miei vecchi contatti’ – imitò le virgolette con le mani – ma fammi il piacere!”
“E’ la verità!”
“La verità è che te ne sei fottuto!”
Dopo il silenzio di lui, lei disse: “Adesso me ne vado, non mi va di fare scene qui dentro.”
Zayn rimase a fissarla mentre lei se ne andava. Aveva combinato un bel casino. Ma non si sarebbe arreso così. Infatti, la rincorse.
“Ti prego.. Ti prego!” urlava, mentre lei camminava a passo svelto nel parcheggio.
Quando la raggiunse entrambi avevano le lacrime agli occhi.
“Ti rendi conto del casino che hai fatto?!” gli urlò in faccia. La sua voce fece eco nel parcheggio.
“Sì, sono stato pessimo. Lo so.”
“Questo l’avevo capito anche io”
“Mi dispiace”
“Oh anche a me dispiace di avere un migliore amico come te.. Pensi che io abbia fatto una festa il giorno in cui hai deciso di non rispondere più alle mie telefonate?!”
“No.. non ho scuse per questo”
“Ecco bravo. Adesso grazie per il bel viaggio nel passato ma io avrei da fare” fece per andarsene. Lui le si piazzò davanti.
“Possiamo cercare di concludere qualcosa, almeno?”
Lei lo guardò, lo fissò per qualche minuto in attesa di ‘concludere qualcosa’. Entrambi non avevano niente da dire.
“Ecco – disse lei – questo è ciò che hai da dire?”
“Riflettiamo. Scambiamoci i numeri. Poi quando uno di noi sarà giunto ad una conclusione chiamerà l’altro. Almeno non potremo dire di non averci provato.”
Abby annuì e si scambiarono i numeri. Senza neanche salutarlo, Abby salì in macchina e se ne andò.
“MA PERFETTO! BRAVA! COMPLIMENTI!” urlava in macchina, mentre gli altri automobilisti la prendevano per pazza.
Doveva riflettere. Ma era ovvio che lei voleva riprendere i rapporti con il suo migliore amico.. Il punto era che lui era cambiato, e non sapeva quanto riusciva a sopportare il nuovo Zayn.




my words
ma salve, avidi lettori e lettrici di One Shot!
Eccovi un altro dei miei capolavori..
Beh, che dire? Spero vi piaccia..
Ovviamente mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, quindi reensite :3
Scusate la mia asssenza, ma ho Internet in crisi .. chissenefrega?
La storia a capitoli nel mentre procede ...
love 
- Lia -